Interrogazione al Consiglio di Stato presentata da Giovanni Berardi e confirmatari
Bosco lungo le strade e sicurezza in caso di nevicate
La rete stradale cantonale percorre in tutto il Cantone diversi tratti attraversando zone boschive. Specialmente nelle zone in cui ai lati delle strade il bosco è formato da latifoglie, l’area boschiva è relativamente recente, vuoi perché gli alberi hanno colonizzato superfici un tempo agricole, vuoi perché con l’evoluzione della società, che negli ultimi 70 anni da rurale è divenuta postindustrializzata, la gestione del bosco è venuta meno. Sta di fatto che su molti tratti per esempio del Malcantone, delle Valli di Lugano, delle zone di montagna del Mendrisiotto, ma anche delle diverse Valli del Sopraceneri si assiste alla presenza di alberi ad alto fusto cresciuti in maniera fitta, molto alti, ma evidentemente soggetti a cadute o per il fatto che l’apparato radicale non è sufficientemente solido o perché in cerca di luce si sono progressivamente protesi verso il campo stradale. Le due recenti nevicate hanno messo in evidenza questo problema con numerose cadute di alberi e grossi rami sul campo stradale così da mettere in pericolo per esempio gli addetti allo sgombero della neve e naturalmente gli automobilisti.
Fatte queste premesse si chiede al lodevole Consiglio di Stato quanto segue:
– Negli ultimi anni i servizi cantonali preposti (dai quadri dirigenti, fino agli operatori diretti sul territorio) hanno notato o segnalato un aumento di casi di cadute alberi sul campo stradale in occasione di nevicate, forte vento o precipitazioni abbondanti? Vi sono stati incidenti, quanti e quanto gravi?
– Come interviene il Cantone per tutelare la sicurezza degli utenti della strada, in maniera preventiva e programmata oppure semplicemente risistemando di volta in volta la viabilità in caso di caduta d’alberi?
– Non ritiene il Consiglio di Stato che almeno ai bordi delle strade più toccate dal pericolo di caduta piante possa essere utile programmare la realizzazione di cosiddette fasce boschive scalari, ottenendo dunque attraverso una gestione attiva una migliore sicurezza?
Ringrazio già sin d’ora per l’attenzione che il lodevole Consiglio di Stato vorrà dare a questa interrogazione e, in attesa della risposta, saluto cordialmente.
Breno-Bellinzona, 24 febbraio 2015 Giovanni Berardi – Deputato in Gran Consiglio
Nota: hanno firmato pure i seguenti deputati: Pedroni, De Rosa, Canepa, Pellanda, Seitz, Brivio, Pagnamenta, Bang, Savoia