Passeggiando nel nostro Ticino ci rendiamo conto come siamo fortunati a vivere in un pezzo di terra tra i più belli al mondo. Non ce ne rendiamo conto. La realtà sfonda poi dirompente in un sistema di vita che fa acqua da ogni dove. I concetti di vita di venti anni fa devono essere rivisti per la gente e si dovrà pure fare un passo indietro per garantire decoro e dignità ai nostri abitanti. Chi parla di PIL, di permessi, di fedine penali, di start-up e via di questo passo con queste rozze parole che alla gente non gliene può fregare di meno. Vorremmo dignità sul lavoro, corresponsabilità politica con la gente, soluzioni concrete a favore delle regioni limitrofe, niente più investimenti faraonici per compiacere ai soliti noti. Una visione generale di economia popolare dignitosa, cercare di rendere vivibile il territorio, salvaguardarlo dalla mera speculazione economica e quant’altro. Sedersi ad un tavolo, mettere nell’angolino le dinamiche dei partiti per dare spazio alle necessità della popolazione. Intervenire con una strategia globale che tenga conto di tutto e non con cerottini che limitano i danni per poco e nulla più. Questo Ticino si merita altri attori, la gente del Ticino si merita molta più considerazione e maggiore trasparenza, con il coraggio di dire che le cose non funzionano e si deve cambiare, assolutamente. A noi che un Consigliere di Stato si arrabbi perché democraticamente i suoi colleghi hanno votato diversamente non ce ne importa, anzi ci dà fastidio che peccano di collegialità per mettersi in luce. Di questi politici ne facciamo volentieri a meno. Noi ci ricordiamo le promesse elettorali di tutti, constatiamo come non vengono mantenute e ci rendiamo conto che abbiamo bisogno di ben altro. Scuola, uno sfacelo; lavoro, peggio che andare di notte; salute, la devastazione; mobilità, inesistente; abitazione, affitti che collassano gli inquilini; politica degli anziani, quanto di più discutibile; investimenti, inutili e non mirati e tanto altro. Forse sarebbe giunto il momento di lasciar perdere le propagande partitiche per iniziare a valutare ed intervenire. Un giovane che vuole formare famiglia desiste perché diventa insostenibile.
Ai politici farebbe bene andare nei bar dei paesi e ascoltare le verità popolari. Nei salottini liberl-chic come nei diner-aperò ci vanno solo loro e non hanno il confronto con il popolo. Quel popolo stanco, stufo e disilluso da continue promesse disattese, da dichiarazioni fuorvianti, dal PIL che aumenta e dal sistema al collasso.
Meno promesse è più concretezza, ieri una persona, imprenditore in valle mi dice: prima o poi mollo tutto, dedico ore e ore al mio lavoro senza che vi sia un segnale vero e concreto verso i piccoli imprenditori come noi.
“Che futuro lascerò ai miei figli?” Partiamo da qui, umilmente e modestamente, dando una mano al piccolo che rischia tutto per portare avanti un commercio, un ristorante, una piccola attività. E poi continua: ” quando chi ci dirige e deve calarsi nelle nostre tematiche ha salari alti, lavora nello Stato, difficilmente potrà anche solo lontanamente sapere come vive la gente normale”. Sembra quasi che in Ticino esista solo la USI e la SUPSI, con i loro ricercatori. Non sfamiamo la gente con statistiche inutili e fini a se stesse. Tutti questi milioni potrebbero essere spesi ben diversamente per garantire benessere alla gente e non a solo pochi ricercatori…
Che rabbia vedere persone che rischiano tutto del proprio venire quasi schernite da chi riceve un lauto stipendio, magari statale, che neppure immagina cosa significhi non potersi permettere di andare dal dentista perché non tiene dinero! (ETC/rb)