Il Consiglio federale nella sua seduta del 3 luglio 2019, in linea con la Strategia energetica federale2050, ha adottato il pacchetto per la riduzione delle emissioni di gas serra dell’Amministrazione federale (cfr. per i dettagli il comunicato stampa: https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-75697.html ). Il pacchetto prescrive l’orientamento per ulteriori misure sul traffico aereo, il parco veicoli e il settore degli edifici. Il Consiglio federale si prefigge di ridurre, entro il 2030, le emissioni di gas serra dell’Amministrazione federale in Svizzera del 50 per cento rispetto al 2006 e quelle del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) di almeno il 35 per cento rispetto al 2001. Il resto verrà compensato mediante certificati di riduzione delle emissioni.
Con il Piano energetico cantonale (PEC) varato ormai 6 anni orsono, il Consiglio di Stato voleva definire la politica energetica cantonale degli anni successivi con visioni a medio lungo termine (orizzonte 2050). Il fine ultimo era ed è (almeno sulla carta) una politica energetica “coordinata e dinamica in grado di affrontare le sfide poste dalle esigenze attuali e future attraverso proposte volte a diminuire i consumi e le emissioni di CO2 e a diversificare la produzione e l’approvvigionamento, considerando nel contempo gli interessi economici legati al settore energetico, sia a livello di investimenti per la produzione indigena e la copertura del fabbisogno, sia a livello di costi per il consumatore finale”.
Il PEC ha quindi obiettivi ed ambiti di tutela ambientale generale e che non riguardano solo e nello specifico quelli che sarebbero i compiti che l’Amministrazione cantonale stessa doveva e dovrebbe attuare per essere d’esempio.
A pag. 81 del Piano d’Azione 2013 (Cap.7: Misure prioritarie per il 2020), uno dei tre documenti del PEC: https://www4.ti.ch/fileadmin/GENERALE/piano_energetico_cantonale/documenti/PEC_Piano_azione_2013.pdf) si legge:
“Per altro il 2020 è pure fissato dalla Confederazione quale pietra miliare di prima valutazione della propria politica (Cfr. Cap. 3), ciò che permetterà pure di verificare la situazione cantonale con gli obiettivi stabiliti dalla Confederazione e di aggiornare conseguentemente il PEC”
Orbene, al Governo si chiede
1. Se l’Amministrazione cantonale può anch’essa adempiere maggiormente alla sua funzione esemplare per la riduzione delle emissioni di gas serra e tendere alla neutralità climatica?
2. Se l’Amministrazione cantonale intende darsi obiettivi per la riduzione dell’emissione di gas serra in percentuale almeno equivalenti a quelli della Confederazione?
3. Quali delle misure prioritarie per il 2020 di cui al Piano d’azione 2013 del PEC sono state attuate dall’Amministrazione cantonale quale attore esemplare?
4. Se ha in vista dei pacchetti per la riduzione dei gas serra?
5. Se, come fanno gli enti parastatali, nei conti consuntivi dello Stato non ritiene di dover e poter in un futuro prossimo inserire un capitolo denominato “Relazione ambientale” in cui indicare l’esito di un monitoraggio annuale del consumo energetico di ogni vettore utilizzato e del consumo di acqua potabile.
6. Se i lavori di aggiornamento del PEC sono stati avviati in vista del suo aggiornamento nel 2020?
7. Se nell’ambito del rapporto sull’impatto ambientale sono considerati in modo specifico i trasporti con l’obiettivo di ridurli al minimo indispensabile
Cordiali saluti.
Matteo Quadranti
Alex Farinelli, Sebastiano Gaffuri, Cristina Maderni, Nicola Pini, Roberta Passardi, Diana Tenconi,