Premesso che non si può fare di un’erba un fascio, ma stiamo assistendo in queste ultime settimane a “epurazioni” aziendali di personale e di rami secchi, additando come scusa il cambio liberalizzato dell’Euro contro franco. Una classe padronale che ha guadagnato milioni in tempi anche poco lontani e ora si trova confrontata, vero o presunta verità, in difficoltà economiche. Sentiamo le associazioni di categoria e associazioni nate negli ultimi tempi che affermano come la liberazione del cambio deve essere una sfida da cogliere come opportunità di miglioramento. Poi leggiamo giornalmente di classi padronali che propongono riduzioni di stipendio, licenziamenti, e ogni altra diavoleria che rechi loro gli stessi vantaggi. Non assumono residenti, lasciano a casa residenti per assumere frontalieri e via di questo passo. Le conquiste sociali ottenuta in 40 anni di lotta sono state cancellate da alcuni padroni e magnati d’industria nel giro di 15 giorni. Nei loro consessi organizzano conferenze dove spiegano come fare a cercare di mantenere gli stessi introiti e guadagni, tanto per chiarire che non hanno alcuna etica sociale e morale. A noi corre la preoccupazione verso quei commercianti, artigiani e piccoli imprenditori di aziende famigliari, che hanno una coscienza etica del lavoro e cercano con ogni mezzo di garantire gli stipendi dei tempi migliori, ipotecando le loro abitazioni private e attingendo ai loro risparmi. A questi commercianti, che sono la vita del tessuto sociale nessuno ci pensa, anzi con la politica scriteriata dei grandi magazzini e di imprenditori DOC, sono costretti a chiudere, a non assumere più apprendisti e via dicendo. E’ questo l’aiuto al tessuto sociale di cui i politici oggi in campagna elettorale intendono sostenere. Oggi leggiamo che i 56 milioni provenienti in via straordinaria dalla BN dovrebbero essere utilizzati a garanzia del lavoro di residenti, dal 19 aprile 2015 questi stessi politici dimenticheranno totalmente le promesse fatte e i loro intendimenti per occuparsi a livello politico delle proprie attività private, cautelandole e cercando di varare legge “at personam” affinché non abbiano loro a perdere soldi e velocità economica. Tutto il resto, desolatamente disarmante e questo a noi preoccupa tantissimo per il futuro dei nostri figli, ma questo non è tema da parlamento !!!
A mo’ di esempio ci torna in mente cosa accadde alle Officine di Bellinzona e che almeno quanto lottato ai tempi con enormi sacrifici che sia da guida per cautelarsi oggi contro chi abusa e approfitta di una situazione stagnante.