In quale misura la neutralità dell’insegnamento in materia religiosa è sempre garantita in Ticino nelle scuole sussidiate dallo Stato e, più in generale, negli istituti che per la loro funzione, hanno carattere pubblico? La domanda è legittima alla luce dei casi sollevati in una interpellanza dal deputato al Gran Consiglio Massimiliano Ay. Di questo si dice convinta l’Associazione dei Liberi pensatori per la quale la scuola, se gestita o finanziata dallo Stato, pur ammettendo forme di insegnamento confessionale facoltative, deve rigorosamente attenersi al principio della non ingerenza nella sfera religiosa degli allievi. I casi sollevati dal deputato sono quelli del Centro oto-logopedico Sant’Eugenio di Locarno, dell’Istituto San Pietro Canisio di Riva San Vitale e dell’Istituto Sant’Angelo di Castel San Pietro, tutte strutture che operano a vari livelli (dalla scuola elementare alla formazione professionale nel campo dell’educazione speciale) e la cui gestione è affidata ad associazioni o fondazioni di tipo religioso-confessionale. Gli ambiti nei quali sono attive queste istituzioni sono assai delicati, visto che operano nell’ambito dell’educazione speciale e, per taluni versi, non esistono alternative per le famiglie degli allievi. Stando a quanto sottolinea il parlamentare, in tutte e tre le situazioni, gli enti che si occupano della gestione di queste strutture presentano tra i loro obiettivi educativi finalità religiose. Stando così le cose, in quale misura l’aspetto confessionale rientra nei programmi didattico-pedagogici di queste scuole? Fosse questo il caso, a mente della ASLP- Sezione Ticino sarebbe violato il principio della libertà di coscienza in materia religiosa delle famiglie degli allievi, principio ribadito da una consolidata giurisprudenza, a cominciare dall’esposizione di simboli religiosi nelle aule. Ciò a maggior ragione dal momento che si tratta di strutture sì private, ma finanziate, totalmente o in parte, dallo Stato. I Liberi pensatori ritengono pertanto giustificato che sia fatta chiarezza su queste situazioni a garanzia della neutralità religiosa della scuola.
Per l’ASLP-TI, il presidente:
Giovanni Barella