Un progetto che si inserisce nelle prospettive di sviluppo che devono investire le Valli
Il PLRT sostiene con convinzione l’ idea del progetto di apertura verso Nord tra la Vallemaggia e la Leventina, e auspica fortemente che tutti gli approfondimenti del caso possano essere svolti a breve. Si tratta di promuovere un collegamento dal passo del Sassello, mediante la costruzione di un breve tunnel, sfruttando le infrastrutture stradali già esistenti, sia verso la zona del Sambuco dalla parte della Vallemaggia, sia sopra a Nante in Leventina, puntando sull’orientamento turistico-ricreativo di questa visione. Il progetto si inserisce perfettamente negli obiettivi di legislatura che il partito si è posto già 4 anni fa. L’apertura a Nord risponde infatti alla prospettiva di sviluppo che deve investire anche le Valli del Ticino.
In realtà l’Alto Ticino presenta molte opportunità ancora inespresse. Ciò che si sta facendo in diverse Valli del cantone con i Masterplan, come in Valle Onsernone e in Valle Verzasca, in Vallemaggia è in atto con successo da alcuni anni. Numerosi progetti sono già stati realizzati. Ma mancava un progetto faro in grado di illuminare quanto realizzato anche in passato grazie all’impegno di privati, Comuni e associazioni. La realizzazione di questa soluzione potrebbe anche avvenire a tappe, mediante una strada di montagna, quindi orientata ad un traffico moderato, e non comporta l’effetto indesiderato, scongiurato anche dalla popolazione locale, di trasformare la Vallemaggia in una via di transito.
Dietro a questa idea vi è anche una solida visione che mira allo sviluppo di una vasta serie di itinerari escursionistici straordinari. Si tratta di creare un nuovo circuito, non tutto stradale ma di certo più accessibile, che da Fusio conduce a Nante, quindi ad Airolo, per imboccare la Valle Bedretto, salire sul Passo San Giacomo (dove tra l’altro è in fase di studio un progetto di pista per mountain bike che condurrebbe fino alla Val Formazza) assai vicino alla Zona di Robiei. Da Robiei è già possibile scendere in teleferica sino a San Carlo Valle Bavona, ancora in Vallemaggia, raggiungendo poi nuovamente Fusio. Si tratta di un anello di sicuro richiamo turistico da cui si diramano tutta una serie di percorsi alternativi di grande valore naturalistico. Airolo, che con la copertura dell’autostrada, acquisirà un valore paesaggistico notevole, che aprirà nuove opportunità per il rilancio dell’Alta Valle ancora tutto da scoprire e da definire.
Quanto descritto racchiude soltanto una piccola parte delle opportunità da cogliere qualora si realizzasse il nuovo progetto del Sassello. Senza dimenticare che per chi abita in alta Vallemaggia uno sbocco verso Airolo diminuirà notevolmente l’isolamento estivo. Si tratta di un progetto dimensionato, adeguato e soprattutto sostenibile, attorno al quale vale la pena fare quadrato con tutte le forze politiche disposte a collaborare. Per tutto l’Alto Ticino costituisce anche una spinta straordinaria verso un nuovo tipo di comunità montana intervallerana, di cui c’è urgente necessità se ancora si vuol salvare, rafforzandola, con i fatti e non solo a parole, la linfa vitale di questi luoghi.