Entra in vigore il tampone a pagmaento e anche in questa occasione le nostre autorità peccano di trasparenza, dando adito ad enormi malumori presso la popolazione, che dovrà per forza farsi tamponare ed essere in balia a umori dei farmacisti. Si parla di un prezzo a tampone che varia dai 25 fr ai 50.- frs, dipendentemente dalla farmacia. Intervistati gli organi direttivi di questa categoria si giustificano sui loro costi di logistica e via dicendo. Ci sembra che il costo reale di un tampone dovrebbe essere attorno a fr 6-/11.-.
Allora da parte nostra di ETC siamo chiaramente per il vaccino e per il certificato covid, per arrivare alla famosa immunità di gregge che permetterebbe poi di levare tutte le limitazioni. Chi non vuole vaccinarsi, non per motivi sanitari ma solo per seguire una moda che fa tanto “figo”, giusto che debba pagare il tampone. Non vogliamo sindacare sul prezzo dello stesso, ma era molto più semplice che le autorità federali fissavano un prezzo politico uguale per tutti evitando di dare nuovamente adito a chi continua a contestare, tanto per.
Lasciando la libertà di commercio si dà adito ai contestatori di reclamare nuovamente. E noi comprendiamo l’arrabbiatura di tutta la popolazione per la mancata chiarezza della comunicazione, dall’inizio della pandemia ci hanno comunicato in maniera sommaria, a volte imprecisa, permettendo a chi contesta di avere anche delle motivazioni valide per la loro contestazione. Poi la politicizzazione e via dicendo hanno fatto il resto, perdendo tutti l’unico obbiettivo: liberarci da questo virus che non ci permette di vivere liberamente.
Ma non la capiscono, e anche le parole del farmacista cantonale, dei farmacisti ticinesi non contribuiscono a fare chiarezza, ma gettano benzina sul fuoco. Con questa mancanza di chiarezza, le autorità minano l’economia territoriale, penso in particolare alla ristorazione ma ad anche altri settori, che rischiano ogni giorno che passa la chiusura delle loro attività. Ma fagliela capire ai politici bei “paccioconi” con il loro stipendio bel “panciuto” che i piccoli imprenditori vivono realtà che osiamo definire drammatiche…
(ETC/rb)