Il Comitato Sì alla galleria di risanamento al San Gottardo – Svizzera italiana ha appreso con soddisfazione del risultato
scaturito dal dibattito in Consiglio Nazionale che ha approvato la realizzazione della galleria di risanamento al San
Gottardo. Un successo per il nostro Cantone che potrà evitare l’isolamento del Ticino per più di 1’000 giorni e per tutta la
Svizzera che nel lungo termine potrà finalmente garantire maggiore sicurezza ed affidabilità in una galleria di 17 chilometri
a traffico bidirezionale.
Premessa
A differenza di quanto viene sistematicamente riportato a livello mediatico, il progetto votato quest’oggi in Consiglio
Nazionale non nasce dalla volontà di raddoppiare il traffico attraverso il San Gottardo, ma scaturisce dalla necessità di
trovare una soluzione ai lavori di risanamento dell’attuale tunnel. Per evitare l’isolamento del Ticino e il caos viario a
livello nazionale, la proposta è dunque quella di procedere alla costruzione di una galleria di risanamento – così come
formulata dal Consiglio federale dopo lunghi approfondimenti – che diventerà in un primo momento l’unica soluzione
atta a garantire l’accessibilità sull’asse nord-sud durante la chiusura per manutenzione della prima canna. In un secondo
momento, a lavori conclusi, questa galleria verrà aperta in parallelo all’altra appena risanata garantendo l’utilizzo di
un’unica corsia per tunnel, evitando quindi l’aumento della capacità di transito nel pieno rispetto della Costituzione.
Il rispetto delle leggi e della Costituzione
La variante proposta dal Consiglio federale prevede la realizzazione di una seconda canna senza aumento della capacità
di transito, vi sarà dunque una sola corsia per senso di marcia. I due tubi saranno provvisti di una corsia di emergenza,
che potrà essere utilizzata dai soccorsi (polizia o ambulanze) in caso di incidenti o panne. La situazione di transito
rimarrà quindi invariata rispetto al contesto attuale. Chi inneggia ad un aumento della capacità di transito, non solo
ignora i dettagli del progetto, ma addirittura non conosce la nostra Costituzione. Questo risanamento è conforme alla
Costituzione nella quale si afferma, all’articolo 84, che “la capacità delle strade di transito nella regione alpina non può
essere aumentata”. Il medesimo principio è iscritto anche nella Legge sul transito stradale nella regione alpina (LTS)
appena approvata dalle Camere federali: una doppia sicurezza per il popolo svizzero. Una modifica di questi articoli
Maggiore sicurezza e nessun isolamento del Cantone Ticino
È importante ricordare che il risanamento della galleria autostradale del San Gottardo è una necessità dovuta
all’obsolescenza della struttura datata 1980. Ogni 30-40 anni infatti la galleria ha bisogno di una manutenzione
significativa. La legge approvata sia dal Consiglio degli Stati nel mese di marzo sia dal Consiglio di Nazionale quest’oggi,
propone una soluzione che permetterà di garantire il collegamento tra il Ticino e il resto della Svizzera anche durante i
lavori di risanamento. Si realizzerà infatti la seconda canna per poi procedere con i lavori di quella attuale. Al termine, i
due tubi saranno aperti con una sola corsia per senso di marcia. Il rischio di un incidente frontale è così totalmente
eliminato e gli utenti della galleria potranno contare su un collegamento più sicuro.
Il secondo tubo al San Gottardo permetterà inoltre di evitare l’isolamento del Cantone Ticino in caso di una chiusura
prolungata di oltre tre anni della galleria. Le conseguenze per il turismo ticinese, per le aziende e anche per i soli
cittadini sarebbero devastanti. In un periodo economico particolarmente fragile e difficile, ogni posto di lavoro è
fondamentale per il Ticino. Senza più una linea diretta con la Svizzera interna, il nostro Cantone si ritroverebbe isolato e
senza vie d’accesso dirette con i fratelli confederati.
Evitiamo una soluzione pasticciata e precaria che non costerà di meno
L’alternativa alla realizzazione di un secondo tubo sarebbe la costruzione di una «strada viaggiante» su rotaia che
sarebbe messa a punto nel caso di un accettazione del popolo di un eventuale referendum alla legge appena approvata
dalle Camere federali. Le stazioni di trasbordo sono infatti “il piano B”: 13 campi da calcio di infrastrutture ferroviarie ad
Airolo e Biasca per permettere il carico su rotaia di camion e veicoli leggeri con tempi di attesa stimati fino a 90 minuti.
Un progetto – quello di trasbordo di camion e auto su ferrovia – altamente instabile e insostenibile dal punto di vista
finanziario e ambientale. A complemento di ciò va ricordata la presa di posizione delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS)
nella fase di consultazione di questo progetto: un chiaro sì che rispecchia i timori delle FFS di riuscire a gestire questa
“strada viaggiante” durante i lavori di manutenzione della galleria senza creare disagi all’intera rete ferroviaria.
Come ben chiarisce l’autorità federale1, “la realizzazione di una seconda canna con successivo risanamento della
galleria esistente, oltre a costi di investimento pari a circa 2,8 miliardi di franchi, presenta anche dei benefici
considerevolmente più elevati rispetto alle altre varianti. La variante che prevede il risanamento senza la realizzazione
di una seconda canna, invece, durante la chiusura totale della galleria comporterebbe costi compresi tra 571 milioni e
1,05 miliardi di franchi, solo per la regolazione e la gestione del traffico, e non apporterebbe alcun valore aggiunto. Una
parte considerevole dei benefici, inoltre, dovrebbe essere detratta al termine del risanamento, dati i costi per la
necessaria demolizione dei terminali e degli impianti per il trasporto ferroviario. Gli urani e i ticinesi, infatti, non
vogliono che tali impianti rimangano a lungo sul loro territorio. Di conseguenza, quando, tra 40 anni, le generazioni
future dovranno risanare nuovamente la galleria, i terminali dovrebbero essere ricostruiti, con conseguenti costi. Con la
variante scelta, invece, i costi per la realizzazione di una seconda canna saranno quasi totalmente ammortizzati prima
che sia necessario un nuovo risanamento. Per questi motivi, la variante adottata dal Consiglio federale è
finanziariamente più vantaggiosa sul lungo periodo: i proventi investiti in questa variante possono essere più redditizi di
quelli investiti nelle altre”.