AL DAZIO GRANDE VERNISSAGE SABATO 9 APRILE 2016 dell’artista Laura Pellegrinelli
Esposizione “3X3” al Dazio Grande dell’artista Laura Pellegrinelli.
(Durata mostra 5.3.16 – 22.4.16)
L’artista, nata e cresciuta a Lugano, ha conseguito nel 2004 il diploma dell’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano.
Con la tesi di diploma inizia questa mostra. Un oggetto spettacolare, racchiuso fra due specchi e incastrato in una base di legno. L’opera rappresenta un oggetto minimale ispirato al minimalismo americano in rapporto alla filosofia di Sartre.
Grazie a questa prima ricerca, l’artista ha sviluppato una serie di quadri che ha chiamato TRAVISIONE.
Questi quadri prendono spunto da fotografie scattate nelle periferie urbane di Milano, ricordi dei viaggi in treno per raggiungere l’Accademia. Spesso la sua fantasia prolungava le linee dei binari ferroviari, dei pali e dei fili dell’elettricità facendoli intrecciare nello spazio vuoto. Nella lavagna della mente lo spazio si riempiva di linee, che intersecandosi andavano a creare forme geometriche: rettangoli, rombi quadrati. Strutture al di fuori degli oggetti stessi, in una “dimensione altra” intuibile solo immaginandola o disegnandola nelle opere.
Nei quadri sono presenti scritte in bianco: rappresentano pensieri, quei pensieri che ci occupano la mente non permettendoci di vedere realmente lo spazio e gli oggetti. I continui pensieri che sorgono in noi tutti, sulle parole, sulle cose. L’ossessivo pensare dell’essere umano moderno in uno spazio alternativo astratto, in un nuovo ambiente, con una nuova visione, secondo la frase emblematica di Paul Klee: “rendere visibile l’invisibile”.
Nella seconda sala (verso la strada) le parole “fanno ancora da padrone”, ma qui fungono da decorazione su spazi uniformi di colore acceso. Le frasi non hanno un senso preciso, si tratta di scrittura automatica.
Ritroviamo queste frasi anche su alcuni paesaggi parigini, che si dissolvono nel bianco.
I quadri dedicati alla notte sono invece espressione di colori e forme indistinte. La visione notturna è strettamente astratta, anche qui è presente la geometria in aggiunta alla luminosità delle luci, ma qui le parole non appaiono. Nella notte i pensieri sembrano attutirsi, nel mondo sommerso dal buio l’assenza di luce spegne i pensieri ossessionanti, le preoccupazioni. Si trova la pace.
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