“Dicono” C’è una differenza sostanziale e concettuale profonda nel significato fra “Dire” e “Parlare”. “Parlare” indica l’abilità della Mente di trasformare i pensieri in suoni all’esterno; in poche parole “comunicare”. È la capacità del silenzio dei pensieri di diventare suono. Ma è il “Dire”, il senso del Comunicare perché significa…appunto vuol dire, trasformare quella capacità socializzante del “Comunicare” in concetti comunicati ossia suoni, lettere, parole, frasi. Che accompagnate da registri e da timbri colorano l’espressione. Che non sarà solo l’azione dell’ascoltare ma “Sentire”, ovvero sentimento. Per fare un esempio musicale, il pentagramma vuoto rappresenta la capacità di scriverci qualcosa; mentre le note sono la capacità espressiva di dirle. Ed è nell’ordine in cui si pongono che si comunicano parole e idee. E il suono delle parole, come le immagini, tocca. Ma c’è una sostanziale differenza: un fonico una volta disse “tu puoi chiudere gli occhi per non vedere più immagini, ma non puoi chiudere le orecchie. E ciò che ti arriva comprime ed entra inevitabilmente dentro”. Questo è il potere delle parole. Ma a volte il parlare resta semplicemente un pentagramma vuoto, senza note. Allora ci si chiede: “ma la Musica ha la capacità di insegnare a parlare?”. Sicuramente sì! Ed è il caso dell’ultimo cd di Stefano Del Rosso, il giovane cantautore reduce dal suo ultimo lavoro discografico non a caso da lui titolato “Dicono”. In questo suo ultimo album Stefano ci spiega l’importanza del saper ascoltare quello che gli altri ci dicono: le loro esperienze, le loro opinioni condivisibili o meno, le loro idee; i racconti della loro vita. O i consigli che essi ci danno. Un bagaglio di informazioni a volte vere a volte false, a volte contradditorie; altre inventate, che ogni attimo ci permeano. Ma in tutto questo il suo messaggio è chiaro: raccogliere ma elaborare. Sacrosanto ascoltare ma altrettanto sacrosanto difendere la propria identità per restare sé stessi! Perché la parola può condizionare le menti. La parola è una delle armi più potenti, anzi la più potente, subdole e pericolose. Ma è anche la più diretta verso le Emozioni. Attraverso di essa si ritorna dentro di sé esaltando la creatività, la Fantasia e l’Immaginazione dando forza ai Sogni e alle nostre aspettative rendendole capaci di concretizzarsi. Consolidano in pratica la nostra Volontà! Ma la parola è anche un fondamentale strumento di apprendimento e di espressione. Un grande mezzo di educazione che vibra proprio esattamente come la Musica; con un suo timbro, un suo registro, una sua tonalità proprio come un pezzo musicale. E proprio come una canzone o un brano di musica essa stimola le nostre reazioni alle emozioni e le nostra capacità di comprenderle. Non a caso la Musica è da sempre strettamente legata al concetto di Amore. Il cd di Stefano è un viaggio fatto insieme; un amico che ci accompagna lungo la strada della vita, non quella della pubblicità ma quella reale, fatta di umanità, di poesia, di lacrime, di durezza, di delusioni o di sogni che si realizzano. Come un sentiero costellato nel nostro percorrerlo, da mille stimoli: amori che nascono e amori che vanno via. La solitudine per un amore tradito e il bisogno di sentire il calore di qualcuno vicino. È il nostro bisogno di non essere soli. E in fondo è per questo che noi possiamo esprimerci, come ci spiega Stefano nel suo brano “giorno di pioggia”…Oppure in “I poeti” che lui definisce simpaticamente “mascalzoni senza terra né dimora” perché sonno rimasti gli unici, in un mondo appiattito e piegato sempre più all’omologazione a difenderci con il coraggio dello scrivere di combattere contro quel Grande Fratello invisibile che ci vorrebbe asserviti alla Tecnologia più fredda e spietata e non più al caldo dei Sentimenti che la Natura intorno a noi ci regala attraverso i suoi colori c’è la Vita!…I poeti sono gli unici che non si piegano e che lottano per le idee e ci insegnano a non mollare mai!…E a insegnarci che della nostra mente, dei nostri sentimenti dell’amore non potrà mai nessuno rapinarci! Questo nuovo originale lavoro lo si può ben definire un percorso ascetico verso i valori fondanti della nostra esistenza, una riflessione sul Senso stesso della Vita: questo bene così prezioso e delicato che i poeti ci stimolano a difendere tout court, e a nutrire attraverso la purezza dei sentimenti che non sono mai faziosi ma un tesoro puro e la manifestazione stessa dell’amore e dell’amare. Stefano canta questo in “Foglie nel vento”. Un concetto che riprende nel pezzo “nulla da dichiarare” dove spiega il valore profondo delle nostre esperienze. Tutte: quelle belle e quelle dolorose. Tutte utili allo stesso modo per costruire la nostra “casa”!… …In “tutto passa” e nel brano “quaggiù” invece egli ci sottolinea la caducità di ogni attimo e che esso è ogni volta qualcosa che passa e qualcosa di nuovo che arriva. Proprio come le parole, che una volta dette perdono il loro valore oggettivo ma ci lasciano il loro senso profondo. Ed è quello il seme che ogni volta ci nutre. Un’impronta da conservare e che costruisce la nostra “pianta, in modo da darci consapevolezza di noi e la capacità di restare noi stessi, individui-parte di quell’enorme “organismo” che è l’uomo e il mondo. Perché è la bellezza di quel che siamo che salverà il mondo e ci difenderà sempre dalla presunzione di chi vuole imporci le sue idee volendo far di noi dei golem senz’anima. Compresi gli assassini…che non sono soltanto quelli che uccidono il corpo, ma quelli che vogliono la morte della libertà di essere ciascuno quel che è. Se muore il rispetto per l’individuo muore il mondo. Questo vorrebbero. Ma i poeti c’insegnano che i Sogni non muoiono mai! Il lavoro è nato della collaborazione con Eugenio Mininni musicista fiorentino che ne ha curato gli arrangiamenti. Sono brani di stampo cantutorale che potrebbe ricordare in certe parti De Gregori e Rino Gaetano, con suoni che vanno tendenzialmente dal Pop, al Folk Rock, al Country Rock.
l’album è presente in tutti gli store online
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canale youtube Stefano Del Rosso