Il Festival internazionale di Arzo alla sua ventesima edizione dal 29 agosto al 1 settembre 2019
29 e 30 agosto i primi giorni del Festival
Daria Paoletta, Gaetano Colella e Enrico Messina aprono il Festival del ventennale alla Cava Broccatello
Venerdì arrivano Luigi D’Elia insieme ai Bevano Est e Marta Cuscunà
Si rinnova come ogni anno l’appuntamento di fine agosto con il Festival internazionale di narrazione di Arzo che quest’anno spegne venti candeline.
Un traguardo importante festeggiato da tutto il borgo di Arzo, con l’arrivo di tanti artisti che attraverso spettacoli, appuntamenti e sorprese animeranno il Festival.
Ad aprire l’edizione, la sera di giovedì 29 agosto, sarà la magia delle Metamorfosi ovidiane di e con Gaetano Colella, Enrico Messina e Daria Paoletta, in scena nella suggestiva Cava Broccatello.
Venerdì 30, tardo pomeriggio lo spettacolo Morgen del collettivo Young Lab, a seguire Preludi all’amore di e con Luigi D’Elia e i Bevano Est e in serata, alla cava, La semplicità ingannata. Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne di e con Marta Cuscunà.
Giovedì 29 agosto
Il Festival apre alle 21.30 alla Cava Broccatello con lo spettacolo Metamorfosi. Indistinto racconto (da Ovidio) di e con Gaetano Colella, Enrico Messina e Daria Paoletta.
Musiche dal vivo di Mauro Francioso, produzione Armamaxa teatro e PagineBiancheTeatro. Questo lavoro attraversa le Metamorfosi di Ovidio con la libertà di “tradirle” proprio nell’intento di narrarle. L’amore di Aurora per Titone, la corsa di Fetonte sul carro del Sole, la discesa agli inferi di Orfeo: ciascuna di queste storie è un universo colmo di spunti capaci di raccontare come gli archetipi del mito siano sempre vivi in ogni società e in ogni epoca e come la metamorfosi sia uno degli elementi essenziali del teatro e della vita stessa.
Venerdì 30 agosto
Alle 18.00 in paese, il collettivo Young Lab e lo spettacolo Morgen di e con Arianna De Angelis, Arnaud Fauconnet, Camilla Stanga, Elmira Oberholzer, Fedro Mattei, Laura Ponti, Lia Franchini, Meret Koenig, Noemi Zürcher, Samuel Cingari, Tiago Poretti.
È già domani: il pianeta devastato, tra disastri e crudeltà, e un’umanità alla deriva.
È il momento della presa di coscienza e della trasformazione.
Un gruppo di personaggi grotteschi con fantasia e desiderio si lanciano in un’utopia che diventa sempre più concreta: una nuova società da costruire.
Apparizioni ed estratti teatrali animeranno il paese di Arzo per restituire, in versione site specific, scene e ambienti dello spettacolo.
Alle 19.00, alla corte dell’Aglio, Preludi all’amore di e con Luigi D’Elia e i Bevano Est. C’è una stagione che l’erba profuma di sera, i piedi vogliono stare scalzi, la notte promette un tremito. In quella stagione all’orizzonte, se socchiudi un poco gli occhi, puoi scorgere una nebbiolina, ma più leggera, una linea, densa. Quella è la linea delle storie, una foschia sottile che porta memorie, voci, carezze. A volte, sulla pelle, ti rimane come una salsedine, umida. Quelle sono le storie da raccontare. Quelle che rimangono sulla pelle.
Alle 21.30 alla Cava Broccatello, una delle voci più interessanti del teatro italiano contemporaneo, Marta Cuscunà con La semplicità ingannata. Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne. Cos’è, oggi, il femminismo? Un pensiero superato? O un’esigenza ancora viva e necessaria?
Marta Cuscunà, artista e performer marchigiana, premio Hystrio 2019, dedica un progetto al recupero di figure femminili che, nella storia, hanno ripensato e scardinato i dogmi della cultura dominante.
Uno dei capitoli del progetto, è proprio La semplicità ingannata: lo spettacolo è ambientato nel Cinquecento, nel monastero di Santa Chiara di Udine, e racconta la storia di un’antica resistenza femminile. Nel convento, secondo l’usanza del tempo, venivano costrette alla monacazione le figlie delle famiglie più importanti, escluse così da ogni aspetto politico e sociale. Un gruppo di monache, però, decide di reagire e trasformare il monastero in uno spazio di contestazione e di libertà di pensiero. Nello spettacolo la storia delle Clarisse diventa il trampolino per un discorso più profondo sul «destino di generazioni di donne» e sulla «possibilità di farsi coro per cambiarlo».
L’artista sarà ospite dell’ incontro pubblico dal titolo (R)esistenze femminili con Giada Cipollone, sabato pomeriggio in Corte di Miracoli
Info Festival www.festivaldinarrazione.ch