Calendario

Mar
3
Dom
Chiasso, 3 marzo- 28 aprile 2024 Mostra di Gianni Realini fra arte e grafica @ Chiasso, Max-Museo
Mar 3–Apr 28 giorno intero

Chiasso, 3 marzo- 28 aprile 2024 Mostra di Gianni Realini fra arte e grafica

presentata questa mattina ai Media.

La mostra, a cura di Dalmazio Ambrosioni e Nicoletta Ossanna Cavadini, potrà essere visitata dal 3 marzo al 28 aprile 2024.

Vi segnaliamo che l’inaugurazione avrà luogo sabato 2 marzo 2024, alle ore 18.00, allo Spazio Officina.

Qui è possibile veder maggiori dettagli della mostra

Mar
10
Dom
APERTURA MOSTRA KANDINSKY, KLEE, MARC, MÜNTER…E ALTRI dal 10 marzo al 2 giugno ad Ascona @ Ascona, Museo Comunale Arte Moderna
Mar 10–Giu 2 giorno intero

APERTURA MOSTRA
KANDINSKY, KLEE, MARC, MÜNTER…E ALTRI
Espressionisti dalla Fondazione Werner Coninx

Dal 10 marzo al 2 giugno 2024, il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona presenta la prima di una serie di mostre che valorizzerà il patrimonio di 189 opere concesse in prestito permanente dalla Fondazione Werner Coninx di Zurigo, tra le più importanti in Svizzera.

La rassegna si concentra su 14 artisti, tutti accomunati dall’appartenenza all’espressionismo lirico di Monaco di Baviera. Tra essi, spiccano i fondatori della Neue Künstlervereinigung München (Nuova Associazione degli Artisti di Monaco) e del Blaue Reiter (Cavaliere azzurro), quali Wassily Kandinsky, Gabriele Münter, Marianne Werefkin, Franz Marc, i loro amici o conoscenti August Macke, Paul Klee, Heinrich Campendonk, Louis René Moilliet e Richard Seewald o gli esponenti che sono stati prossimi ai loro esiti, Adolf Hölzel, Conrad Felixmüller, Robert Genin, Andreas Jawlensky e Ignaz Epper.

In contemporanea al secondo piano:

🔷 Marianne Werefkin. Mostra permanente

Al secondo piano del Museo Comunale è sempre allestita una selezione di opere di Marianne Werefkin (1860-1938), appartenenti prevalentemente alla collezione della Fondazione Marianne Werefkin, ospite stabile del Museo, che con circa 100 dipinti e 170 libretti di schizzi, nonché vari disegni e numerosi documenti scritti, è di gran lunga la più importante di questa straordinaria artista.

🔷 Carl Weidemeyer ad Ascona. Omaggio allo storico ed economista Wolfgang Oppenheimer

In occasione dei 10 anni dalla scomparsa di Wolfgang Oppenheimer (1923-2014), economista, storico, letterato e amante dell’arte, il Museo Comunale d’Arte Moderna inaugura una piccola mostra dedicata all’artista e architetto Carl Weidemeyer (1882-1976), suo intimo amico e ideatore di molti edifici protorazionali di Ascona, come Villa Chiara, abitazione della famiglia Oppenheimer. Le opere provengono dalla collezione del Comune di Ascona, dalla collezione di famiglia e dal lascito della Fondazione Carl Weidemeyer, fondata dallo stesso Oppenheimer allo scopo di onorare, valorizzare e divulgare l’opera dell’architetto che tanto apprezzava.

GLI EVENTI COMMEMORATIVI DI WOLFGANG OPPENHEIMER CONTINUANO…

🔷 Teatro San Materno (Via Losone 3, Ascona)
10 marzo 2024, ore 17.00
Concerto Da 11 a 12 note – Danzando Ligeti

Una nuova creazione della Compagnia Tiziana Arnaboldi. Musica ricercata di Györgi Ligeti (1923) con il pianista Gabriele Leporatti che suonerà sul pianoforte donato da Wolfgang Oppenheimer al Teatro San Materno.

🔷 Biblioteca Popolare di Ascona (Piazza G. Motta 37, Ascona)
6 aprile 2024, ore 10.30
Mattinata in memoria di Wolfgang Oppenheimer

Con gli interventi di:

Prof. Giorgio Gilardi (Co-presidente Biblioteca Popolare Ascona)
Arch. Paolo Kaehr (Fondazione Weidemeyer)
Arch. Paola Cerutti (Fondazione Weidemeyer)

In occasione di questo momento commemorativo, Sonja Rasmussen, figlia di Wolfgang Oppenheimer, donerà formalmente alla Biblioteca Popolare di Ascona la targa del Premio Schiller, conferita nel 1993 a Wolfgang Oppenheimer per le sue pubblicazioni storiche: Prinz Eugen von Savoyen – Feldherr, Staatsmann und Mäzen, 1663-1736, München (Callway) 1979; Necker – Finanzminister am Vorabend der Französischen Revolution, Stuttgart (D.V.A.) 1988; Die Macht der Sterne – Astrologie und Geschichte, München (Universitas) 1994; Das Refugium – Erinnerungen an Ascona, München (Universitas) 1998.

