Dal 1995 con frequenza annuale il Laboratorio cantonale esegue un monitoraggio della contaminazione da bifenili policlorurati (PCB), para-diclorodifeniltricloroetano (DDT) e metalli pesanti (in particolare mercurio) negli agoni (Alosa fallax lacustris) del Verbano. Il motivo di questi accertamenti è dovuto a una grave e diffusa contaminazione dell’ecosistema lacustre da DDT scoperta in quegli anni e causata da uno stabilimento industriale situato in Italia a Pieve Vergonte (Provincia di Verbania).
La contaminazione da DDT è da tempo rientrata a livelli tollerabili, ma la situazione permane critica per i PCB, in particolare i congeneri diossina simili (dl-PCB), tuttora presenti a livelli superiori al valore di tolleranza di 6.5 pg/g TEQ fissato per la somma di PCDD/PCDF e dl-PCB. Il divieto di pesca professionale, commercio e vendita per gli agoni introdotto nel 2009 a livello cantonale (FU 43/2009) rimane in vigore.
Per quanto riguarda i metalli pesanti, l’arsenico e, in particolare, il mercurio sono presenti in quantitativi significanti (ma non pericolosi per la salute del consumatore) nei pesci analizzati, confermando uno stato ecologico piuttosto critico delle acque del Verbano.
Descrizione della campagna
Il monitoraggio annuale prevede l’analisi dei residui di:
DDT e dei suoi isomeri e metaboliti,
PCB indicatori (i-PCB, 6 congeneri più frequenti PCB-28, PCB-52, PCB-101, PCB-138, PCB-153 e PCB-180),
alcuni altri pesticidi clorurati quali esaclorobenzene (HCB) ed esaclorocicloesano (HCH),
mercurio e di altri metalli e metalloidi (cadmio, cromo, piombo, rame, zinco e arsenico).
Tutti i risultati sono riferiti alla parte edibile ottenuta dopo filettatura.
Dieci i campioni di agoni del Verbano catturati nella primavera 2016. Ogni campione è composto da un “pool” di diversi pesci della stessa zona di cattura, in particolare Tenero, Magadino, Ascona, Brissago, Vira G., Isole di Brissago, Ronco s/A, Gerra G., San Nazzaro, Ranzo.
Risultati
Il DDT è dal 2006 ampiamente sotto il limite di legge in vigore fino al 2010 di 1000 ug/kg (il limite attuale è di 4000 ug/kg). La distribuzione dei diversi isomeri e metaboliti, vale a dire DDT’s (o,p’ & p,p’), DDD’s (o,p’ & p,p’) e DDE’s (o,p’ & p,p’) sembra escludere un apporto di “contaminante fresco”.
Dal 2012 i PCB indicatori (i-PCB) sono sistematicamente inferiori all’attuale limite di legge di 125 µg/kg. Il leggero aumento dei tenori rispetto al 2015 è presumibilmente dovuto alla taglia dei pesci catturati quest’anno, maggiore rispetto alla media pluriennale. I PCB diossina simili (dl-PCB) sono estrapolati dai PCB indicatori (i-PCB) applicando il fattore di conversione proposto nel Rapporto 2010 sui bifenili policlorurati (PCB) nelle acque in Svizzera dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM). Mentre valori medi, minimi e massimi di i-PCB rilevati negli agoni del Verbano (77.7, 66.1 e 87.0 pg/g o µg/kg) sono a norma, i dl-PCB 8.9 (media), 7.5 (min.) e 9.9 (max) pg/g TEQ, contribuiscono ancora in maniera determinante al superamento del VT di 6.5 pg/g TEQ fissato per la somma di PCDD/PCDF e dl-PCB.
I contaminanti HCB e HCH si situano come per gli anni scorsi a livelli di assoluto sottofondo.
I contenuti di metalli, e in particolare di arsenico, cadmio, cromo, mercurio, piombo, rame e zinco, sono in linea con i livelli osservati negli ultimi anni e ampiamente entro i rispettivi limiti di legge. L’arsenico e, in particolare, il mercurio sono presenti in quantitativi significanti (ma non pericolosi per la salute del consumatore) nei pesci analizzati, confermando uno stato ecologico piuttosto critico delle acque del Verbano. Cadmio e piombo sono invece presenti solo in tracce.