Temi attuali e molto Mediterraneo al festival di teatro in spazi urbani di Bellinzona (Venti spettacoli dal 10 al 15 luglio)
Temi attuali e molto Mediterraneo al festival di teatro in spazi urbani di Bellinzona
Territori squarcia il velo
Venti spettacoli dal 10 al 15 luglio. Al centro dell’attenzione la condizione femminile
Territori, il Festival di teatro in spazi urbani di Bellinzona, torna dal 10 al 15 luglio con un’attenzione ancora più marcata per l’attualità. E con un occhio particolarmente attento alla condizione femminile e a quanto si muove sulle sponde del Mediterraneo. Territori, che quest’anno dura sei giorni, uno in più rispetto al passato, si conferma così un festival internazionale di teatro contemporaneo nel quale si incontrano artisti affermati e nuove realtà emergenti per proporre al pubblico attraverso una ventina di spettacoli le nuove tendenze delle arti sceniche e performative (teatro, danza, narrazione, performance, teatro di figura, installazioni, ricerca). Territori è anche uno spazio di sperimentazione che promuove progetti originali dei nuovi soggetti della scena locale.
Diversi sono i luoghi di rappresentazione a Bellinzona, dal Teatro Sociale alla Corte del Municipio, da Villa dei Cedri al Teatro di San Biagio, da Castelgrande ad alcune abitazioni private, fino ad alcuni nuovi quartieri della Città aggregata. Molti i nomi di rilievo ospitati da Territori nelle prime quattro edizioni, come Irina Brook, Paolo Rossi, Gintersdorfer / Klassen, Lefeuvre & André, Teatro delle Ariette, Mario Perrotta, Silvio Orlando, Kabinet K, MC Hominal, El Grito, Trickster-p, Pippo Delbono, Cuocolo Bosetti, Winter Family, Theater Hora, Marco Baliani e Lella Costa, Judith Nab, Seyed Kamaleddin Hashemi, David Espinosa e Victoria Myronyuk: un elenco che quest’anno si arricchisce di altri nomi importanti come Cesare Lievi, Carmelo Rifici, Alessandro Serra, Laila Soliman, Giuseppe Cederna, Azadeh Ganjeh, Marta Cuscunà, Farah Saleh e Salma Ataya e molti altri.
“Svelamenti”
Ogni anno Territori è dedicato ad un tema conduttore che fa da filo rosso all’interno della programmazione. Quest’anno è il tema scelto è “Svelamenti”. Il gioco rituale di celare per poi rivelare la propria identità in scena, ad esempio attraverso l’uso della maschera, è connaturato alla pratica teatrale. Di più: è parte della natura dell’essere umano e ne determina sotto molti aspetti il suo agire sociale. Prendere come filo conduttore per un festival di teatro contemporaneo lo svelamento dell’identità è interessante però se non ci si limita a considerare la maschera come oggetto scenico, ma se si allarga il campo a tutti i possibili modi con cui si può celare l’identità per svelare qualcosa di sé, in scena e nella vita quotidiana.
Velo islamico e dintorni
Sotto questo profilo uno dei temi più sensibili oggi è quello del cosiddetto velo islamico e quindi del ruolo della donna nelle società musulmane. Esso è di fatto all’origine del nostro percorso tematico “Svelamenti”. Due spettacoli trattano questo tema direttamente, e hanno la capacità di interrogarci sui modi in cui si costruisce un’identità e sui pregiudizi che ci accompagnano nella percezione dell’altro: si tratta di “La même” delle giovani danzatrici palestinesi Farah Saleh e Salma Ataya e dello spiazzante “Do you know Schubiduwuah?!” della Compagnie Sündenbock di Zurigo. Sempre sul tema del velo islamico l’attrice Margherita Saltamacchia legge pubblicamente alcuni brani dal libro “Lettera a mia figlia che vuole portare il velo” di Leila Djitli.
Altri due spettacoli trattano temi direttamente correlati a quello del velo islamico. Il primo è “Blinded”, un’installazione per uno spettatore alla volta che la performer iraniana Azadeh Ganjeh sta creando appositamente per Bellinzona: Ganjeh porta virtualmente lo spettatore a Tehran e lo invita ad entrare nell’appartamento di una persona che è costretta a rimanervi reclusa. Se il velo islamico è la prosecuzione nella sfera pubblica della riservatezza garantita dall’ambito domestico, ecco che lo spettatore di “Blinded” squarcia il velo di un’esistenza condannata all’oblio…
Un esempio di teatro documentario è invece “Zig Zig” della giovane regista egiziana Laila Suliman, che nei suoi lavori affronta sempre temi controversi legati all’attualità del suo Paese. Questa volta lo fa ricostruendo un episodio accaduto nel 1919 in un villaggio egiziano, quando dei soldati britannici in risposta alle rivolte della popolazione locale incendiarono il paese e violentarono decine di donne. Molte di loro ebbero il coraggio di denunciare i fatti, ma il caso fu ben presto archiviato…
Identità nascoste nella cultura occidentale
Velare l’identità allo scopo anche di strutturare i rapporti fra i generi fa parte però anche della cultura occidentale. Ad esempio sotto il profilo religioso come ci ricorda Marta Cuscunà con “La semplicità ingannata”, uno spettacolo della sua trilogia sulle resistenze femminili che si rifà ad una rivolta di monache clarisse di Udine nel ‘500.
