LA MOSTRA MARCELLO DUDOVICH (1878-1962) ¦ fotografia fra arte e passione a ChiassoDAL 29 SETTEMBRE 2019 AL 16 FEBBRAIO 2020
m.a.x. museo, CHIASSO (SVIZZERA)
LA MOSTRA MARCELLO DUDOVICH (1878-1962) ¦ fotografia fra arte e passione a ChiassoDAL 29 SETTEMBRE 2019 AL 16 FEBBRAIO 2020
nell’ambito della Biennale dell’immagine di Chiasso Bi11
La mostra MARCELLO DUDOVICH (1878-1962) fotografia fra arte e passione inaugura la stagione espositiva 2019-2020 del m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera) e si inserisce nella kermesse culturale della “Biennale dell’immagine” che caratterizza da oltre un ventennio la ricerca sulla fotografia e le arti visive a Chiasso. L’esposizione si propone inoltre come “progetto integrato”, con il Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare di Trieste.
Come partenariato, una sezione della mostra con otto manifesti e alcune fotografie messe in relazione ad essi sarà ospitata presso il museo di Villa Bernasconi a Cernobbio.
Dal 29 settembre 2019 al 16 febbraio 2020 sarà possibile ammirare nelle sale del m.a.x. museo oltre 300 opere del grande maestro triestino Marcello Dudovich, mettendo in luce attraverso la sua produzione artistica il particolare rapporto fra la fotografia e la cartellonistica.
L’esposizione è curata da Roberto Curci e Nicoletta Ossanna Cavadini.
Triestino di nascita e internazionale per vocazione, Marcello Dudovich ebbe una vita travagliata, articolata in vari periodi che lo videro residente a Bologna, Genova, Milano, Monaco di Baviera, Torino e nuovamente a Milano. Illustratore e cartellonista di successo “spesso d’avanguardia ma mai di rottura” – come è stato detto – fu un assoluto innovatore e costituisce uno dei riferimenti più importanti nella storia del manifesto. Si ricordano – solo per citarne alcuni – i coinvolgenti manifesti per i magazzini Mele di Napoli, per Borsalino, la Rinascente di Milano, Campari, Martini, Agfa film, Pirelli. La mostra ripercorre il processo creativo dell’artista facendo dialogare fotografia e cartellonistica in un rapporto finora poco indagato.
Grande appassionato di fotografia, Marcello Dudovich usò molto il riferimento visivo dell’immagine fotografica ma sempre in maniera concettuale; egli stesso scattava immagini per studi di stesura dei suoi cartelloni, oppure utilizzava fotografie scattate da familiari o altri celebri fotografi. Nella mostra sono esposte più di duecento fotografie inedite provenienti da collezioni private e pubbliche messe in rapporto agli schizzi, bozzetti acquarellati preparatori alla stesura dei suoi meravigliosi manifesti, una trentina dei quali è visibile in mostra. Di grande interesse è anche il confronto con Leopoldo Metlicovitz, suo maestro cartellonista in Ricordi, di cui sono esposte in mostra una ventina di fotografie inedite. Correda il percorso un importante apparato di documenti, quali lettere autografe di Marcello Dudovich, cartoline, copertine di riviste – fra cui La Lettura (mensile del Corriere della Sera; dal 1901), Ars et labor (Milano; 1906), La Donna (1919-1929) e in particolare Simplicissimus (Monaco; 19011-1915) con i relativi splendidi bozzetti inediti. Non manca il riferimento al cinema muto e alle dive dell’epoca: affascinato da questo mondo, l’artista triestino si cimentò infatti anche per un breve periodo come regista.
L’esposizione vanta la sinergia con una fitta rete di istituzioni prestatrici e di privati collezionisti che hanno permesso di raggiungere, nella complessità del tema, oltre 300 pezzi visibili negli spazi del m.a.x. museo. La mostra – promossa in collaborazione con il Museo Storico del Castello di Miramare di Trieste, dove si terrà presso lo spazio espositivo delle Scuderie con “progetto integrato” nella
primavera 2020 – vanta importanti prestiti dal Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, dalla Civica Raccolta delle stampe “Achille Bertarelli” del Castello Sforzesco di Milano, dal Gabinetto dei disegni di Castello Sforzesco di Milano, dal Civico Archivio fotografico di Milano, dal Civico Museo Revoltella – Galleria d’Arte moderna di Trieste, dalla Galleria Campari di Sesto San Giovanni, e da numerosi collezionisti privati, fra cui si cita Salvatore Galati e Alessandro Bellenda. Nella sezione triestina sarà anche presente la Staatliche Graphische Sammlung di Monaco con diversi bozzetti.
