Dopo l’ottimo riscontro dell’edizione della scorsa primavera allo spazio Panelle di Locarno l’Associazione CircoRu per questo autunno presenta nuovamente un festival di musica improvvisata e contemporanea di tutto rispetto. Nove concerti più che mai con musicisti che hanno fatto la storia della musica improvvisata nel mondo e con giovani emergenti di grande talento e spessore.
Il CircoRu è un’associazione indipendente, senza scopo di lucro, che si prefigge di promuovere in Ticino la musica improvvisata e contemporanea e oggi è certo una delle realtà più stimolanti in questo ambito. Per citare Guy Bettini, creatore del CircoRu ” In Ticino abbiamo aperto una nuova finestra creando un luogo ideale all’ascolto”. Dopo diverse esperienze, tra cui il primo Festival di musica improvvisata in Ticino nel lontano 1987 e un evento particolarmente spettacolare come la riflessione sonora ideata per la diga del Sambuco di Fusio, che ha permesso a Andres Bosshard di farsi conoscere a livello internazionale, grazie al documentario che venne realizzato da Pius Knüsel (ex dir. Pro Helvetia) per la televisione svizzera tedesca. Una versione ridotta dell’evento venne in seguito presentata a New York l’anno successivo. Queste due manifestazioni hanno creato molto interesse nella scena dei giovani musicisti ticinesi di allora. Per alimentarne la crescita, il CircoRu invitò a suonare con musicisti ticinesi ospiti illustri e già profilati come il batterista tedesco Mani Neumeier, Werner Lüdi, Pavel Fajt, oppure come gli americani Stephen Buchanan e Jim Menesses. Nel 2003 il CircoRu ha gestito la Fabbrica di Losone e in due anni ha messo in scena quasi 100 concerti e due Festival dal titolo AL3 musiche (altre musiche), invitando in Ticino personaggi del calibro di Irene Schweizer, Pierre Favre, Joelle Léandre e Paul Lovens. Dall’estate 2013 il CircoRu ha preso in affitto lo Spazio Panelle, un bel edificio del 1400 nella città vecchia di Locarno, dotato di un’acustica straordinaria e trasformato in uno spazio culturale e in un’officina dell’improvvisazione. Da allora vi organizza rassegne di musica improvvisata e contemporanea, master classes e workshop con musicisti di rilevanza, quali la già citata Joelle Léandre e Gerry Hemingway. Ad oggi allo Spazio Panelle l’associazione ha organizzato più di 70 concerti e 5 seminari. Ora, dopo l’ottimo cartellone della scorsa primavera, allo Spazio Panelle di Locarno è pronta una nuova edizione del Festival M.I.C. Sull’arco di tre mesi, da ottobre a dicembre si succederanno nove appuntamenti, da un lato sono da non mancare per gli appassionati e d’altro canto rappresentano una grossa opportunità per chi volesse avvicinarsi a questa musica innovativa e attuale. Per questa edizione del Festival vi è da segnalare la presenza di artisti inglesi, francesi e giapponesi e l’onore toccato a Guy Bettini, invitato ad esibirsi con Urs Leimgruber e Roger Turner, due pesi massimi dell’improvvisazione. Da segnalare infine la forte presenza femminile, segno che certa musica, ritenuta a torto “ostica”, è ormai entrata anche nel Dna del gentil sesso.
A rompere il ghiaccio allo Spazio Panelle domenica 23 ottobre alle ore 17.30 toccherà stavolta al trio EKL (si pronuncia “Ekel”) composto dal sassofonista Christoph Erb (un gradito ritorno dopo lo splendido concerto con Michael Vatcher dello scorso 1° maggio), dal pianista Raphael Loher e dal batterista Emmanuel Künzi.
