Premessa: Una paziente di uno studio medico ticinese, intendendo cambiare medico curante, chiede la consegna della propria cartella medica. Questa viene messa a disposizione della paziente, a condizione che firmi la dichiarazione che riportiamo letteralmente, debitamente anonimizzata.
CESSIONE DELLA CARTELLA MEDICA DI: (Nome e Cognome)
Dottor… (Cognome), Le chiedo di consegnarmi la mia cartella medica completa nella sua versione originale, fatta eccezione per le annotazioni personali del medico.
La libero di conseguenza del suo dovere legale e contrattuale di conservazione di tali documenti.
Sono cosciente delle mie responsabilità in caso di perdita o di danneggiamento dei documenti a me consegnati.
Sono pure consapevole che se dovessi rivolgermi a Lei in situazione d’urgenza Lei non sarà più in possesso degli atti medici che mi concernono.
Per questi motivi rinuncio a tutti i diritti derivanti dal mio rapporto di trattamento con Lei, in particolare a ogni domanda d’indennizzo per eventuali errori terapeutici.
Seguono luogo, data e firma della paziente e del medico.
Alla luce di quanto sopra, ci permettiamo di chiedere, in particolare con riferimento all’ultimo paragrafo della dichiarazione, che abbiamo evidenziato:
a. In casi come quello descritto, è “conditio sine qua non” (e se sì, qual è la base legale) la sottoscrizione di questa dichiarazione per ottenere dal medico curante la propria personale cartella medica?
b. È prassi usuale presso tutti i medici, o trattasi di un’iniziativa personale del medico in questione?
c. È corretto chiedere al paziente una liberatoria dalla responsabilità di eventuali errori commessi dal medico nel corso del suo rapporto con il paziente – come descritto nel paragrafo evidenziato riportato nella premessa – e, nel caso effettivo, ha un valore legale questa sorta di indulgenza plenaria firmata in bianco?
Per il gruppo La Destra:
Lara Filippini (UDC)
(interrogazione ripresa da Eros Mellini)