La mostra MARCELLO DUDOVICH (1878-1962) fotografia fra arte e passione gode del Patrocinio del Consolato Generale d’Italia di Lugano ed è in partenariato con il Museo Villa Bernasconi di Cernobbio; l’evento è reso possibile grazie al Dicastero Educazione e Attività culturali del Comune di Chiasso, con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino-Fondo Swisslos, dell’AGE SA, dell’associazione amici del m.a.x. museo (aamm). Si ringrazia la SUPSI-Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, e in particolare il Laboratorio cultura visiva del Dipartimento ambiente costruzioni e design, per la collaborazione nell’ambito del progetto grafico.
INAUGURAZIONE: sabato 28 settembre 2019, ore 17.00
• MARCELLO DUDOVICH – BIOGRAFIA
Marcello Dudovich nasce a Trieste il 21 marzo 1878, da famiglia di origini dalmate.
Dopo aver frequentato con scarso profitto le scuole Reali, si iscrive alla Scuola per capi d’arte – Sezione di pittura decorativa. Allievo fra il 1893 e il 1895 del prof. Giuseppe Marass, pittore formatosi all’Accademia di Venezia, ottiene il giudizio “eminente” nelle materie Disegno a mano libera ed Elementi di disegno figurale. È introdotto da un cugino nell’ambiente dei pittori cittadini (ammira soprattutto l’opera di Arturo Rietti) e del Circolo Artistico triestino. Pure in questi anni si situa un viaggio a Monaco di Baviera, che rafforza nel giovane Dudovich l’ammirazione per la pittura di Arnold Böcklin e Franz von Stuck. Nel 1887 Marcello Dudovich è a Milano, sotto la guida del direttore tecnico delle Officine Grafiche Ricordi, il triestino Leopoldo Metlicovitz. Quattordici anni dopo Dudovich è a Bologna dove lavora per il famoso editore Edmondo Chappuis che gli affida alcune opere cartellonistiche. All’inizio del Novecento inizia a collaborare come illustratore facendo disegni per copertine di numerose riviste, fra cui si ricorda: “La Lettura”, “Novissima”, “Ars et Labor”, “Rapiditas”, “Il Secolo XX”, “Varietas”, ecc. Conosce a Bologna Elisa Bucchi, giornalista di moda, che diventerà sua moglie e con la quale – nonostante i molti dissidi e le lunghe separazioni – il rapporto affettivo rimarrà strettissimo fino alla morte di lei. Nel 1906 torna a Milano, dove lavorerà da Ricordi soprattutto per i cartelloni dei grandi magazzini di abbigliamento dei Fratelli Mele di Napoli. Nel 1909 è nominato socio onorario dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e due anni dopo vince il concorso per il manifesto della Marca Zenit della Ditta Borsalino, che diverrà celeberrimo. Quindi viene invitato dalla casa editrice Albert Langen a entrare nello staff della rivista satirica “Simplicissimus” di Monaco di Baviera, come disegnatore della pagina mondana e “inviato speciale”. Allo scoppio della guerra mondiale torna definitivamente in Italia; vive e lavora a Torino, realizzando manifesti anche per la nascente industria cinematografica, che nella città piemontese ha all’epoca la propria “capitale”. Nel 1920 Marcello Dudovich ritorna stabilmente a Milano e si mette in proprio, fondando assieme all’avvocato Arnaldo Steffenini una società editrice, la Star. Inizia coi grandi magazzini milanesi della Rinascente una lunga e fruttuosa collaborazione, che si protrarrà fino agli anni Cinquanta con una serie di manifesti realizzati per le varie “stagioni” di moda o per particolari avvenimenti (fiere del bianco, vendite speciali, ecc.).
All’inizio degli anni Trenta causa notevole scalpore un intervento censorio attuato sul romanzo di Mura Sambadù, amore negro, pubblicato nel 1934 con illustrazioni interne di Dudovich: la storia d’amore tra Silvia e il “negro” Sambadù venne giudicata amorale da parte del Ministero dell’Interno con requisizione del libro. Agli anni 1936 e 1937 risale un lungo soggiorno in Libia e forse collabora a qualche iniziativa artistica nella colonia nordafricana.
