MILES GLORIOSUS …ovvero: morire d’uranio impoverito. di e con Antonello Taurino (Viganello, 20 novembre)
Domenica 20 novembre / 17:00
Primo appuntamento della rassegna Rassegna SOLOinscena
Prenotazioni sms 0793372052 o info@ilcortile.ch
“Un testo ottimo e interessante, ben scritto, e che sorprende per l’intima coerenza interna. La prova matura d’un drammaturgo: Taurino ha reso comprensibile e ironico ciò che fa comodo che resti complicato. Uno spettacolo importante, da vedere!” (FRANCA RAME, dalla prefazione del testo “MILES GLORIOSUS”)
MILES GLORIOSUS
…ovvero: morire d’uranio impoverito.
di e con Antonello Taurino
con la partecipazione di Orazio Attanasio
testo, drammaturgia, regia antonello taurino
musiche di scena orazio attanasio
costumi michela battista
-SPETTACOLO VINCITORE PREMIO “MIGLIORE REGIA” AL FESTIVAL NAZIONALE “CALANDRA” – 2011
-TESTO FINALISTA AL “1° PREMIO NAZIONALE DI DIVULGAZIONE SCIENTIFICA”- 2013
-SPETTACOLO PROGRAMMATO al “PICCOLO TEATRO” di MILANO nella STAGIONE 2014 – 2015
Una storia di misteri, di morti e di colpe, di malati, tribunali e assurdità. Ma proprio per questo, chi meglio di due cialtroni può raccontarla?
L’ironia più feroce e il dramma della cronaca vera sono elementi intrecciati in un questo spettacolo che, di storie, ne racconta due. Nato da una dettagliata inchiesta durata due anni, lo spettacolo narra con toni comicissimi una tragedia. Perché appunto vi s’intrecciano la storia dei soldati vittime dell’uranio impoverito di ritorno dalle “missioni di pace” negli anni 90’, lontani dal clamore retorico del patriottismo nostrano, e quella farsesca ed esilarante di due teatranti sciamannati, Mimmo e Pasquale, che, tanto cinici quanto cialtroni, cercano idee per il loro nuovo spettacolo: “Deve essere di teatro impegnato, civile! Perché il genere tira..”
Sì, ma quale storia scegliere? Ecco allora che al motto di “le tragedie italiane a Teatro se l’è già fregate tutte Marco Paolini, se c’è libera questa qui dell’uranio bisogna approfittarne!”, i due diventeranno inconsapevoli narratori di una delle pagine più tristi e oscure nel recente passato del nostro Paese.
Qualche informazione..
Le vicissitudini dei due teatranti costituiscono una cornice che permette al pubblico di venire a conoscenza degli aspetti più sconcertanti della “Ustica degli anni 2000”, cioè di questi soldati mandati a morire senza protezioni, assistendo alle loro prove, mentre i due si documentano, tra un comicissimo siparietto e l’altro. E i due vanno avanti nel loro progetto nonostante una serie di minacce – vere, documentate e citate nello spettacolo – subite da chi, della faccenda, si è interessato. La delicatezza e la lunghezza della vicenda (gli ultimi vent’anni di storia italiana) ha imposto una ricerca dettagliata su testi, sentenze, interviste a soldati e parenti di vittime, documenti di Commissioni Parlamentari e Difesa e che non potrà mai dirsi conclusa. Recenti sono sia sentenze di giustizia civile (ad oggi 24) che riconoscono la responsabilità dell’Uranio e le colposa sottovalutazione del rischio del Ministro della Difesa dell’epoca, on. Sergio Mattarella, sia un decreto legge che conferisce impunità penale alle alte sfere dell’Esercito coinvolte nella vicenda.
Le Associazioni parlano di 314 morti e 3700 malati. Per la Difesa queste cifre sono da ridursi a un decimo.
“Antonello Taurino con spietata ironia sperimenta i confini di un genere, il teatro civile, che ultimamente si sta trincerando in stilemi fin troppo noti. Ironica – ma serissima – denuncia: ci voleva proprio. Ben venga il coraggio di raccontarla con ispirazione” (Alessandro Mauri, “TEATROTEATRO.it”)
“L’artifizio drammaturgico è assolutamente vincente: il grande merito di Taurino è quello di non tralasciare gli aspetti più drammatici in una cornice di tempi comici perfetti. Un “teatro civile” godibile per tutti, con graffiante ironia e ottime prove d’attore. Da vedere!”
(Paolo Leone, “CORRIERE DELLO SPETTACOLO”)
“Ottima la resa drammaturgica di una così complessa tematica. La componente comica e quella impegnata si fondono magistralmente: siamo di fronte ad un perfetto esempio di teatro civile.”
(Mena Zarrelli, “LA NOUVELLE VAGUE”)
“Un lavoro costruito con grande capacità tecnica e attorale. Un modo intelligente di destrutturare la narrazione senza perdere l’intensità del racconto. Veramente apprezzabile il lavoro di ricerca e la passione che ne traspare” (FESTIVAL ” KILOWATT”)
“Lo stile alterna con maestria comicità e riflessione, il precariato degli artisti e il mondo dei teatri a Gigi D’Alessio. Il contrappunto tra i due livelli permette a Taurino di giocare con tematiche scomode senza appesantire il pubblico. Uno spettacolo “indispensabile” (Caterina Perali, “PERSINSALA”)
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