Museo Comunale d’Arte Moderna
Via Borgo 34
6612 Ascona
+41 (0)91 759 81 40
museo@ascona.ch

Aperto dal 10 marzo 2024
al 5 gennaio 2025

Martedì — sabato
10.00 — 12.00
14.00 — 17.00

Domenica e festivi
10.30 — 12.30

Mar
16
Sab
Shazar Gallery di Napoli presenta Andreas Steinbrecher ALBA dal 16 marzo al 15 maggio 2024 @ Napoli (I)
Mar 16–Mag 15 giorno intero

Shazar Gallery di Napoli presenta Andreas Steinbrecher ALBA dal 16 marzo al 15 maggio 2024

a cura di Valeria Shaefer
Opening: venerdì 15 marzo 2024 dalle 18,00 alle 21,00
Dal 16 marzo al 15 maggio 2024

Venerdì 15 marzo, dalle ore 18.00, la Shazar Gallery presenta ALBA di Andreas Steinbrecher, a cura di Valeria Shaefer. La prima personale a Napoli dell’artista kazako offre la possibilità di immergersi nelle tele dalle forme indefinite, nei paesaggi irreali, popolati da creature ed elementi solitari che accompagnano l’osservatore in un viaggio straniante ed ammaliante. Negli spazi di via Pasquale Scura il percorso espositivo si sviluppa attraverso dipinti dalle sagome inusuali che accostate esplorano narrazioni complesse e le cui composizioni assurgono a finestre su universi interiori. Le sperimentazioni dell’artista sembrano portarlo sulla scia di differenti tempi dell’arte, tra citazioni e contrasti visivi Steinbrecher raggiunge e aggiunge constanti accezioni contemporanee fino al raggiungimento di un personalissimo linguaggio.

Nella pratica artistica di Steinbrecher quello che salta subito all’occhio è l’idea molto personale di collegare le forme sulla tela come dei moduli per formare nuove composizioni più grandi: un esempio sono le opere Rast del 2023 e Rast II del 2024. L’autonomia non è più il prerequisito primario per un’immagine, piuttosto è il potenziale per un cosmo visivo eterogeneo che consente spazio per una narrazione, un’emozione o una riflessione sulla propria corporeità. L’artista concepisce i suoi quadri come parti che si riuniscono in un processo mutevole per creare una composizione.

Andreas Steinbrecher integra ripetutamente nei suoi quadri vedute di paesaggi idilliaci, che ricordano i luoghi della nostalgia di Caspar David Friedrich. concepire i miei quadri come parti che si riuniscono in un processo mutevole per creare una composizione.

Nella sua esplorazione della pittura di paesaggio, uno dei motivi più autentici della storia dell’arte classica, Andreas Steinbrecher combina le tradizioni pittoriche esistenti con l’idea del paesaggio come struttura incarnata in cui si fondono i confini tra interno ed esterno, uomo e ambiente.

… le immagini raccontano anche di una natura dalla quale, congelati in dipinti iconici, reel ed emoji mozzafiato, ci alieniamo fatalmente sempre più. (Marina Sammeck)

Andreas Steinbrecher (Chelikemir – Kazakistan – 1984) vive e lavora a Düsseldorf dove ha frequentato l’Accademia d’arte. Ha esposto in diverse mostre personali e collettive soprattutto in Germania, vincendo numerosi riconoscimenti.

La mostra ALBA sarà visitabile fino al 15 maggio 2024 dal martedì al sabato dalle 14.30 alle 19.30 e su appuntamento.

Shazar Gallery
Via Pasquale Scura 8
80134 Napoli Tel. 081 1812 6773 www.shazargallery.com – info@shazargallery.com

Shazar Gallery presenta Andreas Steinbrecher ALBA a Napoli dal 16 marzo al 15 maggio 2024 @ Napoli (I)
Mar 16–Mag 15 giorno intero

Shazar Gallery presenta Andreas Steinbrecher ALBA a Napoli dal 16 marzo al 15 maggio 2024

a cura di Valeria Shaefer

Opening: venerdì 15 marzo 2024 dalle 18,00 alle 21,00
Dal 16 marzo al 15 maggio 2024

Venerdì 15 marzo, dalle ore 18.00, la Shazar Gallery presenta ALBA di Andreas Steinbrecher, a cura di Valeria Shaefer. La prima personale a Napoli dell’artista kazako offre la possibilità di immergersi nelle tele dalle forme indefinite, nei paesaggi irreali, popolati da creature ed elementi solitari che accompagnano l’osservatore in un viaggio straniante ed ammaliante. Negli spazi di via Pasquale Scura il percorso espositivo si sviluppa attraverso dipinti dalle sagome inusuali che accostate esplorano narrazioni complesse e le cui composizioni assurgono a finestre su universi interiori. Le sperimentazioni dell’artista sembrano portarlo sulla scia di differenti tempi dell’arte, tra citazioni e contrasti visivi Steinbrecher raggiunge e aggiunge constanti accezioni contemporanee fino al raggiungimento di un personalissimo linguaggio.
Nella pratica artistica di Steinbrecher quello che salta subito all’occhio è l’idea molto personale di collegare le forme sulla tela come dei moduli per formare nuove composizioni più grandi: un esempio sono le opere Rast del 2023 e Rast II del 2024. L’autonomia non è più il prerequisito primario per un’immagine, piuttosto è il potenziale per un cosmo visivo eterogeneo che consente spazio per una narrazione, un’emozione o una riflessione sulla propria corporeità. L’artista concepisce i suoi quadri come parti che si riuniscono in un processo mutevole per creare una composizione.
Andreas Steinbrecher integra ripetutamente nei suoi quadri vedute di paesaggi idilliaci, che ricordano i luoghi della nostalgia di Caspar David Friedrich. concepire i miei quadri come parti che si riuniscono in un processo mutevole per creare una composizione.
Nella sua esplorazione della pittura di paesaggio, uno dei motivi più autentici della storia dell’arte classica, Andreas Steinbrecher combina le tradizioni pittoriche esistenti con l’idea del paesaggio come struttura incarnata in cui si fondono i confini tra interno ed esterno, uomo e ambiente.
… le immagini raccontano anche di una natura dalla quale, congelati in dipinti iconici, reel ed emoji mozzafiato, ci alieniamo fatalmente sempre più. (Marina Sammeck)
Andreas Steinbrecher (Chelikemir – Kazakistan – 1984) vive e lavora a Düsseldorf dove ha frequentato l’Accademia d’arte. Ha esposto in diverse mostre personali e collettive soprattutto in Germania, vincendo numerosi riconoscimenti.
La mostra ALBA sarà visitabile fino al 15 maggio 2024 dal martedì al sabato dalle 14.30 alle 19.30 e su appuntamento.