Negli anni della Seconda Guerra Mondiale vive tra Milano, Varese e la Riviera romagnola, a Riccione e a Rimini. Si dedica sempre più assiduamente alla pittura pura, prediligendo i lavori a tempera e riprendendo soggetti e temi della Belle Epoque; dal 1942, con mostre a Pallanza e a Milano, comincia a esporre in numerose, fortunate personali, che si andranno infittendo nel decennio successivo. Nel 1951 compie un nuovo viaggio in Libia: esegue ritratti femminili e a Tripoli, al Circolo degli Italiani e nell’Ufficio di informazioni degli Stati Uniti vengono allestite sue mostre personali. Al Congresso nazionale della pubblicità di Firenze del 1960 gli viene conferita la medaglia d’oro del Premio “Vita di pubblicitario”.
Muore a Milano, nella notte tra il 31 marzo e il 1° aprile, all’età di ottantaquattro anni. Verrà sepolto con tutti gli onori nel Cimitero monumentale di Milano.
• LA MOSTRA NELL’AMBITO DELLA BIENNALE DELL’IMMAGINE Bi11
L’undicesima edizione della Biennale dell’Immagine di Chiasso cade proprio nel 2019, ossia a 180 anni da quel fatidico 1839 in cui Louis-Jacques-Mandé Daguerre presentò l’invenzione della fotografia all’Accademia francese delle Scienze, sancendo la nascita ufficiale della sesta arte. L’occasione quindi è stata quella di effettuare un focus sul particolare rapporto – ancora poco indagato – tra la fotografia e la cartellonistica ripercorrendo le tappe della produzione artistica del grande maestro Marcello Dudovich (1878-1962).
La Biennale dell’Immagine sarà inaugurata il 5 ottobre 2019 presso lo Spazio Officina. L’edizione è intitolata CRASH ed esplorerà la visione di fotografi e artisti che hanno fatto dello scontro la chiave di lettura della complessità della vita. Queste le mostre principali: Boris Mikhailov e le sue tentazioni, il fotografo e poliziotto svizzero Arnold Odermatt, l’Ecole cantonale d’art di Losanna con i suoi sguardi sull’utopia.
Biglietto ridotto ai soci ABi (Associazione Biennale dell’Immagine Chiasso) alla presentazione della tessera al bookshop (ridotto cumulativo m.a.x. museo + Spazio Officina).
In occasione dell’inaugurazione, sabato 5 ottobre 2019, il m.a.x. museo resterà aperto al pubblico fino alle ore 20.00.
• PERCORSO ESPOSITIVO
Dopo una parte iniziale dedicata alla biografia e alle sue belle immagini giovanili in cui Marcello Dudovich è anche modello di sé stesso in pose raffinate e un po’ Dandy, il percorso espositivo giunge alla sala dedicata al periodo delle ultime battute della Belle Epoque (1910-1914) in cui l’artista inizia a fotografare non occasionalmente. Scritturato dalla rivista satirica “Simplicissimus” di Monaco di Baviera per esserne il “cronista mondano” al posto di Ferdinand von Reznicek, da poco scomparso, comprende l’opportunità che la fotografia offre come spunto d’ispirazione, preliminare alla creazione delle illustrazioni destinate al giornale bavarese (e, successivamente, anche ai manifesti pubblicitari). Nelle fotografie che l’artista scatta all’epoca si colgono gli ultimi bagliori di una Belle Epoque che, pochi anni dopo, la Grande Guerra cancellerà totalmente. Sono immagini colte spesso negli ippodromi frequentati dall’alta società, in Italia (ai Parioli) e all’estero, come a Parigi, Montecarlo, Ostenda, Deauville, dove l’artista viene inviato dal “Simplicissimus” proprio per ritrarvi scene di vita elegante e raffinatissime dame.
