(Questo articolo è stato pubblicato sull’Agricoltore Ticinese e sul Bollettino parrocchiale di Faido) L’altro giorno, tra di me, pensavo al Natale ed alle feste in genere facendomi alcune considerazioni personali. Figli grandi, moglie grandicella e parenti tutti adulti, qualche piccolo nipotino e basta. Il budjet della famiglia deve essere per forza contenuto. Non penso di scrivere un’eresia dicendo che per la maggior parte delle famiglie le festività potrebbero rappresentare un problema importante dal profilo economico. Penso a chi ha perso il lavoro, magari sostituito da personale che incide meno sui conti delle varie aziende, penso a chi non riesce a pagare i premi cassa malattia, penso a chi disperato non riesce a comperare un pezzo di carne per tutta la famiglia, penso a chi non va dal dentista perché non ha i soldi e a tanto altro. Penso anche ad una socialità che stringe sempre di più le mani per dare sempre meno. Penso che il Natale è forse occasione unica per guardarsi tutti allo specchio e ritornare a ridare conseguenza e coerenza come anche equilibrio tra le necessità e il superfluo. Non possiamo naturalmente sempre vivere stringati e non permetterci nulla, il Natale è anche un’occasione per forse ritornare a sorridere in famiglia, è occasione per riaffermare i valori morali delle festività. E corro veloce ai grandi magazzini, ad un commercio sfrenato dove pur di vendere si attualizzano messaggi subliminali di marketing, che poi si ritorgono verso chi si è lasciato imbambolare da offerte fantastiche, molte volte ingannatorie, perché intenerito dal sorriso innocente dei figli o dei propri cari. Quando parlo di equilibrio è proprio in questo ambito che penso si insinui la maggior difficoltà tra la razionalità e la “pancia”.
Spetta al saggio, genitore si spera, far comprendere ai figli che la situazione della famiglia non è tale da lasciarsi ingolosire senza dare anche uno sfondo di pensiero profondo. Pensiamo alle offerte della tecnologia, dove i messaggi sono efficaci, tendenziosi e anche ingannatori. E’ chiaro che se il giovane desidera il cellulare ultima generazione, è disposto a tutto. Ecco allora la sottile promozione che promette tutto a gratis, poi al momento di sottoscrivere il contratto leggi due postille che indicano come devi anticipare tot o devi sottoscrivere abbonamenti carissimi e non necessari. Attenzione il nostro Signore entrò in chiesa e cacciò i commercianti che usurpavano un luogo sacro. Erano 2000 anni fa e il tema è ancora più di attualità. Facciamo in maniera che questi ingolosimenti non ci impoveriscano economicamente maggiormente di quello in cui siamo e non ci impoveriscano anche sotto un profilo etico-morale. In un mondo in cui tutto è a portata di mano, in un mondo dove i grandi imprenditori giocano sulla deresponsabilizzazione della gente, dobbiamo aver un pugno di ferro: comperiamo solo regali necessari e utili. Non spetta a me elencare i regali utili, perché il range che si interpone tra lo sperpero e l’utilità è appeso ad un filo e un attimo sarebbe cadere nella trappola.
Provate a regalare ad un cittadino (eufemismo) un “toc da chiasöo da chel su da chiö” e vi meraviglierete dalle emozioni che darete. Dovrete magari spiegare cosa sia il “Chiasöo” ma poi quando lo taglieranno e lo porteranno nella loro bocca vedrete i sapori e anche i saperi che si rispecchieranno negli occhi. Siamo ad esempi estremi, ma mica poi tanto! Tutto questo per sapere che il Natale va vissuto consapevolmente e senza lasciarsi andare a copi di testa attratti da promozioni pseudo interessanti, dietro le quali si celando tante postille e il nostro maggior impoverimento. Il Natale è stato, è e dovrà essere momento di felicità con i propri cari e momento di riflessione personale per permetterci di capire il vero senso della nostra esistenza e tramandare i valori essenziali della vita ai nostri figli.
Roberto Bosia, giornalista dir. ETiCinforma.ch
Faido, 11 dicembre 2018