Shazar Gallery
Via Pasquale Scura 8
80134 Napoli Tel. 081 1812 6773 www.shazargallery.com – info@shazargallery.com

Mar
26
Mar
SYLVA GALLI (1919-1943) E LE ARTISTE DEL SUO TEMPO a Rancate dal 26 marzo all’8 settembre 2024 @ Rancate, Pinacoteca Zuest
Mar 26–Set 8 giorno intero

SYLVA GALLI (1919-1943) E LE ARTISTE DEL SUO TEMPO

A cura di: Mariangela Agliati Ruggia e Giulio Foletti
con la collaborazione di: Alessandra Brambilla
Sede: Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate (Mendrisio), Cantone Ticino, Svizzera
Date: 26 marzo – 8 settembre 2024

L’esposizione si inserisce nel filone delle rassegne dedicate alle donne artiste, al quale la Pinacoteca ha sempre riservato un’attenzione particolare, e intende raccogliere le principali opere realizzate da Sylva Galli, restituendo un’immagine a tutto tondo del suo percorso e mettendola a confronto con altre presenze attive negli stessi anni.
Sylva Galli, originaria di Bioggio, sviluppa la sua carriera artistica su un breve arco di tempo a causa della prematura scomparsa a soli 23 anni nel 1943.
Dopo una formazione alle Scuole di disegno di Lugano, frequenta il Technicum di Friborgo e l’Akademie Wabel, una scuola privata di nudo e di paesaggio aperta nel 1939 a Zurigo nello studio di Henry Wabel (1889-1981), orientando così la sua pittura anche all’esterno del territorio ticinese.
I generi da lei trattati vanno dalle nature morte ai ritratti ai paesaggi, agli interni, ai nudi, nei quali esprime una vena artistica già matura nonostante la giovane età.
Due sue opere sono conservate nelle collezioni di Palazzo Pitti a Firenze, una alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma; le altre, ad eccezione di alcuni pezzi importanti di proprietà del Museo d’arte della Svizzera italiana (Lugano), sono custodite ancora oggi dai discendenti.
Alle opere di Sylva è affiancata una selezione di dipinti realizzati da altre pittrici del suo tempo quale complemento e utile confronto. La scelta è ricaduta su coloro che si sono dedicate all’attività artistica tentando di farne una professione, muovendo da studi non solo da autodidatta e partecipando ad esposizioni: Anna Baumann-Kienast, Regina Conti, Rosetta Leins, Margherita Osswald-Toppi, Irma Giudici Russo, Anita Nespoli, Anita Spinelli, Mariangela Rossi, Irma Bernasconi-Pannes, Adelaide Borsa. A Germaine e Simonetta Chiesa, rispettivamente moglie e figlia di Pietro Chiesa, viene dedicata un’apposita sezione.
Nella sala da cui prende avvio il percorso, quale ideale premessa, si presentano inoltre opere delle poche donne con studi accademici che si dedicarono all’arte non solo per diletto appartenenti alle generazioni precedenti: Adelaide Pandiani Maraini, Valeria Pasta Morelli, Marie-Louise Audemars Manzoni e Giovanna Béha-Castagnola. È inoltre proposta una ricostruzione non filologica realizzata con oggetti del tempo, con l’intento di far assaporare i temi legati al lavoro femminile. Sono esposti in particolare due abiti disegnati da Rachele Giudici, appassionata studiosa di costumi tradizionali ancora legata all’Ottocento, anche se la sua vita si svolse prevalentemente nel XX secolo.
Il lavoro di ricerca e studio è documentato attraverso un catalogo riccamente illustrato, che vuole offrire un primo sguardo su figure significative per ricostruire l’evoluzione della presenza femminile anche in campo artistico.

INFORMAZIONI

Mostra a cura di
Mariangela Agliati Ruggia
Giulio Foletti
con la collaborazione di
Alessandra Brambilla

Assistenti alla segreteria,
mediazione e allestimento
Isabella Foglia
Beatrice Mastropietro
Monica Pagani
Micol Sofia Regazzoni
Lucrezia Sertori

Ricerche bibliografiche
Isabella Foglia
Nicoletta Paolocci Alborghetti
Lucrezia Sertori

Allestimento Progetto
Sofia Petraglio
Direzione lavori e coordinamento
Paolo Bianchi Alessandra Brambilla Realizzazione
Dipartimento delle finanze e dell’economia,
Sezione della logistica
con
Piercarlo Bortolotti
Desio Canzali
Falegnameria Enzio Cereghetti Sagl Orari, prezzi e servizi:

26 marzo – 8 settembre 2024

marzo-giugno e settembre:
da martedì a venerdì: 9–12 / 14–17
sabato, domenica e festivi: 10–12 / 14–17
luglio e agosto: 14–17
chiuso il lunedì (aperto 1/4 e 20/5)

intero: CHF/€ 10.-
ridotto (pensionati, studenti, gruppi): CHF/€ 8.-
Visite guidate su prenotazione anche fuori orario; bookshop; parcheggi nelle vicinanze.
Si accettano carte di credito.