Segue quindi la sezione dedicata al periodo della bella vita tra le due guerre (1920-1935) che rappresenta l’apice della carriera di Dudovich: anche da un punto di vista imprenditoriale, essendo divenuto responsabile e direttore artistico della società Star-IGAP ove cura la creazione, distribuzione e affissione dei manifesti murali in tutta Italia. Vive quegli anni con spensieratezza, tra molte commissioni di lavoro e svariate evasioni, in località montane o, preferibilmente, al mare, nella prediletta Riccione, circondato da una schiera di amici e ammiratrici. Le fotografie di questo periodo ben rappresentano il suo mondo d’ispirazione per la cartellonistica. Segue il settore
dedicato alla “vita nei campi” che in maniera insolita presenta un focus su un settore di reportage utile a Dudovich per una serie di manifesti e cartoline di esposizioni zootecniche. Non poteva mancare il periodo dedicato al viaggio africano a Tripoli svolto fra il 1937 e 1938. Il soggiorno libico
è per Dudovich fonte di nuove ispirazioni: fotografa e dipinge scene di vita, scorci di villaggi, personaggi avvolti nei burnus; illustra inoltre con gustose vignette una sorta di guida turistica destinata a chi voglia avventurarsi in automobile da Tripoli a Gadames. Interessante è quindi l’approfondimento sul tema “Muse” cioè le sue modelle, spesso ispiratrici di manifesti e bozzetti, la cui identità non è sempre riconoscibile. Alcune sono note e famose, in quanto il decennio 1915-1925 offre all’artista molte occasioni per una profonda immersione nel mondo del cinema, del teatro, dell’operetta e del varietà. Appassionatissimo da sempre di musica, in particolare dell’opera lirica,
Dudovich è affascinato pure dal clamoroso boom che il cinema vive proprio negli anni della Grande Guerra. Raffigura quindi diversi personaggi femminili attivi sugli schermi o sui palcoscenici, da Gea della Garisenda a Maria Melato, da Nella Regini a Ines Lidelba per arrivare all’amica – in arte – Pina Brillante. Una sezione è anche dedicata ai manifesti per il cinema realizzati da Dudovich.
Non tutte le fotografie scattate da Dudovich, ovviamente, vennero da lui utilizzate come promemoria per trarne spunti da sviluppare in manifesti o illustrazioni per le numerose riviste con le quali gli capitò di collaborare. Di alcune è possibile tracciare il percorso completo, dalla fotografia al bozzetto a matita o a tempera, fino al prodotto finito. Da notare che l’artista fu pure un oculato amministratore delle proprie risorse ideative, ovvero un accorto riciclatore di temi e soggetti, riproposti anche a distanza di tempo e in contesti diversi. Quanto l’utilizzo della fotografia sia stato per lui prezioso risalta in particolare dai lavori eseguiti per il “Simplicissimus” di Monaco, con un’attività che fu quantitativamente minore soltanto rispetto a quella di colleghi quali Thomas Theodor Heine, Olaf Gulbransson, Karl Arnold, Bruno Paul, Eduard Thoeny. Fitta è pure la presenza di Dudovich sulle principali riviste culturali italiane del primo Novecento. Tra le collaborazioni più intense vanno ricordate almeno quelle con “La Lettura” (supplemento, dal 1901, del “Corriere della Sera”), con “Ars et Labor” (rivista edita da Ricordi a partire dal 1906 come prosieguo della precedente “Musica e Musicisti”), con “Il Secolo XX” (editore Emilio Treves, dal 1902), con “La Donna”
(Mondadori, dal 1905).
L’esposizione si propone in questa sezione di mettere a fuoco il passaggio “dalla fotografia al prodotto finito: le illustrazioni e i manifesti”. È infatti per la realizzazione dei suoi manifesti che Dudovich chiede alla fotografia il sostegno maggiore. Quindi gli spunti tematici desunti dalle fotografie da lui stesso scattate, talora con scene quasi estemporanee e casuali che coinvolgono familiari e amici, si ritrovano in un buon numero di manifesti, spesso ispirati a un gesto o a un atteggiamento ricorrente e più volte riutilizzato. Elementi puntualmente tratti da fotografie si scoprono in alcuni manifesti per La Rinascente degli anni Venti e Trenta. Con una certa metodicità Dudovich sembra appigliarsi a temi o stilemi che si riferiscono alla fotografia: così compaiono a più riprese nei suoi lavori i leitmotiv della donna addossata a un tronco d’albero, della donna che solleva (e porge) una bottiglia o un bicchiere (per la pubblicità di bevande alcoliche) e, soprattutto, della donna con le braccia levate, talora in un gesto quasi da vamp, o – in altri casi – intenta a sventolare una bandiera tricolore. Fanno poi capolino alcuni animali: cani soprattutto, ma anche scimmie, scimpanzé (la Pierrette cara a Gea della Garisenda), fenicotteri, pappagalli, pellicani, e un orso bianco, già presente in alcune fotografie.
Un focus particolare è dedicato al rapporto con il maestro Leopoldo Metlicovitz e le Officine Grafiche Ricordi in relazione alla comune passione per la fotografia. Oggi le fotografie scattate da Metlicovitz a suo uso e consumo sono conservate presso il Civico Archivio Fotografico di Milano e per la prima volta viene esposta al pubblico una sezione di 20 immagini. Si può valutare così la similitudine e anche la distanza tra gli scatti del “maestro” e quelli – di poco più tardi – dell’allievo: talora accademici e artefatti i primi, più immediati e disinvolti i secondi. Il che nulla toglie al fatto che anche Metlicovitz traesse dalla documentazione da lui accumulata spunti e atteggiamenti preziosi per la realizzazione di manifesti e tavole per riviste: già con un accenno di continuo confronto rispetto al più giovane Dudovich più scanzonato e comunicativo.