Viaggio musicale avventuroso, sul modello delle montagne russe, nel quale occorrerà allacciarsi le cinture per non lasciarsi travolgere e così rischiare di mettere in pericolo tutto il patrimonio musicale già acquisito. L’ascoltatore dovrà perciò presentarsi al concerto libero da preconcetti e lasciarsi “travolgere” dalla musica del trio, in perenne lotta contro la prevedibilità e il rigore, per loro insiti persino nel Jazz d’avanguardia e nella musica improvvisata contemporanea. Solo così facendo sarà possibile “muoversi” all’ascolto in modo libero e sentire di nuovo l’erba sotto i piedi. Per questo motivo il trio EKL è difficilmente etichettabile. Il sassofonista e clarinettista Christoph Erb ha suonato in numerosi progetti per duo e trio e ha collaborato, tra gli altri, con Fred Lonberg-Holm (“Easel”), Tomeka Reid (“Urge Trio”), Paul Lovens, Hans Koch, Urs Leimgruber, Peter Schärli e Manuel Mengis. Ha una sua casa discografica, la Veto Records ed ha all’attivo numerose pubblicazioni. Il pianista Raphael Loher, dopo un inizio Blues nel segno di Champion Jack Dupree, è stato presto attratto dalla musica improvvisata. Il suo eclettismo alle tastiere (pianoforte, sintetizzatori e Wurlitzer) lo ha portato a collaborare in diversi progetto, con musicisti del calibro di Gerry Hemingway e John Voirol. Ha avuto come insegnanti, tra gli altri, Sylvie Courvoisier, Pierre Favre e Frank Gratkowski. Egli organizza regolarmente concerti nel suo spazio “Kulturbrauerei” a Lucerna. Il batterista Emmanuel Künzi vanta collaborazioni con Tim Berne (all’Unerhört Festival di Zurigo) ed ha effettuato tournees in Sudamerica e nei Balcani. Detentore di un riconoscimento della Friedli-Wald Stiftung, scrive anche musica per teatro.
Si proseguirà, domenica 30 ottobre sempre alle ore 17.30, con la “Meditation on Ustvol’skaja”, un progetto musicale di Luca Pedeferri con Lionello Colombo, Mauro Gnecchi, Enrico Fagnoni e Marco Menaballi. Galina Ivanovna Ustvol’skaya, compositrice russa (1919-2006) ha sviluppato un incredibile percorso musicale, radicato nella tradizione occidentale, ma allo stesso tempo molto avanguardistico ed innovativo, un’intensa ricerca spirituale, in mezzo a mille difficoltà, non essendo allineata con l’ideologia sovietica imperante all’epoca. La musica risulta sospesa tra Jazz d’avanguardia e musica contemporanea, con forme estreme di improvvisazione, con soluzioni ritmiche e melodiche sorprendenti e molto avanti con i tempi.
Il progetto “Meditation on Ustvol’skaja” è nato nel 2013, omaggio e riflessione sulle sull’opera omnia della compositrice e concentrandosi sulla citazione degli elementi presenti nel ciclo dei 12 preludi del 1953 (linee melodiche, intervalli, ostinati, suggestioni armoniche o ritmiche). Esse fanno da punto di partenza per un’esplorazione del mondo espressivo e sonoro della grande artista sovietica, restando comunque assolutamente personali. Il risultato è una serie di situazioni musicali intense come un “dialogo” a distanza con le composizioni della Ustvol’skaja, alla ricerca delle affinità e di nuovi significati autonomi. Il progetto è nato dall’incontro del quartetto acustico di Luca Pedeferri con l’elettronica di Mauro Menaballi e rappresenta per questo ensemble l’ultima tappa di un decennale viaggio nella musica improvvisata, alla ricerca di un linguaggio comune, senza pregiudizi, tra mondi musicali apparentemente lontani (dall’Orchestra di Sun Ra allo “Stabat mater” di Domenico Scarlatti, da Ligeti al Free jazz sudafricano degli anni settanta). Luca Pedeferri, pianoforte, è nato a Lecco nel 1982. Dopo gli studi classici ed una tesi sulla spiritualità degli autori sovietici contemporanei, si è sempre più avvicinato al Jazz, fino a laurearsi in pianoforte Jazz al Conservatorio di Piacenza con Umberto Petrin. Molto nutrita l’attività dal vivo in ambiti diversi quali Jazz, Rock. Musica classica contemporanea e Folk. Ha realizzato testi teatrali. Luca Colombo, sassofono tenore e alto, laureato al DAMS di Bologna, ha studiato con Paolo Tomelleri e