Questa mattina ho ricevuto un SOS da una coppia di amici emigrati in Malaysia i quali a causa delle gravi inondazioni in corso, stanno disperatamente cercando mezzi per rifornire con lo stretto necessario la gente fuggita sui tetti delle case di un villaggio di 500 abitanti, situato nel nord-est del paese. Attualmente stanno facendo possibile l’impossibile anche con i soldi di un sincero umanista come lo é il sottoscritto. Spero caldamente che qualcuno dei bravi e «buoni» ne prenda nota!
Dopo il precitato l’essenziale:
il Municipio di Losone, quello che probabilmente crede ancora in Gesu’ bambino ma che lava perbene la testa ad un’eletto Consigliere comunale, ha pubblicato in fretta e furia la quarta edizione di Losonè, il «trimestrale» bollettino ufficiale del Comune. Confesso che prima d’ora non sapevo ancora che un trimestre durasse solo due mesi. Delle 9 pagine con testo, quattro e mezze (4.5) sono dedicate al Centro federale San Giorgio con tanto di osannas e notizie positive. Pubblicati vengono pure i comunicati dell’UFM e dell’ ORS Service AG che facendosi addirittura la pagella da soli gioiscono sull’ottimo funzionamento del centro. Spiccante è che dopo appena 2 mesi di esercizio, l’unica possibilità per contattare i responsabili del Centro sia rimasta solo quella del telefono, probabilmente gestito da qualcuno con le spalle molto larghe.
Quasi parallelamente, cioé il giorno dopo un quotidiano «buono» (GdP) comunica in un positivo articolo che «attualmente gli ospiti sono 126: 11 uomini, 11 donne e una famiglia di 4 persone», dimostrando chiaramente come la precipitosa fretta buonista e l’aritmetica siano dei pessimi compagni. (http://www.gdp.ch/notizie/locarno-e-valli/vogliono-lavorare-ma-non-possono-id53969.html)
Da fonti integre e affidate si apprende purtroppo quasi sempre il contrario di cio’ che Autorità e Stampa (buona) vogliono far credere agli incorreggibili realisti di Losone. Come di solito la verità è da cercare nella via di mezzo e allora perché questi ostentati tentativi di Autorità e Stampa nel comunicare il brutto per bello e viceversa? Forse perché, come cantava nel 1966 la mia coetanea Caterina Caselli, la verità mi fa male, lo so …?
Flavio Laffranchi, Losone