Potremmo fare un’analisi semplice dicendo chi ha perso e chi ha vinto senza guardare le motivazioni che si celano a risultati che hanno partorito qualche sorpresa. La prima fotografia è una batosta netta della Lega che gioca a fare i governanti e di domenica ad insultare tutti.
I liberali che volevano aumentare perdono ma rimangono o meglio rafforzano la loro maggioranza relativa, distanziando, appunto la Lega.
Il PPD che per il Governo aveva fatto sperare, perde anch’esso un seggio.
Socialisti e Verdi marciano sul posto.
UDC avanza, alla luce di questo senza la lista congiunta Lega/UDC per il Governo i due ministri leghisti sarebbero stati solo uno.
MPS con la sua politica dura ha incrementato di due seggi portandosi a tre. Segno che se fai le barricate poi devi sostenerle e sarai ripagato.
Più Donne, in soli 4 mesi, senza avere avuto una grande visibilità e senza mezzi veri ha ottenuto due seggi. Va detto che le due elette Merlo e Patuzzi erano già in GC ed erano le persone che hanno avuto più visibilità, se la sono anche cercata va detto. Ci permettiamo se una lista di sole donne ha dovuto costituirsi è anche per la scarsa sensibilità dei partiti storici di credere nelle donne. Auspichiamo che sia in governo come in parlamento le donne possano avere terreno fertile dove discutere e trovare le soluzioni assieme ai maschietti.
Grande sconfitto, ma era nell’aria che l’unico candidato di Montagna Viva che aveva impostato tutti i suoi interventi sul Lupo e quando parlava di montagna parlava solo per la regione di Bignasco in su, dimenticandosi che il Ticino ha molte zone rurali e non solo la sua valle Maggia.
I comunisti guadagnano un seggio e passano a due parlamentari usufruendo dell’ondata trainante del MPS.
Sulle persone alcune sorprese, non poi così sorprese: entra in GC Sem Genini, segretario generale dei Contadini a scapito del contadino Andrea Zanini che non viene rieletto. Massimo Suter, presidente di GastroTicino non viene eletto e viene a mancare un rappresentante importante della Gastronomia Ticinese, vuoi anche per una strategia elettorale non profilata come avrebbe dovuto fare. Nei PPD Fonio e Dadò la fanno da padroni, ottenendo soddisfazione per il lavoro svolto negli scorsi 4 anni di legislatura. Nei liberali il solo Alex Farinelli ha fatto corsa a se, poi distanziati di oltre 8 mila e molti più voti tutti gli altri. Pochi i volti nuovi in questo partito e ancora persone che sono “pensionati d’oro” , a nostro modo di vedere, staccati dal mondo reale. Di Germano Mattei con il suo Movimento MontagnaViva si sono perse le tracce, castigato dalla gente che sperava nel nome e in un concreto apporto propositivo per le regioni di montagna. Nulla di tutto questo. Nei socialisti la vera novità si chiama Anna Biscossa, una rimpatriata che si auspica possa placare molto i toni della discussione. Altrimenti nulla di nuovo se non la perdita di un seggio. La Lega, la vera sconfitta di queste elezioni ha in parlamento ancora dei colonelli che di coerenza poca ne hanno dimostrata e poi i soliti candidati che probabilmente non apporteranno nulla di quello già visto. Un Movimento ” imborghesito”, che gioca a fare i governanti e cerca legami di convenienza con i vari partiti. I comunisti aumentano, sull’onda di una colorazione leggermente spostata verso il centro sinistra. Ma chi l’ha fatta da padrone di certo è il MPS di quel Pronzini, che con metodi discutibili fin che si vuole ha dimostrato di essere l’unica vera forza di opposizione. Una forza che da fastidio, tanto da far dire ad un eletto in parlamento nelle file dei liberali che gente così è maleducata e arrogante e dovrebbe tacere. Molti eletti fanno ancora parte di quei salottini liberal-chic che poco hanno portato al benessere della popolazione.
La politica dovrebbe essere fatta di discussione e soluzioni. Un movimento che a noi strizza molto l’occhio sono Più Donne, con due elette dal nulla, anche se le elette sono già navigate nella politica, pensiamo solo a Tamara Merlo, ex Verdi. Che dire d’altro. Ben nove le formazioni rappresentate in Parlamento, una frammentazione che richiederà molto impegno ai parlamentari per trovare i compromessi e le giuste soluzioni. Salvo alcuni numeri cambiati possiamo affermare, e speriamo di essere contraddetti, che si assisterà al solito scontro dialettico-partitico dove ai parlamentari preme più la causa del partito che la causa per la quale sono stati eletti. Le premesse di uno scempio politico sono dietro l’angolo, con la differenza che ora vi sono delle finanze sanate grazie a minori aiuti nel sociale e che dovranno essere impiegate proprio nel reparto socialità e lavoro, le vere priorità di questo cantone, da aggiungersi le tematiche ambientali e di mobilità. Altro tema da affrontare di petto sarà la scuola, ma fino a che il ministro della scuola non cambierà, neppure la sua politica e il suo reggimento di maestranze farà qualcosa per cambiare. Per non parlare della sanità che uccide la popolazione.
Insomma, poco è cambiato, salvo alcuni equilibri modificati, di non molto. Tutti avranno vinto, nessuno avrà perso e chi ha perso qualche seggio darà la colpa agli altri senza assumerne appieno la conoscenza di una situazione di degrado generale di questo cantone. Le promesse sono state tante, ora, come sempre, saranno riposte nel dimenticatoio fino alle prossime elezioni. Altre due considerazioni: chi si beffardava del parlamento vestendosi a volte ironicamente come un lord inglese non è stato eletto e il presidente dell’ordine dei medici, con il cambio di casacca è stato castigato anch’egli dall’elettorato.
Noi speriamo vivamente che il buon Dio illumini i nostri parlamentari e li renda meno egocentrici e più dediti alle necessità della gente, quella gente che a loro detta sta bene. Quella gente, e sono in 100 mila su 330 mila che ha bisogno di aiuti per pagare i premi della cassa malattia; quella gente che vuole un lavoro a casa propria con stipendio dignitoso e dopo le promesse di limitare i lavoratori provenienti dalla vicina Penisola a 40mila, ne hanno fatti entrare 65mila. Quella gente residente che ha ancora un lavoro a casa propria che deve farsi un’ora di macchina da Lugano a Mendrisio perché chi governa non ha provveduto a nulla in questa tematica. E potremmo andare avanti.
I giovani, praticamente tutti rampolli di senatori della politica, per cui di certo non esplosivi ma cesellati come Dio comanda, salvo eccezioni.
Non vogliamo parlare degli scandali passati perché pensiamo si debba voltare pagina ed iniziare di nuovo con intenti puri e veri. Ci auguriamo che il parlamento sia capace di trovare le soluzioni che tutta la popolazione si aspetta da anni e che ogni volta viene disattesa. I soldi ci sono e allora si ricominci a fare politiche sociali a favore di giovani, famiglie, lavoratori ed anziani. Ne saremo tutti più felici.
(ETC/rb)