Di certo la pandemia o presunta tale ha scombussolato un certo modo di esistere, in particolare creando problemi esistenziali reali a chi già fa parte della categoria dei deboli. Mi sorge il sospetto che questi due anni di ristrettezze economiche siano motivo per poter ridurre il sostegno a chi era debole ed oggi lo è ancora di più. Se i conti sono in rosso, ma non rosso come ci si poteva aspettare, segno che le finanze erano meno gravi di quanto ci vanno raccontando i nostri politici da oltre un decennio, dove ci chiedono continui sacrifici nascondendoci la realtà dei conti, o presentandoci li stessi in forma molto creativa senza farci capire la vera essenza delle casse pubbliche. Possiamo anche dire di esserci sentiti presi in giro dal giochino filantropico della diminuzione dei premi malattia, parliamo di ca 60 ct al mese di risparmio, quando le stesse hanno tesoretti miliardari nettamente superiori a quanto richiede la legge. Ascoltando le persone in quel luogo tanto ironizzato da alcuni politici, il bar e le osterie, ci accorgiamo del disagio della gente. Persone che si sono sentite svilite dalla loro personalità, licenziate con la scusa del Covid, lasciate alla deriva senza essere accompagnate in percorsi di rivalutazione personale e professionale. Una situazione che sta mietendo tantissime vittime di ansia e depressione, che difficilmente ne usciranno dal tunnel. Saranno un reggimento di poveracci, figli degli ultimi senza nessuna possibilità di potersi riaffacciare alla finestra. Ogni scusa sarà tale per permettere di licenziare senza motivazione, ogni motivo valido per intaccare una classe operai che in questi anni si è affacciata ed era in procinto di capire il giochino del potere. Hanno annientato questo spirito di pensiero, hanno eliminato ogni causa di contestazione, appropriandoci anche del nostro pensiero per annientarlo. Ci domandiamo se questo sistema di democrazia apparente sia veramente un modello ideale di vita. Troviamo donne sole, abbandonate a se stesse, giovani che difficilmente riusciranno a prendere in mano la loro vita, padri di famiglia che con gli stipendi indegni versati da alcuni datori di lavoro non riescono a sfamare le proprie famiglie. Un popolo, o un esercito, che si scannerà tra di loro per arruffarsi un posto di lavoro sottopagato e in nero. Questi sono i risultati di politiche capitalistiche nefaste e fallimentari che mettono il Dio soldo in cima alle priorità e le persone in fondo alla scala. Nessuno è indispensabile chiosano i datori di lavoro, senza rendersi conto che senza bravi dipendenti saranno padroni del nulla. L’altro sistema di vita, il mondo comunista ha ammainato bandiera bianca da qualche anno, fatto stà che diventa difficile capire come bisogna comportarci di fronte ad un modo di vivere che forgia solo malati mentali, ricchezza per pochi e povertà per i più. Le lotte contro un vaccino o un certificato covid sono l’emblema di una lotta sul nulla. Non sono questi i temi principali per garantire ai nostri figli una vita degna di essere vissuta. Potremmo fare un elenco di priorità che sono ben più importanti di lotte di piazza effimere a cui assistiamo in questi tempi.
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Ci si oppone, una minoranza che comunque arreca danni, ad un vaccino che potrebbe darci nuovamente una libertà fisica di spostamento mentre non diciamo nulla, o poco facciamo per:
• L’ambiente
• La sanità
• Il lavoro
• L’istruzione
• La parità dei sessi sul lavoro e non solo
• La mobilità
• Il sostegno sociale ai più deboli
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Tanto per citarne alcuni che meriterebbero ben maggiore enfasi delle apparizioni in piazza dei famosi no-vax. Ma a questo riguardo nessuno dice nulla e le autorità ben contente che le tematiche vere siano nascoste dal Covid, scusa eclatante per evitare di trovare le vere soluzioni della nostra esistenza. Leggete i vari comunicati dei partiti, della politica, dei gruppi di potere, di fondazioni e di personalità del sistema e vi renderete conto di quanto sia pericoloso non reagire e lasciar loro campo aperto. Domani sarà troppo tardi e questo sistema favorirà solo pochi, mentre a noi avranno levato il desiderio di pensare con la nostra testa… sarà la fine.
Quando poi vediamo qualche gruppo partitico o economico che alza la voce, leggiamo tra le righe dei loro comunicati che della gente sembra non interessi ma ogni loro affermazioni è fine a primeggiare sui rivali politici e non fine a raggiungere un benessere vero per la popolazione. Ci troviamo soli, allo sbaraglio ma ancora con un pensiero nostro che non dobbiamo permettere ce lo levino, anzi dobbiamo filosoficamente farlo proprio, gridarlo ai venti per cercare, sperando, di cambiare quell’aria viziata che ci ha accompagnato per anni in un mondo che ci appariva bello, dorato, ma era solo l’anticamera di una preparazione di una strategia diabolica per renderci schiavi a idee malsane. (ETC/rb)