Complessivamente il percorso espositivo offre un affondo sul sistema e il rapporto dell’uso della fotografia nella rappresentazione cartellonistica e pubblicitaria finora rimasto misconosciuto.
• LA MOSTRA IN CIFRE
La mostra offre un ricco panorama del processo creativo di Marcello Dudovich partendo dallo schizzo preparatorio, alla fotografia quindi al bozzetto acquerellato o a tempera ed infine la realizzazione in cromolitografia a stampa del manifesto, della copertina o della réclame in senso lato. Globalmente sono esposti 300 materiali – provenienti da 21 prestatori – allestiti nelle sale del m.a.x. museo in diversi ambiti tematici che comprendono 200 fotografie originali vintage (altre 800 immagini fotografiche visibili su 4 visori in loop in mostra), 39 manifesti originali, 62 fra schizzi, bozzetti e opere a tempera, 46 riviste, copertine e calendari dell’epoca in cui sono presenti illustrazioni di Dudovich, lettere, cartoline e documenti.
• AUDIOGUIDE
In mostra saranno presenti audioguide SmartArt in tre lingue che permetteranno di soffermarsi con una descrizione specifica sulle principali opere esposte in maniera del tutto personale. Il m.a.x. museo dunque intende sempre offrire al visitatore tutti gli strumenti utili a una visione completa e circostanziata delle opere esposte, a dipendenza delle proprie preferenze: in autonomia con l’audioguida, in gruppo con la visita guidata personalizzata.
• IL CATALOGO
Il catalogo presenta un ricco apparato iconografico e di saggi specifici redatti da Roberto Curci (co-curatore della mostra e studioso specialista di Marcello Dudovich, Trieste), Giovanna Mori (conservatore della Civica Raccolta di Stampe “Achille Bertarelli”, Milano), Nicoletta Ossanna Cavadini (direttrice del m.a.x. museo e dello Spazio Officina, Chiasso), Elena Mosconi (docente di storia del cinema muto, Università di Pavia), Daniela Pacchiana (ricercatrice di storia della fotografia). Il catalogo bilingue italiano/inglese è pubblicato dalla casa editrice Albert Skira 2019, Milano-Ginevra, pp. 368, CHF/Euro 36.-.
• VIDEO IN MOSTRA
Come per tutte le mostre del m.a.x. museo, nella prima sala nel seminterrato sarà possibile visionare un filmato: un video dedicato all’esposizione a cura di 3D Ultrafragola – Sky Arte con interviste ai curatori Roberto Curci e Nicoletta Ossanna Cavadini, e alla direttrice del Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare di Trieste Andreina Contessa.
Sarà possibile vedere il video anche sulla piattaforma online www.ultrafragola.tv, e sarà in onda nel format Sky-Arts.
• INAUGURAZIONE
La mostra MARCELLO DUDOVICH (1878-1962) fotografia fra arte e passione sarà inaugurata sabato 28 settembre 2019 alle ore 17.00 alla presenza del Capodicastero Educazione e Attività culturali del Comune di Chiasso Davide Dosi, dei curatori Roberto Curci, storico dell’arte, e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo, di Andreina Contessa, direttrice del Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare di Trieste. L’inaugurazione vedrà anche la partecipazione del Ministro Plenipotenziario Mauro Massoni, Console Generale d’Italia a Lugano.
Al termine, alle ore 18.00, un aperitivo sarà offerto a tutti i presenti.
Per l’occasione il m.a.x. museo resterà aperto fino alle ore 20.30.
