Fra dieci anni la scuola Ticinese sarà informatizzata, ma fra dieci anni saremo ancora al campo delle pertiche in quanto il mondo informatizzato muta in tempi molto più veloci. Bene che almeno i nostri “sapientoni” si stanno rendendo conto che i Nintiendo non sono più adeguati (preistoria) ma se si vogliono spendere 47 milioni per questo cambiamento, probabilmente non si andrà lontano. Invece di spendere milioni a gogo per USI e SUPSI (fornitori di disoccupati di ampio respiro) varrebbe la pene deviare tutte queste risorse economiche per la scuola dell’obbligo, non con esperimenti fantasmagorici per compiacere al capo supremo, così lascerà anche lui la sua impronta, ma per imporre alla scuola dell’obbligo e alla formazione (apprendistati) quella virata che faranno dei nostri giovani le nostre eccellenze che potranno andare via per specializzarsi.In questo investimento è previsto 1 computer ogni 7 allievi.Ma neanche in Africa ragionano in questi termini!
Forse costa meno sussidiare giovani teste preparate a lasciare il cantone per studi superiori, quelli che meritano, che finanziare noi stessi un’università che non ha certo il prestigio di altri atenei di maggiore levatura. La politica è chiamata a fare scelte, scelte e non a litigare tra di loro per far prevalere l’ideologia di un partito o dell’altro.
Vogliamo capirla che la scuola dell’obbligo e l’apprendistato sono la base del futuro della nostra società? e allora che i signori politici la smettano di fare le prime donne e inizino, a velocità supersonica, a decidere per il meglio… (ETC/rb)