Mar
28
Gio
AL MUSEC DI LUGANO DAL 28 MARZO AL 9 GIUGNO 2024 LANDSCAPES OF IDENTITY @ Lugano, Musec
Mar 28–Giu 9 giorno intero

La tradizione della calligrafia cinese incontra la modernità dell’astrazione nella pittura contemplativa di Yang Xiaojian
Il nuovo progetto del ciclo «Global Aesthetics» del MUSEC vede protagonista l’artista cinese Yang Xiaojian che confrontandosi sia con l’antica tradizione della calligrafia sia con gli influssi dell’astrattismo occidentale, ha saputo costruire un linguaggio personale in cui tradizione e modernità si intrecciano e si rispecchiano. L’esposizione Landscapes of Identity, curata da Giancarlo Ermotti e Massimiliano Vitali, presenta 156 opere su carta di riso dipinte a inchiostro e acqua, con talvolta l’aggiunta di colori acrilici, tutte realizzate tra il 2004 e il 2021. La selezione restituisce gli esiti dell’itinerario che ha portato l’artista, nato nel 1960, ad abbandonare l’arte della calligrafia tradizionale a favore dell’astrazione: dalla parola dipinta che condensa il pensiero alla possibilità di restituire, via la pittura astratta, un rapporto più ampio, aperto e comprensivo con l’universo.
Per Yang Xiaojian tutto ha inizio con la contemplazione: una nuvola che lentamente avvolge e nasconde il profilo di una montagna, una sedia o altri oggetti, un particolare evento nella società come nella vita personale, ogni cosa può essere fonte d’ispirazione. L’arte nasce sempre dalla vita e torna alla vita: è questa una lezione che l’artista apprende presto, quando poco più che ventenne si dedica alla calligrafia tradizionale. Anche la «bella scrittura» non dipende dalla forma e dalla precisione degli ideogrammi, essa è tanto più bella quanto più è il riflesso delle emozioni di chi la realizza. I segni di inchiostro nero, acrilico e acqua sui fogli di carta di riso sono la traccia visibile delle emozioni e dei pensieri dell’artista. Oltrepassando il rapporto tradizionale tra mimesi e realtà, le sue opere astratte lasciano intravedere uno spazio interiore che ondeggia e risuona come foglie e steli di bambù al vento. Simili a veri e propri paesaggi che si svelano agli occhi, le opere esposte invitano così anche chi le osserva a concedersi il tempo e il silenzio della contemplazione.

MUSEC – Museo delle Culture Lugano
Villa Malpensata, Riva Caccia 5 / Via G. Mazzini 5, Lugano
+41(0)58 866 69 60
www.musec.ch

Mar
31
Dom
Inizia la stagione espositiva alla Fondazione Marguerite Arp di Solduno; 31 marzo – 3 novembre 2024 @ Locarno-Solduno
Mar 31–Nov 3 giorno intero

Inizia la stagione espositiva alla Fondazione Marguerite Arp

Domenica 31 marzo, il giorno di Pasqua, lo spazio espositivo della Fondazione Marguerite Arp a Locarno-Solduno riapre con la nuova mostra:

Arp, Taeuber-Arp, Bill
Alleanze

31 marzo – 3 novembre 2024

La mostra è incentrata sull’amicizia e la collaborazione tra Jean Arp (1886-1966), Sophie Taeuber-Arp (1889-1943) e Max Bill (1908-1994), tre figure centrali dell’avanguardia artistica europea, di cui si presentano sculture, rilievi, dipinti e opere su carta – alcune mai esposte al pubblico – della Fondazione Marguerite Arp e della collezione di Chantal e Jakob Bill.

Negli anni Trenta del Novecento, periodo di grande fermento, nascono gruppi e associazioni di artisti accomunati dall’intento di difendere e promuovere l’arte non figurativa. Dapprima a Parigi, dove si formano gruppi come Cercle et Carré e Abstraction-Création, in seguito in Svizzera con Allianz che riunisce le artiste e gli artisti moderni e ne promuove le opere attraverso mostre comuni e portfolio editi dall’Allianz-Verlag.

www.fondazionearp.ch

Apr
2
Mar
Mostra d’arte diffusa dedicata al duo di street artisti svizzeri NEVERCREW, Basso Ceresio dal 2 aprile al 30 giugno 2024 @ Riva San Vitale/Melano/Bissone
Apr 2–Giu 30 giorno intero

Artrust in collaborazione con Banca Raiffeisen Basso Ceresio
presenta una mostra d’arte diffusa dedicata al duo di street artisti svizzeri

NEVERCREW

Mostra d’arte contemporanea curata da Patrizia Cattaneo Moresi, direttrice di Artrust SA

Presso le filiali della Banca di
RIVA SAN VITALE | MELANO | BISSONE
I Nevercrew sono un duo di artisti svizzeri composto da Christian Rebecchi e Pablo Togni. Dal 1996 il loro percorso artistico si è sviluppato principalmente nel contesto dell’arte urbana con la creazione di dipinti murali, installazioni e sculture. Il loro lavoro prende forma in tutto il mondo e ruota attorno al concetto di confronto legato al rapporto tra uomo e natura e tra uomo e “sistemi”, con particolare attenzione alle tematiche ambientali e sociali.

Le opere in mostra sono una selezione di quelle già esposte da Artrust presso la propria sede di Zurigo in occasione della mostra “Mutual”.

“Mutual” è lo scambio e la condivisione degli effetti di una partecipazione comune, la convivenza di uno spazio, di un ambiente, di un contesto. Le opere di questa mostra evidenziano in particolare il rapporto tra l’uomo e la natura, concentrandosi sulla percezione che l’uomo ha della propria posizione all’interno di un mondo naturale in delicato equilibrio.

RIVA SAN VITALE
Via dell’Indipendenza, 8
Visualizza sulla mappa

MELANO
Via Cantonale 85
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BISSONE
Piazza F. Zorzi, 2
Visualizzare sulla mappa

Orari apertura sportelli: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16.30.

