Nel nostro Cantone risiedono circa il 30% di persone straniere (nel 2015 si era già al 27.6% – fonti USTAT) e quindi vi è solo d’immaginare quante lingue vengono parlate da noi. Questo non solo riferito a coloro che abitano permanentemente in Ticino ma anche a coloro che risiedono per brevi periodi oppure solo di passaggio.
Chi usufruisce maggiormente di un supporto “traduzioni” sono gli uffici della Polizia Cantonale e Comunale, la Magistratura con le sue divisioni (preture, procure, tribunali, avvocati d’ufficio, etc.) e le strutture carcerarie vista l’elevata presenza di detenuti stranieri.
Giusto per rendere l’idea, solo la Polizia Cantonale (PolTI) ha usufruito sotto la voce “traduzioni” le seguenti cifre:
nel 2002 un importo pari a CHF 572’736.–
nel 2003 di CHF 507’095.–
nel 2004 di CHF 592’114,80
nel 2005 di CHF 478’034,45
nel 2006 di CHF 351’301,60
nel 2007 di CHF 368’950,85
Le cifre sopra indicate sono state riprese dai rapporti annuali della PolTI, che purtroppo, dal 2008 non sono state più pubblicate.
Sappiamo però che la popolazione straniera nell’ultimo decennio è aumentata velocemente sia in Svizzera che in Ticino a seguito degli accordi di libera circolazione e l’entrata in vigore, nel 2011, del Codice di Procedura Penale unificato.
Ovviamente questo genere di servizio non risparmia anche il fenomeno migratorio nei centri d’accoglienza per coloro che richiedono l’asilo in Svizzera entrando in Ticino o per coloro che sono di passaggio per altre destinazioni finali.
A fronte di quanto sopra ci permettiamo di chiedere al Lodevole Consiglio di Stato:
1. A quanto ammontano le spese di traduzioni e di indennità annuali della Polizia e della Magistratura (comprese le strutture carcerarie) in generale? Dal 2010 ad oggi suddivisi per le due Istituzioni.
2. Vi sono o meno delle tabelle di riferimento inerenti i costi a seconda della lingua, dalla tipologia o fissate a dipendenza dalla singola prestazione?
3. I costi di traduzione e/o indennità sono pagate per prestazione forfettarie, per carattere o ad ore?
4. Per le traduzioni delle nostre lingue nazionali vengono utilizzati traduttori svizzeri o domiciliati oppure provenienti dall’UE?
5. I traduttori sono parte di un elenco centrale cantonale (lista dei contatti) laddove ogni organo Istituzionale ne può usufruire oppure vengono scelti a caso tramite conoscenze o contatti personali?
6. Vengono comprovate le affidabilità di traduzione e di discrezione (segreto d’ufficio/ istruttorio) dei traduttori?
Se si, come vengono svolti i controlli professionali e personali su queste persone?
7. Avvocati d’ufficio: I costi dei traduttori che necessitano gli Avvocati d’ufficio come vengono regolati e chi li prende a carico?
8. Se i traduttori utilizzati dagli Avvocati d’ufficio sono a carico dello Stato, negli ultimi sette anni quanto è stato speso in totale? (suddiviso per anni)
9. Richiedenti d’asilo: Per queste persone che si fermano nei centri o solo di passaggio, i costi di traduzione sono a carico di chi? Confederazione o Cantone o entrambi? Eventualmente in quale ripartizione percentuale?
10. Se fossero a carico (anche parzialmente) del Cantone, a quanto ammontano le spese totali di questi professionisti annualmente? (ultimi sette anni)
In attesa di vostre risposte che ci vorrete fornire, ringraziamo anticipatamente e porgiamo i nostri migliori saluti.
Tiziano Galeazzi, UDC (primo firmatario)
Lara Filippini, UDC
Sergio Morisoli, AL
Paolo Pamini, AL