• PROGETTO INTEGRATO – MUSEO STORICO E IL PARCO DEL CASTELLO DI MIRAMARE, TRIESTE
La mostra MARCELLO DUDOVICH (1878-1962) fotografia fra arte e passione si propone come “progetto integrato” – nel senso identitario di relazioni con il luogo in cui ebbe i natali e si formò il cartellonista Dudovich – con il prestigioso Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare di Trieste diretto da Andreina Contessa, in collaborazione con il Polo museale del Veneto. La sinergia porterà il soggetto dell’esposizione chiassese nelle sale del Museo Scuderie del Castello di Miramare: l’inaugurazione si terrà mercoledì 11 marzo 2020 alle ore 17.00, mentre il periodo espositivo è previsto fra il 12 marzo e il 24 maggio 2020. Verrà anche organizzato in contemporanea presso il Castello storico di Miramare un “focus on” sul megaletoscopio di Massimiliano d’Asburgo, strumento creato nel 1861 da Carlo Ponti (1823-1893) per visualizzare le immagini fotografiche. Ottico, fotografo e scopritore di strumenti ottici, Carlo Ponti era ticinese d’origine; lasciò la Svizzera per lavorare a Parigi e si trasferì poi a Venezia (1852), diventando infine ottico e fotografo ufficiale del Re d’Italia (1866). Questo antico strumento ottico ci porta alle origini dell’evolversi della visione fotografica e lega ulteriormente in questa iniziativa espositiva due istituzioni museali, ciascuna ubicata in una città di frontiera dalle molte identità e molteplicità di visioni.
La sede espositiva di Trieste rientra anche nella relazione fra luoghi di città di confine che la lega a Chiasso nel tema conduttore trattato quest’anno dal Centro Culturale Chiasso – Confine, appunto – che vedrà diverse relazioni fra l’Associazione Amici del m.a.x. museo e visite specifiche ai luoghi d’arte di Trieste.
• PARTENARIATO – VILLA BERNASCONI, CERNOBBIO
L’esposizione MARCELLO DUDOVICH (1878-1962) fotografia fra arte e passione ha come altra sede Museo Villa Bernasconi a Cernobbio, struttura oggi diretta da Claudia Taibez. La villa fu costruita tra il 1905 e il 1906 su progetto dell’architetto Alfredo Campanini per l’ingegnere Davide Bernasconi che, di origine milanese, fondò le omonime Tessiture seriche a Cernobbio sul finire del XIX secolo. L’edificio risulta essere una delle più significative realizzazioni italiane in stile liberty, sia per il suo progetto architettonico che rifugge ogni simmetria e sperimenta forme morbide, libere e dinamiche, sia per la nuova concezione del suo apparato ornamentale che non solo arricchisce la costruzione, ma si integra con essa (vetrate, ferri battuti, decorazioni plastiche) e presenta la sala della musica omaggio a Giulio Ricordi che si narra venisse ospitato nei periodi estivi. La villa – dopo un attento restauro – è museo di sé stessa e ospita per l’occasione la sezione della mostra dedicata a Marcello Dudovich con otto grandi manifesti cromolitografici realizzati nel primo decennio del Novecento e alcune fotografie messe in relazione ad essi.
Con accordo di partenariato, all’acquisto di un biglietto intero al m.a.x. museo vi è lo sconto di Euro 3.- all’ingresso di Museo Villa Bernasconi mostrandolo in biglietteria, e viceversa con acquisto di un biglietto intero a Cernobbio si ha lo sconto di CHF 3.- alla mostra al m.a.x. museo di Chiasso. In entrambe le sedi è possibile acquistare il catalogo.
• CALENDARIO DELLE INIZIATIVE COLLATERALI ALLA MOSTRA
➢ visite guidate gratuite con ingresso al museo a pagamento domenica 13 ottobre 2019, ore 16.30, segue aperitivo domenica 16 febbraio 2020, ore 16.30, finissage, segue aperitivo. eventi@maxmuseo.ch
➢ visite guidate per associazioni, gruppi, scolaresche su prenotazione
eventi@maxmuseo.ch
➢ conferenza pubblica
La figura femminile nella grafica di Dudovich
Giovanna Mori, storica dell’arte e Conservatore della Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”, Milano
martedì 5 novembre 2019, ore 20.30 Cinema Teatro, Chiasso
con apertura serale del m.a.x. museo fino alle ore 22.30
➢ presentazione pubblica BookCity, Milano
sabato 16 novembre 2019, ore 14.30 Sala Bertarelli, Castello Sforzesco, Milano Presentazione del catalogo della mostra
con il saluto di Giovanna Mori, Responsabile del Castello Sforzesco, Milano saranno presenti i curatori della mostra Roberto Curci e Nicoletta Ossanna Cavadini
In pullman con l’Associazione amici del m.a.x. museo iscrizione obbligatoria entro il 12 novembre 2019 amici@maxmuseo.ch
• LABORATORI DIDATTICI PER BAMBINI E ADULTI
In occasione di ogni mostra il m.a.x. museo organizza laboratori didattici per bambini e adulti. Per la mostra Marcello Dudovich (1878-1962) fotografia fra arte e passione vengono proposti tre temi:
➢ Bozzetti fotografici! sabato 9 novembre 2019, ore 15.00-17.00, con merenda
Bozzetti fotografici. Per comprendere meglio l’iter creativo dell’artista e la sua produzione, giocheremo a osservare le varie figure femminili in posa, e a realizzare vari studi preparatori. Ogni bambino riceverà un album di schizzi con disegnati dei tratti guida e delle fotografie di figure di Dudovich presenti in mostra. Sarà bello con la propria creatività farle ridisegnare e colorare con gli acquerelli dai piccoli artisti!
