Se si immaginano 5 perle incastonate nella costa non si può non fare riferimento alle 5 Terre. Sono 5 meravigliosi e caratteristici borghi marinari, con le case color pastello e quell’atmosfera unica e suggestiva che ti rimane nel cuore. Sono un patrimonio dell’umanità e si chiamano: Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore. Come cornice naturale dei borghi troviamo un territorio dove la vita dell’uomo è sempre stata particolarmente dura, divisa tra mare e ripidi pendii. Lavorare la terra è sempre stato, prima ancora di un lavoro, un’impresa. Per potere sfruttare al meglio tutto lo spazio coltivabile disponibile l’uomo si è ingegnato nel tempo con la costruzione dei tipici muretti a secco.

Una vera opera d’arte. Se ne possono vedere piccoli da 30 cm fino a quelli di 3 metri di altezza e se ne contano ben 8 mila Km. Come la lunghezza della Grande Muraglia Cinese. Muretti che, non solo vanno mantenuti, ma che richiedono una tale capacità costruttiva che deve essere tramandata alle nuove generazioni. Una delle colture tipiche di questo territorio è la vigna. Qui si producono vini bianchi e rossi apprezzati a livello nazionale e internazionale dai migliori intenditori. Sono vini ottenuti in buona parte dalla vinificazione di uve provenienti da vitigni autoctoni. I bianchi, più blasonati e prodotti in quantità maggiore rispetto ai rossi, regalano emozioni a chi li assaggia con la loro freschezza e la loro morbidezza. Per i rossi la consapevolezza di poter bere buon bicchiere vino. Si produce anche un prezioso vino da uve passite chiamato: Schiacchetrà, una vera perla enologica dal dolce sapore elegante. I vitigni più rappresentativi sono: Albarola, Bosco e il più celebre Vermentino. In terreni come questo la lavorazione della vigna, decisamente difficoltosa, viene definita “eroica”. Tutto infatti si svolge rigorosamente a mano come un tempo e, se è già duro il lavoro manuale in zone pianeggianti, si pensi a quanto lo sia difficile in territori come questo. Un particolare curioso delle lavorazione della vigna tipico delle 5 terre consiste nella legatura, fino a qualche anno, per questo passaggio della lavorazione della vite, fa si utilizzava un elemento naturale: la ginestra, che veniva raccolta e preparata dalle donne. L’unico aiuto meccanico per gli agricoltori proviene dalle monorotaie a cremagliera che vengono utilizzate per il trasporto delle uve durante la vendemmia. Sono state installate all’inizio degli anni 80 e sono ormai parte integrante del luogo. Vengono chiamate dalla gente del posto “Trenini”. Sono affidabili e sicuri, possono viaggiare ad una velocità di 2 km all’ora portando un carico di 250 kg. L’uva raccolta, in quantità maggiore quella bianca, viene lavorata in buona parte dalla cantina delle 5 terre per la produzione del 5 Terre Doc. Vigne, muretti a secco, il mare e i buoni vini, ma anche i sapori, come le famose acciughe, e anche i piacevolissimi percorsi turistici che consento di trascorrere momenti indimenticabili e, perché no, molto romantici. Le 5 Terre sono uniche per la posizione geografica, il clima mite, i profumi e i colori; per l’indiscutibile bellezza apprezzata da migliaia e migliaia di turisti che ogni anno le raggiungono. 5 borghi e un territorio che necessitano di essere anche difesi e tutelati. Bisogna aiutare chi lavora la terra affinché questo angolo di paradiso non venga perduto. Oltre all’Unesco qui c’è attivo il Parco Nazionale delle 5 Terre con le sue iniziative di promozione e conservazione, inoltre una parte del territorio e riconosciuta come area marina protetta.