MONICA GUERRITORE in L’ANIMA BUONA DI SEZUAN di Bertolt Brecht il 7 dicembre 2019 a Chiasso
sabato 7 dicembre 2019, ore 20.30
MONICA GUERRITORE in L’ANIMA BUONA DI SEZUAN
di Bertolt Brecht (traduzione di Roberto Menin) ispirata all’edizione di Giorgio Strehler (Milano 1981) regia di Monica Guerritore
con Matteo Cirillo, Alessandro Di Somma, Vincenzo Gambino, Nicolò
Giacalone, Francesco Godina, Diego Migeni e Lucilla Mininno
“Nell’Anima buona di Sezuan c’è tutta la tenerezza e l’amore per gli esseri umani costretti dalla povertà e dalla sofferenza a divorarsi gli uni con gli altri ma sempre raccontati con lo sguardo tenero e buffo di chi comprende”.
• L’ANIMA BUONA DI SEZUAN
“Nell’Anima buona di Sezuan c’è un piccolo popolo di abitanti di un luogo che è tutti i luoghi del mondo: essi appaiono come buffi, straniti e imperiosi ‘personaggi’ più veri e precisi che nel mondo reale. Nel mio spettacolo sarà forte l’influenza del mio Maestro: soprattutto nel concetto che l’essere umano si rappresenta perché, attraverso la rappresentazione, qualcuno lo capisca, lo accolga, lo compianga e forse gli dia una soluzione finale.
Nell’Anima Buona c’è tutta la tenerezza e l’amore per gli esseri umani costretti dalla povertà e dalla sofferenza a divorarsi gli uni con gli altri ma sempre raccontati con lo sguardo tenero e buffo di chi comprende. In questi anni durissimi solo il teatro può raccontarci dal di dentro, rendendoci consapevoli delle maschere ringhianti che stiamo diventando. Mettere in scena la meravigliosa parabola di Brecht risponde alla missione civile e politica del mio mestiere. Teatro civile, politico, di poesia”.
Monica Guerritore
È un incontro fatale quello di Monica Guerritore con l’opera teatrale che Bertolt Brecht scrisse alla fine degli anni Trenta del secolo scorso, e soprattutto con la regia che Giorgio Strehler magistralmente ne offrì nel 1981. L’anima buona di Sezuan viene annoverato fra i capolavori del teatro epico, proponendo l’eterno tema del rapporto fra morale e società su cui gli stessi spettatori vengono interrogati. Oltre alla regia, Monica Guerritore interpreta il doppio ruolo della buona Shen Te e del cugino immaginario.
La vicenda si svolge in una ipotetica provincia cinese, la regione del Sezuan, per Bertolt Brecht terra di sfruttamento per antonomasia, degli uomini da parte degli uomini. Shen Te, prostituta individuata come unica anima buona disposta ad ospitare tre dei, decide di cambiare vita grazie al denaro da loro ricevuto; ma non smette di fare del bene, così come è nella sua indole. La donna diventa però bersaglio di personaggi malvagi e per sfuggire loro si traveste da uomo, nei panni del cugino Shui Ta. L’amore arriva però inaspettato, portando infine a un tragico epilogo.
• MONICA GUERRITORE – BIOGRAFIA
Esordisce nel 1974 a soli sedici anni sotto la regia di Giorgio Strehler ne Il giardino dei ciliegi. Nel 1981 si lega sentimentalmente e artisticamente a Gabriele Lavia, iniziando a recitare ne I masnadieri di Schiller. Lavia la dirige in ruoli complessi: Giocasta, Lady Macbeth, Ofelia, Marianne in Scene da un matrimonio di Ingmar Bergman. La coppia si separa nel 2001: la Guerritore incontra Giancarlo Sepe ed è con lui in spettacoli di teatro/danza come Madame Bovary, Carmen e La Signora delle Camelie.
STAGIONE TEATRALE 2019-2020
In televisione debutta nel 1977 con il primo sceneggiato Rai a colori, Manon Lescaut. Torna in Rai nel 1997, con Costanza di Pierluigi Calderoni e nel ’99 con L’amore oltre la vita di Mario Caiano. Nel 2004 si segnala in particolare il record di ascolti con Amanti e segreti, diretto da Gianni Lepre.
Nel cinema riscuote grande successo ne La lupa, ruolo che fu della grande Magnani insieme a Giancarlo Giannini, Raul Bova e Michele Placido, e in Un giorno perfetto di Ferzan Ozpetek, che conquista consensi al Festival del cinema di Venezia nel 2008. Nel 2011 al cinema ottiene un altro grande successo con La peggior settimana della mia vita di Alessandro Genovesi.
Ma è nel teatro che Monica Guerritore trova costantemente la sua via, anche come interprete-regista e drammaturga di spettacoli di grandissimo successo come Giovanna d’Arco e Dall’Inferno all’Infinito e Mi chiedete di parlare, un testo su Oriana Fallaci da lei scritto e interpretato, che conquista il Festival di Spoleto (2011) e gira per due stagioni ritornando (nel 2012) al Piccolo teatro per la prima volta dal suo debutto nel 1974, registrando il tutto esaurito.
Nel 2013 è Judy Garland nel musical End of the Rainbow di Peter Quilter per la regia di Juan Diego Puerta Lopez e crea un sodalizio con il Maestro Giovanni Nuti portando in scena le canzoni con i testi della grande Alda Merini nel concerto Mentre rubavo la vita. Il 6 febbraio 2015 debutta con Qualcosa Rimane (Collected stories) del Premio Pulitzer Donald Margulies, di cui è interprete insieme ad Alice Spisa e di cui ha curato la regia.
Nel 2011 e’ stata nominata Commendatore al Merito della Repubblica Italiana per il suo impegno nel campo delle Arti e della Cultura. Nel 2015 Dall’Inferno all’Infinito è stato scelto per inaugurare le Olimpiadi di italiano all’Accademia della Crusca e la giornata di lavoro su Dante all’Università la Sapienza di Roma.
(tratto da www.monicaguerritore.it)
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• BIGLIETTI e PREVENDITA
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Seconda categoria CHF/ Euro 30.-
Terza categoria CHF/ Euro 25.-
Quarta categoria CHF/ Euro 20.-
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Basso Ceresio, in via Angelo Maspoli 15 a Mendrisio (aperto da lunedì a venerdì nei seguenti orari:
09.00-12.00 / 14.00-18.00) o presso i numerosi punti vendita Ticketcorner presenti in Svizzera (su www.ticketcorner.ch, cliccare “Postazioni di prevendita” e inserire la località).