Comunicato stampa dell’Associazione “cascine e stalle”, casella postale 1344, 6710 Biasca – info@cascinestalle.ch – 091 862 51 47, 079 298 50 92, rilasciato il 28 settembre 2015.
Sanatoria per i rustici ineluttabile: invito al Governo e istanza di intervento agli Enti locali contro il Comune di Biasca
L’Associazione cascine e stalle ha di nuovo scritto al Consiglio di Stato invitandolo a sospendere tutti gli ordini di demolizione pendenti su costruzioni fuori zona e a entrare nel merito della proposta di “cascine e stalle”, volta al varo di una sanatoria generale per gli abusi edilizi fuori zona, avvenuti con il tacito consenso di tutti gli ordini di autorità sull’arco di oltre un trentennio.
A tale scopo l’Associazione ha richiamato l’attenzione del Governo, su precedenti scritti specifici risalenti all’autunno del 2013 e alla petizione sottoscritta da 4592 cittadini e consegnata alla Cancelleria cantonale nella primavera 2011.
In particolare la sospensione dell’ordine di demolizione per il noto caso dell’Alpe Scengio in Val Pontirone, va ponderata alla luce della situazione del Comune di Biasca, assolutamente fuori controllo, tanto che l’abusivismo è tuttora pratica costante.
Inoltre, il dettagliato dossier che illustra una serie di abusi in Val Pontirone, documento allestito nel 2008 all’indirizzo del Tribunale cantonale amministrativo, per segnalare la grave disparità di trattamento messa in atto dal Municipio di Biasca, è ora sul tavolo dell’avv. Christoph De Quervain, dell’Are di Berna (Ufficio dello sviluppo territoriale del Datec diretto da Doris Leuthard). Funzionario che, come verificato di recente da “cascine e stalle”, è in attesa che si dia avvio alle danze delle demolizioni, partendo dal rustico ormai più famoso della Svizzera, dopo che il Gran Consiglio ha avallato il ricatto di Berna (siglato dall’allora Cons. di Stato Marco Borradori nell’aprile 2011, quando correva la campagna per le elezioni cantonali) volto a rilasciare di nuovo licenze edilizie fuori zona, in cambio della rimozione di tutti gli interventi abusivi. Pertanto, la sospensione di quell’ordine è più che mai auspicata, in quanto con quella demolizione, oltre che commettere un delitto, si darebbe avvio a una rovinosa frana. Si noti che stiamo parlando di case di vacanza ristrutturate con sudore e passione dalla nostra gente che, frequentando la montagna, contribuisce a mantenere vivo e curato il territorio. Famiglie intere che le Autorità cantonali stanno tenendo sulla corda ormai da troppo tempo.
Inoltre, informiamo che l’Associazione “cascine e stalle” ha inoltrato un’istanza di intervento alla Sezione cantonale degli enti locali del Dipartimento istituzioni, contro l’operato del Comune di Biasca in materia di edilizia privata fuori zona. Si rammenta pure che al Ministero pubblico, contro il Comune di Biasca, sempre in materia di edilizia rurale fuori zona, pendono una segnalazione dell’Are di Berna per il rilascio illegale di un’autorizzazione edilizia e una circonstanziata denuncia depositata nell’estate del 2010 da Alda Fogliani (documenti su www.cascinestalle.ch). “Cascine e stalle” è anche attiva su Facebook con la pagina “Sanatoria per i rustici inevitabile”.