collaborato, tra gli altri, con Eugenio Colombo, Tim Hodgkinson (Henry Cow) e Barre Phillips. Il contrabbassista Enrico Fagnoni, laureato in chitarra classica, è poi passato, sotto la guida di Patrick Djvas (Area e PFM) al basso elettrico e più tardi al contrabbasso, studiando improvvisazione con Günter “Baby” Sommer e Barre Phillips. Vanta collaborazioni, oltre che con i due citati, anche con Gianluigi Trovesi, Eugenio Colombo e Martin Barre (Jethro Tull). Dal 2007 è membro del gruppo progressive “Biglietto per l’Inferno”. Mauro Gnecchi, batteria, è membro fondatore del citato “Biglietto per l’Inferno”. Arriva la Jazz nel 1983, anno in cui incontra Sommer, con il quale forma il gruppo percussivo “Percussion Staff”. Vanta anche esperienze in altri ambiti musicali (il gruppo popolare di musica d’inizio XX. secolo “Bandalpina”). Ha collaborato in qualità di percussionista al primo lavoro solista del chitarrista Franco Mussida (PFM). Marco Menaballi già a 14 anni aveva una sua band “Ameba” e negli anni novanta si avvicina al Jazz catturato dalle leggendarie incisioni Blue Note ed iniziando ad appassionarsi di Acid Jazz. Lavora con tre piattaforme ed un ipad. Ha suonato in molti rinomati club in Italia e all’estero e collaborato con Roni Size, Forss and Borg, Hird & Yukimi Nagano e molti altri.
Domenica 6 novembre, sempre alle 17.30, si proseguirà ospitando due musicisti di caratura internazionale. Vi sarà il graditissimo ritorno di Urs Leimgruber.
Urs Leimgruber, co-fondatore con Fredi Studer nel 1972 del gruppo OM, a livello mondiale uno dei migliori in ambito Electrojazz, ha in seguito cambiato completamente interessi musicali, concentrandosi sulla ricerca del suono e studiando tutte le correnti europee nell’arte del sassofono, fino a divenirne uno degli interpreti più apprezzati. La sua ormai quarantennale carriera lo ha portato a collaborazioni con tutti i grandi della scena della musica improvvisata. Accanto a concerti in solo vi sono esibizioni in trio con Jacques Demierre e Barre Phillips. con il Quartet Noir e concerti con Joëlle Léandre, Marylin Crispell, Steve Lacy, Fred Frith, Evan Parker, Sunny Murray e molti altri. Innumerevoli dischi documentano la sua evoluzione. ‘Urs Leimgruber suona in maniera così affascinante il sassofono, che si potrebbe credere di sentire altri strumenti. Sul suo strumento sa far parlare tamburi, risuonare chitarre e gongs. Il suo modo di suonare sembra “non-strumentale”, libero da significati esterni e, pur nella sua complessità, risulta puro. Suono a sé stante.” (n.d.r. citazione libera da Bert Noglik). Roger Turner è attivo dai primi anni settanta quale improvvisatore alle percussioni e fa parte del gotha della musica improvvisata, e non solo in Inghilterra. Ha all’attivo diversi concerti solo ed ha suonato con molti gruppi della scena Rock sperimentale e con musicisti quali Annette Peacock, Phil Minton, Cecil Taylor, Charles Gayle e Eugene Chadbourne. “Possiede un virtuosismo stupefacente ed inspiegabilmente ilare. Ho sentito raramente una così squisita combinazione di potere vulcanico e precisione raffinata” (The Wire 1986). “Uno dei giganti dell’improvvisazione free” (The wire 2001). Il trombettista Guy Bettini vanta numerose collaborazioni con musicisti dell’area free, tra i quali Sonny Simmons, Joëlle Léandre e Paul Lovens. Durante il suo soggiorno di studio a Berlino ha lavorato con Mani Neumeier, Peter Kowald, Pavel Fajt, Werner Lüdi e George Lewis. Il suo maggior successo è stata la “Gelee royale improvised music for the dance floor”. Ha suonato con il leggendario Sonny Simmons nel progetto “Freenology”, toccando nella tournee anche Lugano e Locarno. E’ membro del gruppo Exodus con Gerry Hemingway, Luca Sisera e Fabio Martini ed è leader del Trio Xol con Luca Pissavini e Francesco Miccolis. Numerose le sue esibizioni allo spazio Panelle, soprattutto con i già citati gruppi e con il progetto “One more” che ha ospitato musicisti del calibro di Sebi Tramontana, Barre Phillips, Urs Leimgruber, Achille Succi e Gianni Gebbia.
