Certo Kosmann va cacciato, non esonerato, un allenatore che in una situazione di disperazione, dove non funziona più nulla ha ancora il coraggio di crticare i giovani, prima gli stranieri, poi i senatori e via dicendo senza mai farsi un’autocritica, va cacciato anche se la stagione sembra ormai compromessa. I tifosi chiedono decisioni forti, minacciando di astensionismo alla pista. I giocatori stanno dimostrando di non essere con l’allenatore, tutto l’ambiente è entrato in una spirale negativa alla quale bisogna reagire al più presto. Intando l’Ambri sprofonda.
Del Lugano anche questa sera bisogna mangiare un ennesimo boccone amaro. Perdere in casa dallo Zurigo ci stà tutto ma senza lottare questo dimostra che anche sulle rive del Ceresio qualcosa non funziona. Con tutte le scusanti del caso; ben 8 titolari in infermeria obbligano Shedden a rimescolare tutte le carte. Se il Lugano al completo, quelle poche partite che ha potuto disputare al completo è una squadra forte, ebbene con 8 titolari fuori è difficile anche per una grande squadra prendere le misure di uno Zurigo, diciamolo pure tecnicamente fortissimo e con un impatto d’urto totalmente opposto a quello sterile e femminile del Lugano. Naturalmente la riga è sempre più vicina con un Bienne che riala la testa e si fa sotto. Per i bianconeri ritornare n situazione di emergenza a fare le cose semplici e bene e i vari pezzi da novanta che ricomincino a trovare la via del gol perché da loro è quello che ci si aspetta: vedi Brunner su tutti ma anche gli altri non sono da meno. Hoffmann, Bertaggia, Mortensson, Zarkisson e via dicendo, se non si segna si resta al palo.