➢ Per conoscere il cartellonista Marcello Dudovich sabato 11 gennaio 2020, ore 15.00-17.00, con merenda
Un percorso guidato all’interno delle sale del museo, per conoscere l’eleganza e la grazia dei personaggi che sono rappresentati nelle opere di Dudovich e scoprire che anche l’utilizzo di caratteri grafici, dei colori e degli sfondi contribuiscono alla composizione artistica. Verrà consegnato a ogni bambino (o a ogni coppia di 2 bambini) un libretto con le attività predisposte sala per sala del museo. Scopriremo così tutti i segreti del grande cartellonista!
➢ Selfie alla Dudovich sabato 8 febbraio 2020, ore 15.00-17.00, con merenda
Pronti a scattare una fotografia in una posa plastica ed elegante? Prendendo spunto dai manifesti di Dudovich esposti in mostra potremmo anche noi realizzare una bozza di manifesto per pubblicizzare un prodotto. I bambini si metteranno in posa davanti agli sfondi e scatteranno le loro foto-ritratti (o in coppia, o un selfie). Le mediatrici culturali stamperanno su carta l’immagine e i piccoli visitatori potranno terminare il manifesto/locandina con scritte o slogan.
Iscrizione obbligatoria: eventi@maxmuseo.ch.
I laboratori didattici sono rivolti a:
• scolaresche (scuole dell’infanzia, scuole elementari, scuole medie):
si tengono in orario scolastico durante la settimana, dal lunedì al venerdì, su iscrizione (eventi@maxmuseo.ch);
• bambini e adulti interessati: iscrizione obbligatoria (eventi@maxmuseo.ch).
Tutti i laboratori sono tenuti da mediatrici culturali (una delle quali con certificato del Percorso
Formazione Specialistica rilasciato dall’Associazione Bruno Munari) e si svolgono al m.a.x. museo
nell’arco di due ore circa con gruppi scolastici di minimo 15 e massimo 25 partecipanti, mentre per
gruppi liberi si richiede un minimo di 15 presenze. L’attività è seguita da una visita “attiva” alla mostra.
Il costo complessivo per laboratorio è di CHF 10 / Euro 10 (bambini), CHF 15 / Euro 15 (adulti). Il
materiale viene messo a disposizione dal museo.
Iscrizione obbligatoria: eventi@maxmuseo.ch.
• E ANCORA PER I GIOVANI VISITATORI
➢ visita mamma, papà e bebè al museo sabato 23 novembre 2019, ore 10.30
visita guidata a misura di famiglie con bebè, passeggini e carrozzine segue aperitivo analcolico
➢ visita nonni e nipoti al museo domenica 9 febbraio 2020, ore 16.30 segue aperitivo analcolico
• GIORNATE DI APPROFONDIMENTO CON L’ASSOCIAZIONE AMICI DEL m.a.x. museo
➢ Fotografia e arte al confine
sabato 9 novembre – domenica 10 novembre 2019
visita a Trieste al Photo days Festival internazionale della fotografia urbana, IV edizione in treno e pulmino privato, visita della città e partecipazione al Festival
iscrizione obbligatoria entro sabato 24 ottobre 2019 amici@maxmuseo.ch
➢ Cinema e arte al confine sabato 25 gennaio 2020 visita al CISA Locarno
in pullman, con saluto del Direttore Domenico Lucchini iscrizione obbligatoria entro sabato 11 gennaio 2020 amici@maxmuseo.ch
➢ Architettura e arte al confine
o sabato 30 novembre 2019, ore 14.00, visita al Museo Villa Bernasconi, Cernobbio
o sabato 18 gennaio 2020, ore 11.00, visita al Museo Villa Bernasconi, Cernobbio, con saluto della Responsabile Claudia Taibez
iscrizione obbligatoria entro una settimana prima amici@maxmuseo.ch