Il quarto appuntamento, domenica 13 novembre alle 17.30, è con il progetto del giovane quartetto free VAJL, formato da Valentina Strucelj, clarinetti, Andreas Kunz, violino, Judith Wegmann, pianoforte e Lukas Rutzen, batteria.
La musica del quartetto lascia libero corso ad una vasta gamma di suoni, affetti, ritmi e dinamica. Un dialogo che si muove tra spontaneità e riflessione. Momenti coscienti e decisioni spontanee fluiscono nello spazio, sedimentano e vengono rielaborati, creando sempre nuove sorprese. Creatività, un background musicale di spessore e coraggio di rischiare creano un cosmo ricco di colori. Andreas Kunz, violino, nato a Langenthal, inizia a suonare all’età di 5 anni. Ben presto si interessa a suoni nuovi e contemporanei. Ancora studente vince il primo premio nella categoria “Musica nuova dopo il 1950” nel concorso per giovani musicisti di Zurigo. Prosegue poi gli studi di violino a Basilea e a Vienna, laureandosi con il massimo dei voti. Tra i suo maestri Corrado Romano e Adelina Oprean. Con il titolo “Master of Arts in specialised music performance” ha concluso nel 2010 lo studio con Walter Fähndrich. Il batterista Lukas Rutzen, nato a Bonn nel 1989, suona la batteria dall’età di 10 anni. Si interessa in seguito all’uso di computer e manipolazioni varie, componendo e suonando in ambiti Jazz, Rock e Musica elettronica, tra gli,altri nel Marina Sobyanina’s “Con’Fusion Trio”, nel trio “Realismus”, così come leader del “Kinetischen Quartett”. Ha prodotto anche musica per film e danza e vanta molti dischi al suo attivo. Ha ottenuto il master in batteria nel 2015 a Berna con tra i docenti Julian Sartorius. Valentina Stucelj , clarinetti, classe 1984. di origine slovena, abita in Svizzera. Ha studiato a Ljubljana ed a Graz, ottenendo il Bachelor in clarinetto con lode. Nel 2012 ha ottenuto il master a Berna in clarinetto basso. Musicista curiosa ed aperta non ha mai disdegnato di gettare un colpo d’occhio anche verso altri stili musicali, come la World music e la Classica. Vanta infine parecchi riconoscimenti quale membro di numerose orchestre. La pianista Judith Wegmann ha iniziato lo studio del pianoforte a 6 anni e a sedici la troviamo già alla Jazz Schule di Lucerna e alla Swiss Jazz School di Berna. Sei anni di studio intensivo di Jazz e Musica improvvisata con maestri quali Roberto Domeniconi e Christy Doran. Dopo gli studi classici a Neuchâtel e Lucerna ha frequentato, per il Master, Università in Svizzera, Francia e Austria. Nel 2014 ha concluso gli studi a Basilea con i docenti Fred Frith e Alfred Zimmerlin. Quale pianista classica e musicista da camera si è esibita in molteplici occasioni, con diverse formazioni. La sua abilità nel passare dal classico alla musica improvvisata le ha già permesso di concepire ed eseguire diversi programmi per concerti sia in Svizzera che all’estero. Ad esempio con Alexandre Caldara; “Bach, Schumann et l’ombre de Nico“(F/CH 2006/2008) oppure con Claudia Bucher, Jonas Kocher, Christian Müller e Laurent Estopey (2009/10). Nel 2011 e nel 2015 ha ottenuto i “Förderpreise” del Canton Zugo. Nel 2013 ha fondato il pluripremiato New4Art Ensemble. Dal 2015 è membro del “Werkstatt für die freie improvisierte Musik” a Berna.
Si prosegue indi domenica 20 novembre alle ore 17.30 con il duo internazionale di musica contemporanea Iwase/Vincent, attivi sulla scena dal 2011, dopo una serie di concerti nell’area parigina.