Apr
13
Sab
A Villa Saroli inaugura la mostra Mostra Entre-deux; Lugano dal 13 aprile al 9 maggio 2024 @ Lugano, Villa Saroli
Apr 13–Mag 9 giorno intero

A Villa Saroli inaugura la mostra Mostra Entre-deux:
I nuovi spazi d’aggregazione nati dall’esperienza della pandemia

LUGANO. Inaugura il 13 aprile presso la limonaia di Villa Saroli, alle ore 18.30, la mostra Mostra Entre-deux curata da Nairi Arzoumanian e Daphné Bengoa e organizzata dall’Istituto Internazionale di Architettura. La mostra sarà visitabile fino al 9 maggio 2024.

La pandemia di Covid-19 ha amplificato l’importanza del concetto di spazio abitativo, mettendo in risalto la fluidità dei confini tra interno ed esterno, pubblico e privato. Siamo stati costretti a vivere in uno spazio limitato, ma allo stesso tempo abbiamo cercato nuove forme di comunicazione e interazione. In questo contesto, l’entre-deux, emerge come un’idea ancora più rilevante, riflettendo la complessità dei confini spaziali e la necessità di adattarsi a nuove modalità di vita.

«Abbiamo reinventato le nostre case e i nostri quartieri per evitare di chiuderci in noi stessi, cercando altre sfere di intimità e di collettività. Affacciarsi alla finestra per osservare la strada, suonare un concerto in balcone, fare un aperitivo a distanza nel cortile. Queste pratiche avevano in comune lo stesso desiderio: quello di preservare la dimensione sociale pur assicurando la distanza necessaria a frenare la pandemia» spiegano le curatrici Nairi Arzoumanian e Daphné Bengoa.

Sono gli spazi intermedi, quelli che rappresentano il limite tra interno ed esterno, tra l’intimità di una stanza e la condivisione di una strada, a meglio rappresentare questa necessità di socializzazione a distanza. Così ingressi, soglie, corridoi, finestre, balconi, logge, ma anche vani scale, pianerottoli, tetti, cortili interni, giardini, strade, si sono trasformati per acquisire forme ed espressioni differenti, sono diventati nuovi luoghi di aggregazione.

La mostra è frutto dell’incontro tra Nairi Arzoumanian architetta e giurista francese di origini armene e Daphné Bengoa regista e fotografa svizzera di origine greca e basca, questo progetto, iniziato nell’estate del 2021, estende una ricerca avviata due anni fa in ambito accademico. I casi studio rappresentati all’interno della mostra mostrano diverse tipologie di soluzione e si provengono da tre diverse regioni linguistiche del Paese e approda a Lugano dopo essere stata a Ginevra e all’Università di Montreal.

Sempre a Villa Saroli, alle ore 17:00, sarà possibile partecipare ad un incontro intitolato Entre-deux Talk. Una conversazione con le curatrici Nairi Arzoumanian e Daphné Bengoa, Annalisa Viati Navone professore ordinario HdR di Histoire et Cultures architecturales (HCA) all’Ecolenationale supérieure d’architecture de Versailles e l’architetto ticinese Giacomo Guidotti, professore alla HES di Friborgo è contitolare dello studio Guidotti e Guidotti di Monte Carasso, studio che ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio SIA-Ticino del 2012 ed è autore del progetto ticinese in mostra.

Alle ore 15:00, verrà inoltre presentato il Quaderno tematico incentrato sulla Città di Lugano e il suo sviluppo territoriale, uno strumento divulgativo che offre alla popolazione luganese uno sguardo esterno sugli sviluppi in corso, pubblicato dalla casa editrice Hochparterre di Zurigo. Lugano è il primo comune del Ticino ad essere presentato in un numero tematico. Con la partecipazione Maarit Stroeble, politologa, redattrice Hochparterre, (moderazione), Andrea Felicioni, Direttore della Divisione pianificazione, ambiente e mobilità (DPAM) della Città di Lugano, Hope Strode, architetta del paesaggio, studio DeMolfetta Strode, Cristina Zanini Barzaghi, Municipale Città di Lugano.

Completano la giornata un atelier per bambini e un vivace mercatino primaverile. Un’occasione, a partire dalle ore 12:00, per godere del Parco e dove si potranno trovare oggetti di design, prodotti di artisti locali, una selezione di piantine, sementi e buon cibo.

La mostra sarà visibile fino al 9 maggio 2024. Gli orari di visita sono i seguenti: lunedì al giovedì dalle 12:00 alle 18:00 e venerdì dalle 14:00 alle 18:00.

Per maggiori informazioni: www.i2a.ch

Apr
15
Lun
«JOY» alla «House of Switzerland Milano»: l’esposizione collettiva celebra il design svizzero Image description (15.-21.4.2024) @ Milano
Apr 15–Apr 21 giorno intero

Milano Design Week 15.-21.4.2024

«JOY» alla «House of Switzerland Milano»: l’esposizione collettiva celebra il design svizzero
Image description

Artistic direction: Dorothee Dähler, Kaj Lehmann, Lukas Marstaller, Oliver-Selim Boualam, Yeliz Secerli

Alla «House of Switzerland Milano», Pro Helvetia e Presenza Svizzera presenteranno i lavori e le collaborazioni di giovani designer, studi indipendenti, scuole universitarie e marchi affermati svizzeri. Nel quadro della Milano Design Week 2024, in programma dal 15 al 21 aprile 2024, l’esposizione collettiva «JOY» testimonierà la creatività, la curiosità e il dinamismo della scena del design elvetica e il suo ruolo di fattore positivo di trasformazione sociale.

