Basta scrivere di tutto e di più e polemizzare sempre, ora si deve stare tutti a casa come invita il Governo Ticinese
Il tempo delle polemiche è finito. Tuttologi, politici arrivisti, personalità che vogliono prendersi uno spazio di gloria a discapito delle indicazioni delle autorità. Sentiamo di bloccare tutti i frontalieri, pensiamo alla nostra sanità senza i frontalieri sarebbe già entrata in panico. Sentiamo parlamentari polemizzare su tutto, sindacalisti che difendono i loro affiliati, dunque difendono per mantenere le quote dei lavoratori, di quei lavoratori che pagano la quota. Sentiamo di gente comune che sbeffeggia le indicazioni.
Io ho paura, veramente paura che dando fiato a tutte queste trombe, che dovrebbero essere denunciate per istigazione a disordine pubblico, non ne verremo fuori. Non dico che alcuni Consiglieri di Stato, lo stesso medico cantonale e il comandante della polizia suscitano in me tanta simpatia, ma in questo momento loro sono al fronte, sono gli specialisti e dobbiamo seguire le loro indicazioni senza discussione.
DOBBIAMO STARE IN CASA, RIMANERE IN CASA E NON USCIRE, se vogliamo che in breve tempo tutto si risolve.
Come redazione ETC riceviamo comunicati stampa di partiti, di gruppi politici, di categorie professionali, di sindacati e sindacalisti, che tutto dicono a cautela dei loro interessi. Se le autorità ci invitano, domani potrebbero a ragione costringerci, a stare a casa. Non vedo perché non dobbiamo seguirle e sempre polemizzare scioccamente su ogni decisione.
Anche io sono dell’idea che molte cose non sono funzionate e che molti hanno gravi responsabilità, ma oggi non è tempo di queste questioni. Quando leggiamo che i Verdi ricorrono contro la decisione di posticipare le elezioni comunali, siamo basiti e ci domandiamo con quale coraggio questi signori ci chiedono di farci rappresentare. Dio ci liberi dai partiti e dalla politica, e guardi su da noi poveri mortali, fragili, dando saggezza e forza a chi ancora oggi fa lo sbruffone e l’arrogante, dimostrando poca responsabilità civile e poco amore per la sua stessa vita e quella degli altri.
Ho paura di ritrovarmi all’ospedale per questi deficienti , o di vedere un mio caro all’Ospedale, morire lentamente senza potergli dare il conforto che meriterebbe (guardate l’ottimo servizio di Falò dell’altra sera su LA1 per farvi un esame di coscienza). Ma certe persone che sui socials sono animali da tastiera e istigano alla disubbidienza civile, si rendono conto che mettono a repentaglio la vita di tutti e creano confusione?
Bisognerebbe cominciare da loro a fare pulizia, a questo punto chiudendo tutti i socials. Oggi non mi interessano le libertà di espressione, di medici politicizzati che le sparano grosse solo perché hanno la boria di avere visibilità, oggi mi interessa che tutti seguano le direttive delle autorità, unica voce valida che, se seguita alla lettera, permetterà la risoluzione a breve termine della limitazione della nostra libertà. Diciamo pure che ci chiedono di rimanere a casa, non in prigione, dove abbiamo da mangiare, da giocare, da condividere con i cari gli affetti, nel massimo comfort possibile. Ci chiedono di rinunciare ad uscire in gruppo, di non fare le grigliatine tra amici, le possiamo fare all’interno del nucleo famigliare. Ci chiedono di essere responsabili e di amare il prossimo come noi stessi. DOBBIAMO SOLO STARE A CASA nulla di più, STARE A CASA.
Vi sono per anziani i servizi allestiti dai comuni e da volontari che ti portano la spesa in casa, vi sono magazzini alimentari che portano la spesa a casa con supplemento (vabbè non vogliono proprio perdere un centesimo). Questi servizi ci permettono di rimanere a casa ed avere da mangiare e tutto quello che desideriamo.
Nella nostra redazione riceviamo tanti comunicati che polemizzano o perorano la causa di aziende (come per l’edilizia tanto per citarne una) aperte in un momento dove la vita dovrebbe essere prioritaria agli affari. Se tutti ci rendessimo conto della gravità del momento e del rischio di morire, staremmo a casa e in un mesetto al massimo tutto sarebbe risolto e anche l’economia avrebbe minori danni. Se invece seguiamo le categorie professionali che pensano di saperne una più del diavolo, mettendo alla merce i suoi collaboratori, all’unico tema del Dio soldo, allora saremo fermi per mesi e i danni economici saranno profondi e di difficile risoluzione. Ho paura, lo ammetto e sui miei media da oggi non pubblicheremo più comunicati che vanno contro le indicazioni ufficiali o che polemizzano su tutto. I giornali dovrebbero essere l’unico mezzo di riferimento del vero e delle indicazioni del Governo. Poi, a pandemia finita, chi avrà sbagliato sarà chiamato alla cassa, ma non oggi.
Pensiamo agli eroi che lavorano negli ospedali per garantirci la VITA, frontalieri compresi!, pensiamo alle venditrici dei generi alimentari che ogni giorno sono a contatto con gente anche arrogante ed egoista, rischiando per loro di essere infettati, pensiamo alla polizia chiamata ad aiutare e garantire l’ordine pubblico, pensiamo ai nostri Governanti che devono decidere, al medico cantonale che ha enorme responsabilità decisionale, pensiamoci e di certo non li invidiamo. Preghiamo per loro affinché abbiano l’ispirazione giusta e la tranquillità del decidere e che Dio sia sopra di loro con la sua benedizione. Una sola indicazione che dobbiamo rispettare tutti:
STIAMO A CASA. Con la tecnologia al giorno d’oggi possiamo comunicare, vederci, lavorare chi può lavorare da casa e stare in contatto con chi vogliamo bene. Per una volta usiamo la tecnologia in modo adeguato.
STIAMO A CASA, noi di ETC lavoriamo da casa con tutti i mezzi a disposizione, decidiamo assieme usando Skype e altre applicazioni.
STIAMO A CASA.
Roberto Bosia, pres. Associazione ETC, editore di ETiCinforma.ch e #fattoreETC