Il duo ha lavorato anche in ambito cinematografico. utilizzando le trame dei film di Man Ray (n.d.r. un regista futurista) come base per le loro composizioni. In seguito lavori per violoncello solo e per il duo violoncello/clarinetto e sax hanno preso il sopravvento. Le composizioni create in Giappone nel 2014 vanno dalla scrittura completa a brani solo accennati, passando a diverse forme di improvvisazioni. La musica del duo è aperta a sonorità di diversi colori, usa palette differenti, dal lavoro sul suono passando alla melodia, al ritmo, al rumorismo e al silenzio. L’utilizzo di materiale differenziato dona alle performances rilievi multiformi, pur tornando a volte verso costruzioni formali. E’ del 2015 il cd “Cello pieces”. Il duo collabora regolarmente con il chitarrista Shinichi Isohata e con il pianista Naoyo Yakushi. Kumi Iwase, dopo gli studi di sassofono in Giappone. è approdata in Francia, dove ha studiato clarinetto, Jazz, composizione libera, studiando con docenti quali Dominique Piffarely, Joelle Léandre e Benat Achiary. Hugues Vincent, parallelamente a studi classici di violoncello con Denise Cherret, studia Jazz al Conservatorio di Montreuil e ottiene la licenza in Musicologia all’Uni di Parigi, studiando con Sophia Domancich, Didier Levalet, Ernst Reijseger, Barre Phillips, e Joelle Léandre, tra gli altri. Collabora a numerosi progetti quali il trio Tilbol, il duo discografico Celluloid (con Franck Smith), lo “String project” di Joelle Léandre, il “New Jazz Ensemble” di Otomo Yoshihide e l’ensemble di David S. Ware. Lavora anche con diverse compagnie di danza contemporanea.
Domenica 27 novembre un gradito ritorno. Sul palco il trio composto da Natalie Peters, Lino Blöchlinger e Sara Käser, tutti già ascoltati ed apprezzati in vari progetti allo Spazio Panelle negli scorsi anni. Il trio è in tutto e per tutto un prodotto creato dal CircoRu e visto il grande successo di pubblico e il piacere ad esibirsi insieme del terzetto, essi hanno deciso di ritrovarsi per lavorare assieme e il CircoRu è felice e fiero di riproporre l’incontro tra i tre musicisti.
Natalie Peters (voce), con trascorsi di attrice, ha sviluppato la propria vocalità tanto da trasformarla a tutti gli effetti in uno strumento musicale. Passa dal recitativo al cantabile, superando ogni barriera stilistica. Conta, tra le altre, collaborazioni con Urs Leimgruber, Barre Philips e Gerry Hemingway e vanta un master nella tecnica del metodo Feldenkreis. La biennese Sara Käser (violoncello) dopo gli studi alla “Musikhochschule di Lucerna, conclusi con il master lo scorso anno, si è concentrata in progetti di musica improvvisata ed è membro del gruppo Sekhmet, che abbiamo avuto il piacere di ascoltare l’autunno scorso sempre allo Spazio Panelle. Pure Lino Blöchlinger (sassofoni) è una vecchia conoscenza, avendo suonato a Locarno con il gruppo “Second Stop is Ebikon”. Figlio dell’indimenticato Urs Blöchlinger, anch’egli si dedica al sassofono, ispirato da musica elettronica e Jazz. E’ inoltre attivo in ambito teatrale, letterario e cinematografico. Fa inoltre parte di due altri progetti musicali: “Fischermanns Orchestra” e “Hedge and Hook”.
Domenica 4 dicembre alle 17.30 toccherà ad Eikos Broken Beats and Habits. Eiko è musica elettronica basata su voce umana, rumori, melodie tutto nella migliore tradizione free, che fa capo alla musicista elvetica Joana Maria Aderi.