➢ Per il ciclo i nuovi musei e le loro nuove collezioni sabato 26 ottobre – venerdì 1 novembre 2019 Visita al museo del nuovo Louvre ad Abu Dhabi
Grande Moschea di Sheikh Zayed, l’antico palazzo di Al Husn e l’Heritage Village
In aereo, iscrizione obbligatoria amici@maxmuseo.ch
• MANIFESTAZIONI IN COLLABORAZIONE CON IL CINEMA TEATRO
➢ visita guidata
sabato 15 febbraio 2020, ore 18.00
con ticket integrato/ridotto
aperitivo ore 19.30
A seguire:
➢ concerto
Ludwig van Beethoven – Franz Liszt – “Sinfonia n. 9 in re minore op. 125” sabato 15 febbraio 2020 ore 20:30, Cinema Teatro, Chiasso Duo pianistico Bruno Canino e Antonio Ballista
Trascrizione di Franz Liszt per due pianoforti
Ticket integrato acquistabile al m.a.x. museo e al Cinema Teatro
• RASSEGNA CINEMATOGRAFICA SUL TEMA “CONFINE”
presentata da Matteo Fontana. Cinema Teatro, Chiasso, ore 20.30
➢ martedì 14 gennaio 2020: Welcome, regia di Philippe Lioret, FRA, 2009
➢ martedì 21 gennaio 2020: Sicario, regia di Denis Villeneuve, USA, 2015
➢ martedì 28 gennaio 2020: No man’s land, regia di Denis Tanović, Bosnia Erzegovina, 2001
➢ martedì 4 febbraio 2020: Good bye, Lenin!, regia di Wolfgang Becker, GER, 2003
Ingresso Intero: Ridotto:
• IN COLLABORAZIONE CON LA BIBLIOTECA COMUNALE
➢ rassegna di riviste storiche con copertine di Dudovich presso la Biblioteca comunale di Chiasso
➢ domenica in Biblioteca: laboratorio per bambini, con merenda Tieni il segno. Cartoline come segnalibri “Simplicissimus” domenica 13 ottobre 2019, ore 14.00-17.00
MARCELLO DUDOVICH (1878-1962)
fotografia fra arte e passione
a cura di Roberto Curci e Nicoletta Ossanna Cavadini m.a.x. museo (Via Dante Alighieri 6), Chiasso (Svizzera) 29 settembre 2019 – 16 febbraio 2020
Orari
martedì – domenica, ore 10.00 – 12.00 e 14.00 – 18.00
Aperture speciali
venerdì 1. novembre 2019 (Ognissanti)
domenica 8 dicembre 2019 (Immacolata Concezione)
giovedì 26 dicembre 2019 (Santo Stefano)
mercoledì 1. gennaio 2020 (Capodanno)
lunedì 6 gennaio 2020 (Epifania)
Chiusure
martedì 24 dicembre 2019 (Vigilia di Natale)
mercoledì 25 dicembre 2019 (Natale)
martedì 31 dicembre 2019 (San Silvestro)
CHF/Euro 10.-
CHF/Euro 7.- (AVS/AI, over 65 anni, studenti, FAI SWISS, FAI, TCS, TCI, convenzionati) Scolaresche e gruppi di minimo 15 persone: CHF/Euro 5.-
Metà prezzo: Chiasso Card
Gratuito: bambini fino a 7 anni, Aiap, associazione amici del m.a.x. museo, giornalisti, ICOM, Passaporto Musei Svizzeri, Visarte
Ingresso cumulativo m.a.x museo + Spazio Officina (“Bi11 Biennale dell’immagine”):
Intero CHF/Euro 12.-, Ridotto CHF/Euro 10.-
Ingresso cumulativo m.a.x museo + Spazio Officina (“Bi11 Biennale dell’immagine”):
Scolaresche e gruppi di minimo 15 persone: CHF/Euro 7.-
Entrata gratuita: ogni prima domenica del mese
Parcheggio gratuito
presso il Centro Ovale di Chiasso (livello -1), 4 minuti a piedi dal m.a.x. museo, su presentazione del ticket del parcheggio al m.a.x. museo.
RailAway FFS – offerta combinata
All’entrata del m.a.x. museo, su presentazione di un ordinario biglietto del treno, una carta giornaliera, un biglietto risparmio, un abbonamento di una comunità tariffaria oppure un abbonamento generale, si beneficia del 10% di sconto sul biglietto d’ingresso della mostra in corso. Dalla stazione di Chiasso al m.a.x. museo: circa 10 minuti a piedi.
Informazioni: nelle stazioni o su ffs.ch/maxmuseo.