Una vasta alleanza di rappresentanti di comuni svizzeri, città e PMI ha presentato oggi a Berna gli argomenti per un Sì alla Riforma dell’imposizione delle imprese III. Questa garantisce en- trate fiscali per miliardi e posti di lavoro anche presso le PMI. In caso di fallimento della ri- forma, sarebbero in pericolo le entrate fiscali anche nei comuni. La riforma rafforza il federali- smo e dunque i cantoni e i comuni. Essi riceverebbero dalla Confederazione più di 1 miliardo di franchi. La riforma sarà attuata rispettando il principio del federalismo, attribuendo ai cantoni gli strumenti e la libertà di manovra necessari per trovare delle soluzioni su misura.
«Le imprese precedentemente tassate separatamente pagano circa 5 miliardi di franchi di tasse. Dopo il 1990 queste entrate fiscali delle imprese sono notevolmente aumentate. A questa importante fonte di reddito non possono rinunciare nemmeno i comuni e le città. Dobbiamo garantire queste entrate a lungo termine. Perciò abbiamo bisogno della riforma fiscale», ha sottolineato Martin Bäumle, Respon- sabile finanze della città di Dübendorf e Consigliere nazionale dei Verdi liberali ZH.
Garantire le entrate fiscali – rafforzare il federalismo
«La domanda non è se dobbiamo adattare il sistema fiscale, la questione è la seguente: come lo fac- ciamo e se vi è un programma di sostegno della Confederazione o meno. Senza la riforma fiscale mettiamo a rischio miliardi di franchi di entrate fiscali. Si tratta di fondi pubblici, che mancherebbero ai cantoni, alle città e ai comuni», ha ribadito il Consigliere agli Stati UDC Hannes Germann, Co-Presi- dente del Comitato comuni e città SÌ alla riforma fiscale. «In qualità di ex sindaco, insisto affinché i cantoni operino a stretto contatto con i comuni per l’applicazione della riforma».
Il rafforzamento del federalismo è anche secondo Michele Bertini, Vicesindaco di Lugano, un argo- mento importante per la riforma fiscale: “Questa riforma è un compromesso equilibrato ed equo che rafforza i cantoni, permette di stabilire la certezza del diritto per le imprese, di garantire posti di lavoro e assicura entrate fiscali.”
I comuni vogliono garantire i 150’000 impieghi
«In questa riforma fiscale non si tratta solo di imposte. È in gioco la concorrenzialità della Svizzera. Con la riforma fiscale assicuriamo 150’000 posti di lavoro presso le grandi imprese e almeno altrettanti nelle PMI. Per gli impieghi e il futuro nei comuni la riforma è di cruciale importanza», ha affermato Hans-Ulrich Bigler, Direttore dell’Unione svizzera delle arti e mestieri USAM e Consigliere nazionale PLR ZH.
«So cosa significhi lavorare per un’azienda e i suoi collaboratori e dimostrare loro che possono ope- rare con successo per la comunità», ha aggiunto Madeleine Amstutz, Sindaco di Sigriswil am Thuner- see. «Lo sviluppo economico in un comune come il nostro a Sigriswil non è una semplice passeggiata domenicale. Con la riforma fiscale possiamo guardare al futuro e consolidare la nostra piazza econo- mica».
La Confederazione accorda un sostegno di oltre un miliardo di franchi
«L’attuale sistema fiscale dev’essere adeguato a seguito della pressione internazionale. In ogni caso dovremo agire», ha ribadito il Consigliere nazionale PPD Yannick Buttet, Sindaco del comune di Col- lombey-Murraz. «Con la riforma i cantoni e i comuni riceveranno dalla Confederazione un sostegno di 1,1 miliardi di franchi. In caso di un no la sfida rimarrebbe la stessa, ma dovremmo rinunciare ai fondi della Confederazione. Questo è un motivo importante che spiega l’ampio sostegno dato da comuni e città al comitato favorevole alla riforma fiscale».
Il Canton Vaud ha già votato favorevolmente in merito all’applicazione della riforma fiscale a livello cantonale. Oltre l’87% dei cittadini hanno detto sì all’applicazione della riforma cantonale. Anche una gran parte di comuni e di città, come ha sottolineato Laurent Wehrli, Sindaco di Montreux: «Il Canton Vaud è la prova che la riforma a livello cantonale può essere applicata positivamente nei comuni».
Senza la riforma nazionale, anche la soluzione del Canton Vaud sarebbe sprecata.
Il numero 1: Quale principale organizzazione mantello dell’economia svizzera l’USAM rappre-
senta 250 associazioni e circa 300 000 imprese.