Un importante gruppo di rappresentati dei maggiori schieramenti politici e anche singoli cittadini si espongono pubblicamente in prima persona per un chiaro NO alle ulteriori inutili restrizioni alla legge sulle armi in votazione il 19 maggio. Schengen non è in pericolo ma le nostre libertà sì!
Le previste restrizioni, volute dall’UE allo scopo di combattere il terrorismo, non portano assolutamente a niente se non a criminalizzare ed a eliminare un altro diritto dei cittadini svizzeri onesti e rispettosi della legge. Infatti, nessuna delle misure previste permetterà di ridurre le possibilità di gruppi terroristici di trovare ciò di cui hanno bisogno anche perché negli attentati recente furono utilizzate unicamente armi illegali e già proibite.
La legge in votazione è inutile per raggiungere gli obiettivi elencati, sproporzionata poiché punisce solo i cittadini rispettosi della legge, invece di proporre misure atte veramente a contrastare il terrorismo, ed inoltre prevede un automatismo di ripresa di ulteriori misure che verranno proposte a breve dalla commissione UE. La nostra legge attualmente in vigore funziona e non vi è necessità di cambiarla: lo ha affermato anche la Consigliera Federale Keller-Sutter nella conferenza stampa di fine febbraio. I principi che stanno alla base di questa modifica di legge sono assurdi e sono un grave pregiudizio per le libertà e i diritti nel nostro Paese: oggi si vota sulle armi, ma domani? Dove potranno ancora venir applicati tali principi ingiusti, sproporzionati, inutili e, non da ultimo, antisvizzeri?
Sono soprattutto questi i motivi che hanno spinto un gruppo di cittadini di varie estrazioni politiche a dire NO in prima persona il 19 maggio.
Per informazioni:
Cosimo Lupi, coordinatore cantonale, Tel: 079 782 26 11, email: cosimo.lupi@gmail.com