La «House of Switzerland Milano» riunisce la variegata scena elvetica del design sotto un unico tetto. Ognuno dei 23 progetti dell’esposizione collettiva interpreta la «gioia», il tema scelto per l’edizione di quest’anno, in maniera innovativa e ricca di sfaccettature e mette in luce le potenzialità insite nella valorizzazione delle emozioni nel processo creativo.
Emerging Talents

Qual è il ruolo che il design può assumere nella società e in che modo la gioia può essere sfruttata come fattore positivo di trasformazione? Nella selezione «Emerging Talents», Pro Helvetia presenterà otto giovani designer i cui lavori si fondano su valori collettivi. Ricorrendo a soluzioni quali il riciclo di materiali e a interazioni ludiche, verranno mostrate proposte concrete che spaziano dalla reinterpretazione in chiave moderna di tecniche artigianali tradizionali al cambiamento delle abitudini di consumo.

Estelle Bourdet riutilizza vecchie corde da arrampicata per fabbricare tappeti realizzati a mano dai colori vivaci. NEUNOI si distingue per un approccio sostenibile alla produzione di scarpe per bambini che coniuga un design allegro e il riutilizzo responsabile dei materiali. Da Varia Instruments, la passione per la musica e l’artigianalità si traduce nella realizzazione di apparecchiature per DJ di alta qualità. Mediante il suo più recente progetto Anima IV, lo studio CLAIRE + LÉA si interroga sulle emozioni che può suscitare un braccio robotico. Luc Reinacher presenterà OruBench, una panchina modulare utilizzabile in maniera semplice e versatile, mentre ScheideggerPauli proporrà la VIDY Chair, una sedia che, grazie alle rotelle e alla sua forma, risulta pratica ed elegante al tempo stesso. SALIENTI sarà a Milano con Seilinee, una collezione di vasi in edizione limitata frutto di una collaborazione innovativa e sperimentale con laboratori del vetro di Murano. La protezione antipioggia di Tabea Wschianky destinata alle persone in sedia a rotelle rappresenta un simbolo di indipendenza, inclusione e sintesi creativa di estetica e funzionalità.
In Collaboration

Al tema «JOY» si ispirano anche quattro collaborazioni tra giovani designer e marchi affermati che verranno presentate alla «House of Switzerland Milano». Oltre a Dimitri Bähler e Sébastien El Idrissi, sostenuti dall’Ufficio federale della cultura mediante gli Swiss Design Awards, saranno protagonisti dell’evento anche Super 150 e Hannes & Fritz. Al centro dell’esposizione vi è la gioia di collaborare al di là degli steccati e di creare una comunità vivace che sia fonte di ispirazione reciproca e stimoli la condivisione. L’esposizione «In Collaboration» verrà presentata da Pro Helvetia.
Scuole universitarie

Anche quattro scuole universitarie di design approfondiranno il tema della «gioia»: insieme a FREITAG, gli studenti dell’ECAL/University of Art and Design Lausanne elaboreranno nuovi design industriali in sintonia con la sensibilità ecologica e l’attenzione ai principi dell’economia circolare del marchio. Con il loro progetto «Taking Joy in Responsible Design», le studentesse e gli studenti della Höhere Fachschule für Technik und Gestaltung (HFTG) di Zugo offrono risposte alle sfide poste dalle isole di calore urbane. La Hochschule für Gestaltung und Kunst Basel FHNW presenterà invece «The Factory of Joy», una serie di lavori a cavallo tra tecnologia, cultura e sostenibilità, mentre la HEAD-Genève il suo nuovo libro sulla storia notturna dell’architettura.
Istituzioni, gallerie e marchi

L’esposizione OUT OF THE WOODWORKS della NOV Gallery ruota interamente attorno al design svizzero emergente che conferisce nuova forma e significato agli oggetti in legno. Con Felipe Ribbon, il mudac invita a una riflessione sulle risorse idriche naturali della Svizzera e sul loro potenziale spirituale. 4321-MARKET è un connubio collaborativo di 20 designer i cui souvenir, realizzati in Svizzera e a Seoul, celebrano i 60 anni delle relazioni diplomatiche tra la Svizzera e la Corea del Sud. Presso il ristorante interno della «House of Switzerland Milano», diversi marchi presenteranno le loro collezioni realizzate in collaborazione con studi di design svizzeri: si tratta di Karimoku New Standard (con BIG-GAME) e HAY, New Works e Vero (con Hannes & Fritz). Il mobilificio Micasa proporrà infine la collezione SOLE sviluppata insieme a SULA.
La «House of Switzerland Milano»

Das «House of Switzerland Milano» è un progetto congiunto triennale della Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia e di Presenza Svizzera. L’obiettivo della mostra curata alla Casa degli Artisti è di dare risalto al dinamismo del design svizzero di fronte a un pubblico internazionale. Con un tema rivolto al futuro che cambia ogni anno, la «House of Switzerland Milano» riunisce i talenti emergenti, l’innovazione e la tradizione elvetica del design sotto un unico tetto e promuove la collaborazione all’interno della scena svizzera nonché la sua visibilità.

La scenografia e la comunicazione visiva dell’esposizione «Joy» sono curate da Dorothee Dähler, Kaj Lehmann, Lukas Marstaller, Oliver-Selim Boualam e Yeliz Secerli.
Extra Muros

Presso la sua sede milanese (via del Vecchio Politecnico 3, 20121 Milano), l’Istituto Svizzero proporrà From Killjoys to Joys’ Sparks, un’esposizione di Fatima Wegmann Guinassi e Karen Pisoni. Switzerland Global Enterprise dal canto suo presenterà l’esposizione collettiva «Living Design» con MAXAKUSTIK e Schindler. Una visione d’insieme sulla presenza svizzera alla Milano Design Week 2024 sarà offerta dalla Swiss Design Map, curata dalla Swiss Design Association.

