Win, win, win; ambiente – virtuosi – casse comunali. In queste parole il contenuto di una tematica che da decenni fa discutere i politici, a volte perdendo il filo logico, ma con la scusa di questo tema ci si rinfaccia soluzioni politiche di vecchia data unicamente per piccole faide partitiche. Ma la legge è molto chiara e il suo obiettivo altrettanto: “la minor produzione possibile di rifiuti”. Sancito pure dalla legge federale il diritto di pagare solo per il quantitativo di rifiuti prodottti. Tutto il resto è disinformazione con fini diversamente legati alla protezione ambientale. Ma ecco che leggiamo sul Vademecum di OKKIO i temi ai quali si aggrappano chi ancora fa ostruzione alla tassa sul sacco (54 comuni hanno la tassa sul sacco e i rimanenti 81 comuni non sono nel rispetto della legge):
Dicono gli oppositori: la tassa sul sacco è antisociale, la tassa sul sacco si accanisce sui produttori di rifiuti, basta spremere il portafoglio ai cittadini, se si introducesse la tassa sul sacco si dovrebbero ridurre i moltiplicatori fiscali, caso mai ci fosse l’obbligatorietà cantonale ci si potrebbe pensare, la tassa sul sacco favorisce il turismo dei rifiuti, la tassa sul sacco non sarebbe un mezzo interessante per risolvere il problema rifiuti, meglio sensibilizzare i cittadini, e così via.
Al contrario OKKIO, dopo attente valutazioni esprime considerazioni positive sull’introduzione della tassa sul sacco, tipo: ha effetto incentivante, ne approfittano le casse comunali, meno costi per i rifiuti significherebbe meno tasse per la cittadinanza.
Fondamentalmente in alcuni comuni, tra cui nella Leventina e Blenio, i quali sono stati i prima ad introdurla, questa tassa si è rivelata necessaria per arrivare a coprire i costi legati al tema con specificatamente soldi provenienti da chi genera rifiuti e non dalle tasse generiche. La legge al riguardo parla chiaro.
Da calcoli fatti la tassa sul sacco a livello cantonale ha generato l’indicazione di costi medi per un sacco di 60 litri attorno a frs 1,72. Inoltre è prevista una tassa base che serve per coprire i costi fissi, vedi ammortamenti e manutenzione delle infrastrutture e spese amministrative.
E’ stato sottolineato che anche i comuni che hanno già introdotto la tassa sul sacco, non rispettano la legge e le indicazioni emanate, tanto che hanno ognuno emesso un regolamento di applicazione, approvato dai rispettivi consigli comunali, i quali dubitiamo si siano chinati veramente sull’analisi dello stesso, tanto che molti regolamenti non sono in linea con la legge e dovrebbero essere impugnati.
Ci si ricorda che in occasione dell’introduzione della tassa sul sacco, un comune aveva promesso che in caso il rispettivo consorzio avesse prodotto utili, questi in parte sarebbero serviti per diminuire la tassa base o quella causale, a vantaggio dei cittadini.
La realtà è diversa e i cittadini vengono presi letteralmente in giro dalle autorità e in particolare dai consigli comunali che continuano ad approvare regolamenti che infrangono la legge e che sono mezzi straordinari per mettere le mani nelle tasche dei cittadini.
Un esempio ve lo diamo, ma ne abbiamo di altri in varie regioni del Cantone:
A Tiggiù una famiglia di 4 persone paga annualmente frs 195 di tassa base (molti comuni la Tassa base è di ca. 70 franchi annui) e paga per sacco di 60 litri ben frs 5.- (secondo i calcoli effettuati da competenti autorità, il sacco da 60 litri dovrebbe costare frs 1,72)
Considerando un sacco da 60 litri alla settimana (per fortuna questa famiglia non ha più bambini con i pannolini) all’anno spende frs 455.-, contro i frs 100.- di prima dell’introduzione che servivano per coprire il 60% dei costi totali che doveva sopportare il comune. Rapportiamo il costo prima dell’introduzione della tassa sul sacco e per coprire il 100% dei costi la stessa famiglia pagava fr 166.- all’anno.
Ci volete far credere che i comuni non ci marciano sulla tassa sul sacco per fare utili da poi spendere in progetti, a volte, discutibili ma che nulla hanno a vedere con i rifiuti.
Chissà se qualche consigliere comunali ha il coraggio di sollevare il problema, noi ne dubitiamo ma saremmo felici di farci sorprendere.
(ETC/rb)
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