Il Partito Comunista ha analizzato il decreto federale sulla medicina riproduttiva e sull’ingegneria genetica in ambito umano in votazione il prossimo 14 giugno. Al nostro interno si sono confrontati soprattutto due argomenti: uno più orientato al progresso scientifico in ambito medico e l’altro, più cauto e circospetto circa le possibilità di manipolazione a favore del grande capitale farmaceutico. Quest’ultimo rischio ci sembra tuttavia per il momento limitato e quindi invitiamo a votare Sì a tale riforma.
La modifica dell’articolo costituzionale riguarda infatti esclusivamente la procreazione medicalmente assistita e autorizzerebbe le coppie a ricorrere alla diagnostica pre-impianto (attualmente vietata) solo per determinare quelle caratteristiche degli embrioni concepiti in vitro che potrebbero comportare rischi alla salute della madre o essere portatori di malattie genetiche gravi.
Riteniamo che nella situazione attuale chi etichetta questa riforma come una soluzione “eugenetica” stia esagerando, in quanto la diagnostica pre-impianto non potrà essere usata sistematicamente ma in modo esclusivo per la procreazione medicalmente assistita a cui possono accedere solo quelle donne cui è impossibile concepire un figlio in modo naturale. Imporre a loro – le quali già si trovano in una situazione psico-fisica delicata – di mettere al mondo bambini malati anche in vitro sarebbe infatti un accanimento inumano.
Partito Comunista
Massimiliano Ay, segretario politico
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