A vendemmia appena iniziata, il Gran Consiglio, all’unanimità, approva la mozione di Aron Piezzi: “ISTITUIRE UN FONDO CANTONALE CHE INCENTIVI LA SALVAGUARDIA E LA VALORIZZAZIONE DEI VIGNETI TRADIZIONALI”.
La mozione, che aveva già ottenuto avviso favorevole dalla Commissione ambiente, territorio ed energia – relatore del rapporto Fabio Battaglioni – aveva confermato l’importanza della viticoltura eroica nella salvaguardia del nostro territorio e di come questo fosse a rischio di abbandono nei vigneti tradizionali.
Spesso situati alle spalle dei villaggi, caratterizza in modo marcato il paesaggio rurale tradizionale, arricchendo e attribuendo valore diversificato e biodiversità alla nostra terra.
Va detto che la gestione dei vigneti tradizionali è più che altro opera di semiprofessionisti, i quali, con encomiabile impegno, mantengono in vita terreni agricoli frenando l’avanzamento dei boschi e l’erosione e non possono usufruire dai pagamenti diretti. La loro manutenzione è onerosa ed ha un grado di complessità elevato, soprattutto per la conformazione del terreno in cui sono situati. Questa è una delle principali cause del loro abbandono. Considerata la valenza paesaggistica dei vigneti tradizionali, la mozione propone anzi tutto di elaborare un inventario dei vigneti in questione e definirne il grado di difficoltà, e istituire in seguito un fondo per fornire contributi finanziari sotto forma di incentivi, coinvolgendo pure i comuni toccati e le associazioni di categoria.
Un vigneto, infatti, è un luogo attivo, che pulsa di vita tutti i mesi dell’anno, sui quali l’operato delle persone che se ne occupano crea un valore aggiunto alla bellezza del paesaggio collettivo. Inoltre, fatto non trascurabile, tramanda una testimonianza culturale della nostra tradizione.
Foto di Simion Franscioni: Giumaglio