Ieri, con un certo stupore è apparsa la notizia su diversi media ticinesi che un giovane torinese è stato assunto a tempo parziale (già stagista arrivato più di un anno fa in Ticino) dal DECS per il Centro di dialettologia dal costo di ca. 2.5 mio all’anno. (http://www.liberatv.ch/it/article/34142/il-centro-di-dialettologia-assume-un-collaboratore-scientifico-torinese-e-nel-dipartimento-cultura-c-maretta-ironia-della-sorte-ha-tenuto-un-seminario-sul-termine-bad-n-ma-con-prima-i-nostri-almeno-nella-pubblica-amministrazione-come-la-mettiamo ).
A difesa di tale scelta sembra sempre essere la classica tattica. “ Non si trovano neolaureati ticinesi che possano occupare tali posizioni” a detta del Responsabile del Centro Signor Franco Lurà. Quindi secondo quest’ultimo è stato giusto cosi ha affermato. In un’altra intervista fatta al Direttore divisione della cultura, Signor Sandro Rusconi (http://www.ticinolibero.ch/ticino-terra-di-masochisti-ma-assumere-il-giovane-torinese-e-stato-giusto-prima-era-stato-stagista-per-un-anno/) oltre ad ammettere l’assunzione ma a non specificare se prima o dopo la votazione popolare sull’Iniziativa “Prima i nostri” ammette di non sapere se questo genere di formazione scientifica (Onomastica: Disciplina che studia i nomi propri, le loro origini e i processi di denominazione nell’ambito di una o più lingue o dialetti) sia o meno presente sul nostro territorio.
A parte l’evidente contrasto contro l’iniziativa “Prima i nostri”, che fa sorgere la naturale questione su come un torinese possa sapere meglio di un ticinese il nostro dialetto, non si capisce se questa assunzione, dopo uno stage del candidato per più di un anno, sia avvenuta su concorso pubblico o meno. Incredibile poi che in tutto il Ticino e in tutta la Svizzera non si sia trovato un candidato preparato per quel determinato posto di lavoro. Cosi come la prassi iniziale d’assumere personale non di ruolo come stagista per poi passare direttamente all’assunzione, aggirando probabilmente il blocco del personale in vigore.
A fronte di quanto esposto sopra, i seguenti deputati interrogano il Consiglio di Stato come segue:
1. Cosa ne pensa il Consiglio di Stato che vi siano ventiquattro (24) collaboratori assunti (tra parziali e tempo pieno) in questo specifico Centro di dialettologia?
2. Nell’ottica della riduzione la spesa pubblica, il Governo prenderebbe in considerazione un decurtamento del budget annuale destinato a tale Centro e la relativa riduzione dell’organico?
3. A quanto ammontano i sussidi dalla Confederazione in rapporto ( sia numerico che %) a quanto versa il Cantone per mantenere questo ufficio?
4. E’ stato o no emesso un concorso pubblico per questo specifico posto di lavoro?
5. Quale credenziale ha determinato l’assunzione del collaboratore, necessario a tempo parziale in un ufficio cosi numeroso? si presume, abbia conoscenze dei vari dialetti ticinesi oltre che conoscere la storia dei cognomi. Se sì, dove ha studiato nel nostro Cantone?
6. L’assunzione o l’impiego di stagisti nell’Amministrazione pubblica in generale entra e no in considerazione del blocco del personale?
7. Quanti stagisti stranieri provenienti dall’Unione Europea ha l’Amministrazione pubblica cantonale?
Suddivisi per Dipartimento, quanti di loro in % e numericamente sono stati assunti dopo lo stage senza concorso e con un concorso pubblico negli anni 2015 e 2016.
Tiziano Galeazzi, UDC (primo firmatario) (foto in alto)
Gabriele Pinoja, UDC
Lara Filippini, UDC
Sergio Morisoli, AL
Paolo Pamini, AL