L’ index librorum prohibitorum è stato soppresso nel 1966 dalla Chiesa Cattolica Romana, eppure, ogni anno ancora nel mondo, centinaia di libri vengono banditi dalle librerie e dalle scuole. Si tratta addirittura di libri come Harry Potter, Uomini e topi, le avventure di Huckleberry Finn, il signore degli anelli, il grande Gatsby, Fahrenheit 451.
Purtroppo tutto questo avviene nell’indifferenza generale. Le tragedie dei profughi in fuga fanno il giro dei media e scatenano gare a chi è più caritatevole mentre quando si tratta di libertà di parola si sollevano innumerevoli distinguo. Sono in particolare le credenze religiose che pretendono una speciale protezione giuridica contro le critiche e la satira. Eppure la libertà di parola è uno dei valori fondanti delle democrazie occidentali. E questo vale soprattutto quando le critiche sono scomode e provocatorie. Molti autori temono per la loro incolumità in praticamente tutti i continenti.
In questo senso ve ricordato e promosso il prossimo 30 settembre perché sarà la giornata internazionale del diritto di blasfemia. Evento fondato per commemorare la pubblicazione delle vignette su Maometto, nel 2005, da parte del giornale danese Jylland-Posten. Ora più che mai è importante difendere il diritto di critica alle religioni senza temere ritorsioni. Solo nel 2015 quattro bloggers sono stati assassinati, con la tacita complicità delle autorità, nel Bangladesh; in Arabia Saudita un altro blogger è stato condannato a 10 anni di carcere e 1000 frustate (avete letto bene, sì! Mille) reo per avere espresso liberamente il proprio pensiero.
Sarebbe buona azione democratica se le autorità politiche intensificassero l’impegno a favore della libertà di parola.
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Per l’ASLP-Ti, il presidente:
Giovanni Barella