Ma ci sono anche i mascheramenti tradizionali legati ad esempio al carnevale, come evidenzia il magnifico spettacolo di Alessando Serra “Macbettu”. Serra ha preso la materia del “Macbeth” di Shakespeare e l’ha permeata degli usi e costumi tradizionali della Sardegna, facendo interpretare tutti i ruoli, com’era il caso nel teatro elisabettiano, da un gruppo di soli uomini. Ne è nato uno spettacolo di rara forza e suggestione.
Le maschere tradizionali sono però anche quelle che si trovano lungo l’arco alpino a ritualizzare degli importanti momenti di passaggio individuali o collettivi: è su questo tema che lavora “Dahü – Studio”, il work in progress frutto della collaborazione della compagnia ticinese Opera Retablo e della compagnia vallesana Mladha. Lo spettacolo finito sarà presentato in prima assoluta il prossimo mese di novembre nella stagione del Teatro Sociale Bellinzona.
Un originale gioco di maschermento infine è quello che propone la performer ticinese Camilla Parini con il progetto “Io sono un’altra” coprodotto dal Teatro Sociale Bellinzona e che per la prima volta viene presentato al pubblico in occasione di Territori ’17. Per “Io sono un’altra” una trentina di donne della Nuova Bellinzona sono state invitate a raccontarsi attraverso due autoritratti fotografici: una rappresentazione di sé e una di un proprio lato nascosto. Soggetto delle fotografie non sono le partecipanti, ma la performer che si è messa a loro totale disposizione. A Territori sono esposte le fotografie, ma si vedono anche i video del lavoro di realizzazione dei ritratti, che finiscono per svelarci così una mappa delle identità femminili della nuova città. Parini propone al pubblico di Territori ’17 anche il suo solo “Still Leben”, lavoro che è stato all’origine di “Io sono un’altra”.
L’attualità fra migrazioni e terrore
Fin dalla sua nascita Territori è stato attento all’attualità, con uno sguardo particolare per l’area del Mediterraneo. Così è anche qust’anno. Il Mediterraneo è rappresentato come visto da terre con storie e culture millenarie, dalla Sardegna all’Egitto, dalla Palestina fino al più lontano Iran.
L’attualità irrompe in Territori ’17 di nuovo con il tema delle migrazioni, già trattato a più riprese a Territori in passato. Di migrazioni parla “Da questa parte del mare”, il nuovo spettacolo di e con Giuseppe Cederna che porta in scena il libro omonimo che il cantautore Gianmaria Testa ha scritto poco prima di morire. E di migrazioni, a modo suo, parla pure la giullarata “Il primo miracolo di Gesù Bambino” con Matthias Martelli, tratta dal Mistero Buffo di Dario Fo.
Quest’anno però irrompe a Territori anche il tema della violenza cieca e indiscriminata di cui sono ricche le cronache. Ne parla “Intorno a Ifigenia, liberata”, una riduzione e un adattamento di “Ifigenia, liberata” prodotto da LuganoInScena che Carmelo Rifici crea appositamente per il Teatro Sociale Bellinzona prima di portarlo al festival di Spoleto. Siccome poi Territori da sempre offre anche uno sguardo nelle officine degli artisti, ad osservare il divenire degli spettacoli, è in programma anche una prova aperta di lettura di “Terrore” di Ferdinand von Schirach, uno spettacolo che ha avuto grande successo in diversi Paesi europei e che la regista Kami Manns sta allestendo per il debutto italiano. E da citare anche “Il vecchio inquilino”, spettacolo di fine scuola dell’Accademia Teatro Dimitri di Verscio tratto da Ionesco che il celebre regista Cesare Lievi in tono scanzonato dedica alla crisi di valori della vecchia Europa. “Il vecchio inquilino” è lo spettacolo di apertura di Territori ’17.
Importante presenza di artisti ticinesi
Territori è anche da sempre un momento d’incontro privilegiato fra artisti, addetti ai lavori e spettatori, in un ambiente piacevole e a misura d’uomo. È quindi un contesto ideale per il debutto di spettacoli per gli artisti ticinesi che si presentano con format particolari.
