Garzoli: “Le risposte in parlamento del ministro Gobbi sono poco rassicuranti. Serve un quadro completo per capire il fenomeno”
Durante la seduta del 19 febbraio 2019 il Parlamento ha discusso della riorganizzazione del settore esecutivo e fallimentare in Ticino. Alle gravi criticità sollevate dal Parlamento e in particolare dalla Commissione della gestione del Gran Consiglio, riferite all’alto numero di fallimenti fraudolenti nel nostro Cantone (il quadruplo rispetto alla media nazionale), il Capo del Dipartimento delle istituzioni Gobbi non ha fornito risposte rassicuranti, affermando che le segnalazioni da parte dell’UEF alla Magistratura in caso di indizi di reato riscontrati nelle procedure fallimentari sono poche e carenti. L’effetto di prevenzione di un sistema efficace di segnalazione alla Magistratura risulta infatti di fondamentale importanza. Queste segnalazioni avvenivano perlopiù ad opera di un ufficiale dei fallimenti che ha lasciato tale funzione dall’inizio del 2018.
Si rivela pertanto essenziale disporre di una visione temporale più completa, risultante da dati statistici dei quali sicuramente il Dipartimento dispone. Ciò per comprendere se la situazione dal profilo della prevenzione stia tendenzialmente migliorando o meno.
Nell’obiettivo di disporre di un quadro più preciso in merito a questa tematica, il granconsigliere PLR Giacomo Garzoli ha chiesto al Governo di rispondere con urgenza a due quesiti:
1. Quante segnalazioni alla Magistratura sono state effettuate dall’Ufficio fallimenti nel periodo che corre dal 2014 al momento delle dimissioni dell’ufficiale succitato (inizio 2018)?
2. Da chi sono state effettuate?
3. Quante segnalazioni sono state effettuate, e quando, dall’Ufficio fallimenti alla Magistratura nel periodo che corre dalle dimissioni dell’ufficiale succitato sino ad oggi?
Un’esigenza per evitare ulteriori rischi
Giacomo Garzoli, vice capogruppo PLR in Gran Consiglio, “Questa interpellanza scaturisce dalle risposte del ministro Gobbi sul tema della riorganizzazione del settore esecutivo e fallimentare durante la seduta del Gran Consiglio del 19 febbraio 2019. Con questo atto parlamentare vogliamo contribuire a garantire il buon funzionamento dell’intero settore esecutivo e fallimentare quale condizione quadro fondamentale del contesto economico del nostro Cantone. Questo non solo finora non è stato fatto, ma si è avuta la netta impressione che non vi sia ancora oggi la capacità di leggere la gravità della situazione e il rischio, altrettanto grave, di un progressivo ulteriore deterioramento.”