Apr
19
Ven
19 aprile, ore 18.00 – Finissage mostra “Noi e gli Altri – Dai pregiudizi al razzismo” a Bellinzona @ Bellinzona
Apr 19@18:00

19 aprile, ore 18.00 – Finissage mostra “Noi e gli Altri – Dai pregiudizi al razzismo” – Servizio integrazione stranieri (SIS)

La mostra itinerante Noi e gli Altri – Dai pregiudizi al razzismo è l’esempio più recente e su più larga scala di un’attività di sensibilizzazione sul tema messa a disposizione di insegnanti e allievi delle scuole ticinesi. A conclusione della tappa presso la Biblioteca Cantonale di Bellinzona, il Servizio integrazione stranieri (SIS) propone una tavola rotonda dal titolo “Noi e gli Altri – Scuola e lotta al razzismo” per riflettere su come individuare le forme di razzismo e di discriminazione eventualmente presenti nei materiali didattici e per discutere sull’inclusione nelle scuole delle persone con retroterra migratorio e sulle modalità per tematizzare il razzismo a scuola.

Interverranno:

Vanessa Righettoni, ricercatrice presso l’Università degli studi di Torino;
Lorenza Rusconi-Kyburz, coordinatrice del settore formazione continua presso il DFA/SUPSI;
Chiara Orelli Vassere, direttrice dell’Istituto della transizione e del sostegno ITS.

Con il saluto iniziale dell’onorevole Marina Carobbio Guscetti, direttrice del DECS.
Modera la serata Simonetta Caratti, giornalista e responsabile inchieste presso il quotidiano LaRegione. Seguirà un rinfresco.

Per maggiori informazioni si può consultare il seguente link.

Apr
20
Sab
ProHelvetia ¦ Super Superior Civilizations a Biennale Venezia dal 20 aprile al 24 novembre 2024 @ Biennale Venezia
Apr 20–Nov 24 giorno intero

Roma Talismano, foto del film, foto di Guerreiro do Divino Amor & Diego Paulino, con gli interpreti Ventura Profana, Adriana Carvalho e Amanda Seraphico, 2023

In occasione della 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, il Padiglione Svizzero, su incarico della Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia, presenta la mostra Super Superior Civilizations, un progetto dell’artista svizzero-brasiliano Guerreiro do Divino Amor curato da Andrea Bellini.

Con la mostra Super Superior Civilizations, Guerreiro do Divino Amor presenta il sesto e il settimo capitolo della sua monumentale saga “Superfictional World Atlas”, i cui nuovi episodi sono intitolati Il Miracolo di Elvetia e Roma Talismano. Il “Superfictional World Atlas” è un progetto cartografico mondiale, di natura allegorica e potenzialmente infinito, a cui l’artista si dedica da quasi vent’anni. Attraverso una serie di studi e di ricerche sperimentali in ambito architettonico, la pratica artistica di Guerreiro do Divino Amor indaga sulla relazione tra spazio urbano e immaginario collettivo, tra architettura e ideologia, tra propaganda politica e identità nazionale.

Nel Padiglione Svizzero, Guerreiro do Divino Amor intende realizzare l’installazione più complessa e ambiziosa della sua carriera: un’opera d’arte totale e immersiva, disseminata di elementi architettonici classici, simboli posticci di una presupposta superiorità razziale occidentale. Colonne, fontane e capitelli, unitamente a grandi superfici di texture di marmo finto, suggeriscono un immaginario di potenza e supremazia e fanno da scenografia alle due principali installazioni del Padiglione.

Il Miracolo di Elvezia, un video che mette in scena una grande allegoria della Svizzera, rappresentata come un miracoloso e “superfittizio” paradiso su terra, nel quale la natura e la tecnologia, il capitalismo e la democrazia, la rusticità e la raffinatezza sono in perfetto e surreale equilibrio. Un lungo corridoio collega il Miracolo di Elvezia con l’installazione Roma Talismano, entità allegorica e doppio fantasmagorico della civiltà romana, nonché simbolo – attraverso i secoli – della sua presunta superiorità morale, politica e culturale. L’artista e cantante brasiliana Ventura Profana incarna la lupa capitolina, animale simbolico e fantasmatico, il quale canta le gesta di tre animali allegorici: la lupa, l’agnella e l’aquila. Figure mitiche nella costituzione dell’identità bianca e della sua immaginaria superiorità, la lupa è la madre universale da cui il popolo superiore discende; l’aquila è il simbolo della supremazia bellica romana; e infine l’agnella incarna, nella Roma cristiana, l’idea stessa di purezza e innocenza.

“Il Padiglione Svizzero, così come è immaginato dall’artista, gioca con quella logica politica di auto rappresentazione celebrativa attraverso la cultura, che è all’origine stessa della nascita dei Padiglioni Nazionali ai giardini di Venezia oltre un secolo fa”, afferma Andrea Bellini. “Singolare documentarista dall’immaginazione barocca e straordinario creatore di mondi, Guerreiro do Divino Amor ci invita a ridere con spirito benevolo del nostro sciovinismo e di quei cliché con i quali rappresentiamo il mondo e noi stessi. Atteggiamento quest’ultimo che ci sembra di fondamentale importanza in un periodo di crescente polarizzazione della politica e di contrapposizioni radicali come quello che stiamo vivendo.”

Il team di progetto

Per la mostra del Padiglione Svizzero, Super Superior Civilizations, l’artista Guerreiro do Divino Amor e il curatore Andrea Bellini hanno collaborato con la produttrice esecutiva Larisa Oancea, l’assistente alla regia Diego Paulino, il direttore musicale Beà Ayoolà, la produttrice scenografica Giovanna Bellini, il direttore tecnico Pedro Zaz, la scultrice Lyz Parayzo e la costumista Andy Roba, e molti altri. Il cast comprende Ventura Profana (la lupa), Adriana Carvalho (l’aquila) e Amanda Seraphico (l’agnella).