Attivo dal 2004 questo progetto vanta la pubblicazione di due dischi e collaborazioni prestigiose con vari batteristi e a diversi festival, soprattutto in Europa. Si è già esibito allo Spazio Panelle la scorsa primavera con i due batteristi Fredy Studer e Francesco Miccolis. Ora ritorna con uno dei batteristi della nuova generazione svizzera, quel Julian Sartorius. già ammirato più volte in Ticino. Nato a Thun nel 1981, ha iniziato a studiare batteria all’età di cinque anni. Tra i suoi maestri Pierre Favre, Fabian Kuratli e Norbert Pfamatter. Oggigiorno è considerato uno dei migliori percussionisti svizzeri in attività ed ha vinto diversi premi. Il suo spiccato senso del ritmo lo proietta verso i lidi della New Music, dell’Hip Hop e dell’elettronica astratta. Egli esplora insomma tutte le infinite possibilità dello strumento, creando anche suoni acustici e inusuali. Vanta collaborazioni, tra gli altri, con Fred Frith, Marc Ribot, Arto Lindsay, Sylvie Courvoisier, Rhys Chatham e Matthew Herbert. Al suo attivo molti albums e “Best diary”, un cofanetto di 12 Lp e una istallazione video dal titolo “Schläft ein Lied in allen Dingen” (“In ogni cosa dorme una canzone”). Ha ottenuto diversi riconoscimenti in Svizzera e all’estero.
La rassegna autunnale organizzata dal CircoRu proseguirà eccezionalmente venerdì 9 dicembre alle ore 20.30 con il progetto Neige di Immanuel De Souza e Francesco Miccolis.
La prima sensazione ascoltando la musica di Neige (Losanna) é come trovarsi in un ascensore, cui all’improvviso tagliano i cavi. Cominci a sprofondare, ma invece di schiantarti al suolo inizi a fluttuare nel vuoto, in uno spazio indefinito. Paesaggio urbano, dove la poesia cruda crea un’intimità in sintonia con lo spazio. Dal lontano 2004 Neige cerca colori smarriti nel tempo; una biografia variabile in una stanza piena di nebbia. Immanuel De Souza (sassofoni, chitarra elettrica, nastri magnetici) è di formazione scrittore di poesie, lavora anche in teatro e scrive musica per diversi progetti. Musicista misterioso e imprevedibile, ha collaborato con Jacques Demierre,
Jacques Roman, Wilbert de Joode, Nöel Akchoté, D’Incise, La Gale, Rue du Nord, Saadet Turköz, Monsieur Jean e Abstral Compost. E’ inoltre chitarrista e produttore del gruppo Post Rock Metzger&Bauer.
Francesco Miccolis (batteria, oggetti) è un musicista di origine italiana, cresciuto a Locarno, ma ormai losannese d’adozione. Membro fisso del trio Xol, allo spazio Panelle ha suonato, tra i tantissimi altri, con Peter Brötzmann, Achille Succi e Gianni Gebbia. Vanta inoltre collaborazioni con Frank Gratkowski, Harri Sjöström, Steve Potts, Guillaume Perret, Malcolm Braff, Samuel Blaser, Yannick Barman per citarne solo alcuni. Oltre al Jazz, Francesco é attualmente attivo anche con il rapper africano Ben Sharpa e con il cantautore svizzero Stéphane Blok.
Il Festival si concluderà domenica 19 dicembre alle ore 17.30 con l’esibizione dell’Ensemble Sous-sol. Da sette anni ormai l’Ensemble è il punto fermo delle attività proposte dal CircoRu. Creato e condotto dal trombettista Guy Bettini, il gruppo studia e approfondisce l’improvvisazione per formazioni allargate, con l’intento, senza direttore e in assenza di strutture o di percorsi concettuali predefiniti di suonare una musica creativa, differenziata e sensibile. Ogni concerto diviene così un’esperienza unica e irripetibile.
Il gruppo è composta da Rita Bubenhofer, flauto, voce, Hanswerner Plüss, sassofono tenore, clarinetto basso, Bernhard Struchen, sassofono tenore, Marco Avesani, sassofono soprano, Gianluca Monnier, sassofono tenore, Enrico Teofani, voce, trombone,
Reinhard Külling, fisarmonica, Hanspeter Wespi, violoncello, Ueli Zysset, contrabbasso, Massimo Mazzi Damotti, pianoforte, con Guy Bettini, tromba, flicorno e Natalie Peters, voce.
Per concludere ci preme ringraziare per il sostegno finanziario la Pro Helvetia, Swisslos, Migros Kulturprozent, Fondation Suiza e la Città di Locarno e sottolineare un’ulteriore volta la grande varietà dei concerti proposti, uno diverso dall’altro, a smentire chi ritiene che la musica improvvisata sia sempre la stessa estetica! Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.circoru.org, sempre aggiornato.