Nell’autunno del lontano 1890, l’allora Consiglio di Stato decretava l’istituzione del “Laboratorio cantonale di Igiene”. Per festeggiare il 125° anniversario, il Dipartimento della Sanità e della Socialità (DSS) in collaborazione con il Servizio dell’Informazione e della Comunicazione del Consiglio di Stato ha prodotto un video, che riassume in 125 secondi 125 anni di intensa attività a tutela del consumatore.
Le situazioni che 125 anni or sono portarono alla creazione del “Laboratorio” sono intimamente legate alle minacce che già allora incombevano sulla salute pubblica, derivanti soprattutto dalla carenza di igiene nella produzione e nello spaccio di alimenti e dagli insudiciamenti delle acque per uso potabile, del latte e delle carni, con diffuse epidemie di malattie infettive. Ma anche le frodi con le falsificazioni e le adulterazioni di derrate alimentari, dal latte al vino, dal burro alle farine panificabili, perversavano parallelamente al fiorire del commercio e portavano a un’alimentazione con alimenti privi di qualità nutritive o comunque inerti, quando non causavano intossicazioni dei consumatori.
Le vicissitudini dell’attività “secolare” del Laboratorio cantonale sono puntualizzate nei rapporto annui, gli ultimi dei quali sono disponibili anche in versione elettronica.
I “casi”, indubbiamente interessanti anche per la cronaca popolare, sono stati tanti e di varia rilevanza per la salute pubblica. Le frodi e le adulterazioni delle derrate alimentari, soprattutto negli anni durante e dopo le due guerre mondiali, praticate su merci di prima necessità razionate o meno, non smisero di impegnare il Laboratorio. E quando le produzioni ed i commerci ritornarono alla normalità, ecco che parallelamente ai progressi delle tecnologie alimentari si rilevarono gli inconvenienti dovuti alle carenze igieniche ed alle conseguenze del degrado ambientale delle acque e dei terreni sotto forma di contaminazioni atomiche, biologiche e chimiche delle catene e dei prodotti alimentari: Cernobyl, salmonelle nelle uova, atrazina nelle acque potabili, diossina nei polli, la malattia della mucca pazza, DDT e PCB in alcuni pesci del Verbano, ecc. sono solo alcuni dei nomi della cronaca degli ultimi 20 anni di attività del Laboratorio, che non l’hanno però trovato impreparato.
La trasmissione della rete La1 “Il Giardino di Albert” ha inoltre dedicato una puntata specifica all’attuale attività ispettiva e analitica del Laboratorio cantonale.
Ma pericoli vecchi e nuovi incombono sempre su ciò che l’uomo mangia e beve: dalla prontezza d’intervento, in personale specializzato ed in mezzi sempre adeguati (anche a nuovi sistemi di vendita come quello via Internet), dipenderà anche in avvenire l’efficacia della missione del Laboratorio nel vitale settore della protezione dei consumatori da danni alla loro salute e dagli inganni sulla natura e la qualità degli alimenti.