Si è appena conclusa un’edizione incredibilmente bagnata dei campionato del mondo di ciclismo su strada nello Yorkshire in Gran Bretagna. Due le medaglie conquistate da atleti confederati nelle prove in linea U-23 ed Elite: Stefan Bissegger argento, stesso tempo del vincitore Samuele Battistella (ITA) e bronzo per Stefan Küng a 2” da Mads Pedersen (DEN) e Matteo Trentin (ITA) nella difficilissima giornata conclusiva.Medagliere identico nell’edizione 2019 rispetto alla Germania che resta indietro alla Svizzera nella Hall of Fame di tutti i tempi; la confederazione è infatti superiore rispetto ai teutonici con 15 ori contro 13, 21 argenti contro 16 e un totale di 54 contro 48 podi. La posizione nella ranking iridata resta perciò quinta assoluta dietro a Italia, Belgio, Francia e Paesi Bassi.
Il ticinese Rubens Bertogliati stila un bilancio di una settimana mondiale con l’emozione di vestire per la prima volta, a fianco di Albasini, la casacca da tecnico nazionale in un appuntamento così importante:
«È stata un’ottima settimana in generale per Swiss Cycling a questi campionati del mondo nel Regno Unito, flagellato dalla pioggia battente che tuttavia non ha impedito ai nostri corridori di ottenere ottimi risultati.
Risultati che fanno ben sperare per il futuro e lo stato attuale del ciclismo su strada in Svizzera. Il fatto di essere tornati sul podio mondiale nella corsa su strada elite dopo 20 anni dimostra che finalmente abbiamo una condizione valida. Abbiamo atleti giovani che possono puntare ai massimi livelli mondiali. Anche nelle donne il nostro ciclismo ha dimostrato di esserci, con il bel piazzamento nei 10 di Marlen Reusser che ha permesso alla Svizzera di avere già sicuro un posto alle olimpiadi il prossimo anno. Il nostro movimento in generale propone quindi atleti di primo livello che possono emergere a livello internazionale.
Per quanto mi riguarda sono molto soddisfatto degli Under 23 che hanno saputo correre da vera squadra, con Bissegger che ha dimostrato di essere nell elite mondiale di categoria.
In quanto ai professionisti, posso dire di aver visto una grande gara di tutti i ragazzi che, nelle battute iniziali, erano già nella fuga con il sempre presente Dillier. Gli altri hanno protetto il nostro migliore uomo con queste condizioni meteo, Stefan Kung. Nel finale, il venticinquenne di Wil ha fatto veramente un ottimo numero anticipando le mosse di tutti e scatenando la bagarre. Dietro solo i migliori sono riusciti a reagire e Kung ha saputo resistere fino alla fine, proponendo anche un attacco nel finale. Il terzo posto finale é senza dubbio strameritato e proietta di fatto Stefan tra i migliori del mondo in questo genere di corsa.
Nel 2020, quando avremo l’onore e il piacere di ospitare i mondiali a Martigny-Aigle, avremo senza dubbio sicuramente molte carte da giocare. Nella crono piatta per specialisti sono convinto che Kung potrà dire la sua. Nella gara in linea per scalatori ci saranno diverse opzioni, a partire dall’uomo di casa Sébastien Reichenbach e Marc Hirschi.»