Interpretare la disoccupazione sulla base dei dati SECO sembra inutile anche perché si parla di tassi bassissimi, gridando ad una ripresa economica che vedono solo loro. Tutto questo è partorito da ricercatori della SUPSI, pagati profumatamente e che partoriscono questi dati senza tenere conto di chi è in cerca di lavoro ma non più iscritto, di chi è iscritto all’assistenza sociale e di chi, per vergogna, non si annuncia e si fa aiutare dai genitori o parenti. Ma capiamo bene, e qui stiamo pensando male, ma come diceva un ministro famoso italiano, rischiamo di azzeccarla; tutti questi studi mega pagati servono ai politici a sostegno delle proprie teorie e se poi mancano solo 4 mesi alle elezioni cantonali, capiamo bene che poter gridare come in Ticino non vi sia più crisi di lavoro potrebbe essere un grande leitmotiv elettorale. Chiaro che tutti questi ricercatori o tali chiamati, nel loro subcosciente sanno benissimo cosa si aspettano quelli che commissionano gli studi…
Dimenticavamo che circa 100mila cittadini residenti in Ticino fruiscono di sussidi per pagare il premio della cassa malattia. Forse non tutto va così bene come ci vogliono far credere… (ETC/rb)