Oltre ai già citati lavori di Parini e Opera Retablo, la presenza ticinese si completa a Territori ’17 con “Dìade” della giovae coreografa e danzatrice Elena Boillat, con l’ascolto in cuffia di alcuni episodi di “Fabula”, il nuovo radiodramma di Flavio Stroppini e Monica De Benedictis dedicato alle
storie della Valle Mesolcina, e “.h.g.” di Trickster-p, la compagnia di Novazzano che ha appena vinto uno dei Premi svizzeri di teatro e che proprio con questo lavoro si è imposta sulle scene internazionali più profilate.
Territori è un festival per tutti
In collaborazione con la Città di Bellinzona Territori ’17 va pure on the road, rendendo visita ad alcuni dei nuovi quartieri che sono entrati a far parte del Comune con la recente aggregazione. E lo fa proponendo lo spettacolo itinerante “Sie7e” della compagnia spagnola Ymedioteatro, che in un piccolo camioncino di sette metri quadrati ha allestito un vero e proprio teatro. Lo spettacolo, offerto gratuitamente e adatto ad un pubblico di tutte le età, sarà proposto nei quartieri di Claro, Giubiasco, Monte Carasso e Sementina (date e orari secondo annuncio che seguirà).
E totalmente gratuite sono anche le proposte di “Territori off” presso la Corte del Municipio di Bellinzona, una serie di animazioni (dal circo alle bolle di sapone, dalla danza urbana alla narrazione) pensate per un pubblico vasto e di ogni età, in modo da permettere a tutta la popolazione di respirare in città l’atmosfera del festival.
Servizi per il pubblico
Il Centro Festival (presso il Palazzo Municipale) dispone di un ufficio prevendita e informazione per il pubblico, dell’accoglienza per artisti e addetti ai lavori, di spazi d’incontro, della rassegna stampa e di altre informazioni sugli spettacoli.
Il Territori Club, situato al Ristorante Casa del Popolo, gestito dall’impresa sociale Sostare, è il punto d’incontro distensivo e conviviale prima e dopo gli spettacoli per artisti, addetti ai lavori e spettatori. La cucina, che prevede menu tradizionali ma anche proposte per vegani, è in funzione dalle 11.00 alle 14.00 e dalle 17.30 alle 22.00. Al Territori Club è anche disponibile durante i giorni del festival un servizio di noleggio biciclette messe a disposizione da Soccorso Operaio.
In pieno centro città la Libreria Casagrande (viale Stazione 1 / Galleria Benedettini) offre alla Libreria del festival una selezione di libri inerenti gli artisti e i temi presenti negli spettacoli di Territori ’17.
Prezzi e prevendita
Particolarmente convenienti sono come sempre i prezzi praticati da Territori. Ci sono diversi spettacoli gratuiti, altri a cui si può accedere già per 14.- o 16.- franchi. Soprattutto però Territori ’17 concede l’ingresso con lo sconto del 50% a tutti gli spettacoli per gli studenti e gli apprendisti, per gli Amici del Teatro Sociale, per i titolari della Guest Card 2017 dell’OTR e per i possessori dell’Abbonamento Territori metà prezzo, in vendita a Fr. 35.-. Non solo: bambini e giovani fino a 16 anni ricevono il biglietto omaggio per tutti gli spettacoli se accompagnati da un adulto.
La prevendita per tutti gli spettacoli di Territori è aperta da subito presso l’Ufficio turistico di Bellinzona, sportello di Palazzo Municipale, tel. 0041 (0)91 825 21 31 (orari: lunedì-venerdì dalle
9.00 alle 18.00, sabato dalle 9.00 alle 13.00, domenica chiuso). I biglietti per gli spettacoli che si tengono al Teatro Sociale possono inoltre essere acquistati presso tutti i punti vendita Ticketcorner o sul sito www.ticketcorner.ch. Gli abbonamenti Territori metà prezzo sono in vendita solo presso l’Uffico turistico di Bellinzona. Il sito web di Territori è www.territori.ch. Il programma generale è ottenibile presso l’Uffico turistico di Bellinzona.
I possessori di un biglietto per uno spettacolo di Territori ’17 hanno diritto lo stesso giorno dello spettacolo all’entrata gratuita ai tre Castelli, ai loro musei, alla mostra “Valle Bavona” di Castello Sasso Corbaro e alla mostra “In(de)finiti luoghi” allestita al Museo di Villa dei Cedri.
Territori ’17 è organizzato da Bellinzona Teatro e dall’Organizzazione Turistica Regionale in collaborazione con la Città di Bellinzona e con il sostegno del Cantone Ticino – Fondo Swisslos. Sponsor di Territori ’17 è la Banca dello Stato del Cantone Ticino. Sono partner di Territori: il FondoCulturaleSud, l’impresa sociale Sostare, la Società dei Commercianti di Bellinzona, gli Amici del Teatro Sociale e il Museo di Villa dei Cedri. Il media partner è laRegione. Si ringrazia il Circolo di Cultura di Bellinzona.
Territori – Festival di teatro in spazi urbani Bellinzona, dal 10 al 15 luglio 2017 www.territori.ch www.facebook.com/teatrosociale