Il secondo pacchetto di aperture è stato presentato come proposta dopo un bilancio di analisi. La situazione attuale purtroppo non è quella che ci si immaginava, ma vi sono ca. il 20% in più di contagio. Tasso di positività e di riproduzione sono aumentati. L’unico elemento migliorato sono i letti in pronto soccorso che sono diminuiti. Guardando i paesi vicini ci rendiamo conto come la situazione sia peggiorata. La proposta del CF propone nuovi allentamenti, che non stravolgono la situazione attuale. Di certo ci si deve aspettare una terza ondata, senza sapere come sarà. Di certo sarà meno forte se si procede con cautela e in base ai comportamenti individuale. Distanza, mascherine e lavarsi le mani sono la base per evitare il peggiorare la situazione. Malgrado la situazione attuale si possono prevedere alcune aperture. Consultazione con i Cantoni per discussione tra le parti e per la decisione finale settimana prossima.
- apertura fino a 10 persone per incontri privati all’interno e 15 all’aperto
- riaprire manifestazioni sportive e culturali fino a 150 persone all’aperto e 50 persone all’interno con tracciamenti severi e al massimo 1/3 della capienza dei locali
- allenamenti all’interno con gruppi di max 15 persone così come anche attività culturali
- riapertura delle terrazze nei ristoranti con obbligo di consumare seduti e registrare tutti i dati di contatto mantenendo le distanze e 4 al massimo per tavolo
- case anziani, non più portare le mascherine se vaccinati
- portare il più possibile le attività all’esterno all’aria aperta
Queste le proposte, che onestamente lasciano l’amaro in bocca, non tanto come tale, ma per le contraddizioni evidenti delle stesse. Perché terrazze si e all’interno dei ristoranti no, tanto per citarne una.
Ora nel fine settimana ai cantoni la parola per la consultazione con le autorità federali che venerdì prossimo decideranno le misure definitive, fino a nuovo ordine. Il CF mette le mani in avanti per evitare di assumersi le proprie responsabilità.
A riguardo del vaccino si cerca di avere gli accessi possibili. Di fatto è la nostra impressione che si è perso tempo non solo a causa delle ditte fornitrici ma proprio per aver tergiversato sul da farsi. Comandanti di un popolo che decisamente hanno fallito sul da farsi e ora si spera che non si perderà altro tempo e, costi quel che costi, si comperino i vaccini e si avvi una campagna seria e pianificata tale da vaccinare tutta la popolazione nel giro di due mesi, idem per il canton Ticino che a livello di organizzazione ha completamente toppato. (ETC/rb)
Dalle interviste rilasciate traspare la delusione delle autorità ticinesi, a cui non diamo molto credito suffragate dai fatti, e di GastroTicino che ha argomentato le contraddizioni delle decisioni riguardanti il settore, a cui ci accodiamo, quasi increduli di come le autorità decidano per un settore senza essere a conoscenza delle vere esigenze di questa categoria. Ma tanté…