La mostra al Padiglione Svizzero sarà accompagnata da una pubblicazione in formato giornale che include una con-versazione tra Guerreiro do Divino Amor e Andrea Bellini.
Sostenitori

La mostra Super Superior Civilizations è resa possibile grazie al generoso sostegno di Centre d’Art Contemporain Genève, Archivorum, Fluxum Foundation, Amis du Centre d’Art Contemporain Genève, Spada Partners, Burger Collection Hong Kong, Fondation Jan Michalski, Stiftung Temperatio e Dr. Georg und Josi Guggenheim-Stiftung. Un ringraziamento speciale va ai co-produttori Arsenic – Centre d’art scénique contemporain Lausanne, Embassy of Foreign Artists, e all’Istituto Svizzero di Roma ISR.
Biografie

L’artista svizzero-brasiliano Guerreiro do Divino Amor (Ginevra, 1983, vive e lavora a Rio de Janeiro) ha frequentato un master in architettura presso la Scuola di Architettura di Grenoble e La Cambre Architecture (Bruxelles). La sua ricerca esplora le Superfiction, le narrazioni storiche, politiche, religiose e mediatiche che interferiscono nella costruzione del territorio e dell’immaginario collettivo. Guerreiro do Divino Amor crea un universo fantascientifico e fantastico partendo da frammenti di realtà sotto forma di film, pubblicazioni e installazioni su larga scala.

È stato scelto come borsista del DAAD Artist-in-Berlin Award Grant e ha ricevuto il PIPA Prize 2019. È stato finalista del premio “Generations” della Biennale de l’Image en Mouvement di Ginevra nel 2016 e due volte finalista dei Premi svizzeri d’arte. Inoltre, nel 2019 ha ricevuto la borsa di studio Bolsa Pampulha. Nel 2022 Divino Amor ha presentato la retrospettiva “Superfictional Sanctuaries” al Centre d’Art Contemporain di Ginevra. Il suo lavoro è stato presentato alla Frestas Trienal di Sorocaba (Brasile), al Visual Arts Center dell’Università del Texas ad Austin, ad Arte Pará 2018, alla Second Bienal Tropical di Porto Rico, al Center for Contemporary Art di Vilnius (Lituania), alla Pinacoteca di San Paolo, alla Fondazione Iberê Camargo di Porto Alegre (BR), tra le altre istituzioni. È stato in residenza presso Pivô-Pesquisa e FAAP-Lutetia (San Paolo, Brasile), UnB Casa da America Latina (Brasília, Brasile) e Ambasciata degli Artisti Stranieri (Ginevra). Le sue opere fanno parte delle collezioni del MAR (Museo d’Arte di Rio), del MAB FAAP di San Paolo (Museo d’Arte Brasiliana) e del Museo d’Arte di Pampulha (Belo Horizonte). I suoi film premiati sono stati proiettati in vari luoghi e festival nazionali ed internazionali.

Il curatore Andrea Bellini è il direttore del Centre d’Art Contemporain Genève e direttore artistico della Biennale de l’Image en Mouvement di Ginevra. Tra i suoi incarichi precedenti figurano quelli di co-direttore del Castello di Rivoli, direttore della fiera d’arte Artissima di Torino, curatore presso il MoMA PS1 e caporedattore di Flash Art International a New York. Si è laureato in filosofia (1996) e ha conseguito un diploma post-laurea in archeologia e storia dell’arte presso l’Università di Siena (2002).

Bellini ha curato numerose mostre collettive e personali, tra cui quelle di Marina Abramović, Hannah Black, Lisetta Carmi, Roberto Cuoghi, Chiara Fumai, Ernie Gehr, Giorgio Griffa, Sonia Kacem, John McCracken, Nicole Miller, Philippe Parreno, Thomas Schütte e Hannah Weinberger. Ha diretto diverse pubblicazioni a cui ha contribuito con saggi o interviste e interviene regolarmente presso istituzioni accademiche o artistiche in tutto il mondo. Ha trasformato la Biennale de l’Image en Mouvement di Ginevra in una piattaforma di produzione, che dal 2014 ha permesso di commissionare nuove opere ad artisti come Sophia Al Maria, Korakrit Arunanondchai, Ed Atkins, Alexandra Bachzetsis, Will Benedict, Hannah Black & Juliana Huxtable, Meriem Bennani, DIS, Simon Fujiwara, Kahlil Joseph, Emilie Jouvet, Pauline Boudry & Renate Lorenz, James Richards, Wu Tsang e Emily Wardill tra gli altri. Recentemente ha pubblicato un libro di narrativa, Storie dell’arte contemporanea, edito da Timeo, Roma.
Contributi svizzeri alle Biennali di Venezia

L’Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia si svolge ogni due anni e si alterna annualmente con l’Esposizione Internazionale di Architettura. La Svizzera prende parte dal 1920 all’Esposizione Internazionale d’Arte e dal 1991 alla Mostra Internazionale di Architettura e dispone di un proprio padiglione ai Giardini della Biennale. Dal 2012 l’allestimento del Padiglione Svizzero è di competenza della Fondazione svizzera per la Cultura Pro Helvetia. Due giurie designate dalla Fondazione si occupano della raccomandazione dei responsabili per i contributi svizzeri alla Biennale Arte e Architettura di Venezia. Il Padiglione Svizzero di Venezia è stato progettato dall’architetto svizzero Bruno Giacometti e costruito nel 1951/52. È di proprietà della Confederazione Svizzera.

Il Padiglione svizzero potrà essere visitato dal 20 aprile al 24 novembre 2024 (pre-apertura dal 17 al 19 aprile).