Al Club dei 1000 si parla di poteri forti con Ferruccio de Bortoli a Lugano il 17 maggio 2017
Al Club dei 1000 si parla di poteri forti con Ferruccio de Bortoli
Il noto giornalista dialogherà con Giancarlo Dillena anche sui temi del suo ultimo libro
Mercoledì prossimo il Club dei 1000 del PLR ospiterà quale gradito ospite Ferruccio de Bortoli, già direttore del Corriere della Sera e attualmente editorialista per il Corriere del Ticino, che dialogherà con Giancarlo Dillena, già direttore del CdT a proposito del suo libro “Poteri forti (o quasi)”, che in Italia sta sollevando molto clamore. Data la vicinanza e gli stretti legami con l’Italia, il contenuto dell’opera riveste senza dubbio un grande interesse anche in Svizzera e in Ticino in particolare. L’iscrizione all’evento è obbligatoria.
L’invito è per mercoledì 17 maggio alle ore 18.15 presso l’l’Hotel Lido Seegarten di Lugano. L’evento avrà luogo secondo la formula, ormai consolidata, dell’intervista dialogata; il pubblico avrà dunque l’occasione di assistere ad un colloquio tra Ferruccio de Bortoli, gà direttore del Corriere della Sera e ora editorialista per il CdT e Giancarlo Dillena, già direttore del CdT. Al centro del dialogo vi saranno anche temi di scottante attualità, vale a dire i contenuti dell’ultimo libro di de Bortoli: “Poteri forti (o quasi): Memorie di oltre quarant’anni di giornalismo”.
Vista la vicinanza geografica e l’intensità dei legami economici con l’Italia, il tema degli scandali bancari e delle dinamiche politiche, che sta attualmente suscitando molto clamore nella vicina Repubblica, riveste senza dubbio un grande interesse anche in Svizzera, e in Ticino in particolare.
L’iscrizione all’evento è obbligatoria. Chi volesse annunciarsi per partecipare è inviato a contattare la segreteria cantonale del PLR, telefonando al numero 091/821 41 81 oppure scrivendo a info@plrt.ch.
Questo un estratto del libro, riportato dal Corriere della Sera: “Alla domanda che il banchiere Ghizzoni — quando era alla guida del colosso milanese Unicredit — ricevette dall’allora ministro delle Riforme del governo Renzi, la signora Boschi, la richiesta di valutare l’acquisizione della Banca Popolare dell’Etruria, cioè l’istituto della sua città, Arezzo, e di cui era vicepresidente il papà Pier Luigi Boschi, l’istituto di piazza Aulenti ha puntualizzato attraverso un portavoce di «non avere subìto pressioni politiche per l’esame di dossier bancari compreso quello di Banca Etruria»”. Alla pubblicazione del libro, la reazione di Maria Elena Boschi è stata netta: «La storia di Banca Etruria viene ciclicamente chiamata in ballo per alimentare polemiche. Vediamo di essere chiari: non ho mai chiesto all’ex ad di Unicredit, Ghizzoni, né ad altri, di acquistare Banca Etruria».