Per capire il pensiero di Alex Dorici guarda il video in fondo all’articolo. Nato nel 1979 è un pittore, incisore e artista concettuale che studia alle Belle Arti Aldo Calli di Como. Dopo Como si trasferisce a Parigi presso l’atelier Contrepoint, noto come Atelier 17 dell’artista incisore Hayter. Se la sua permanenza iniziale era prevista per tre mesi, rimane invece 5 anni a Parigi e sviluppa la sua arte oltre il bidimensionale. Nel 2010 rientra in Ticino ed inizia a sviluppare e realizzare progetti artistici che coinvolgono lo spazio urbano. Ha vissuto la sua infanzia vicino ad un area destinata al riciclo ha sviluppato il suo senso di recupero per tutto quello che è scarto. Oltre la scarsità di risorse economiche, è stato sempre attratto da materiali destinati alla distruzione.

Bottiglie PET, carta, cartone, alluminio, eccetera come anche materiali di scarto più pregiati come il cartone da imballaggio, le piastrelle di ceramica, cordame, tubi, PVC, nastro adesivo e altri materiali di scarto usati nell’industria.
Si rifornisce di questi materiali dai centri di riciclaggio oppure da punti di raccolta di rifiuti del settore edile. Durante il Festival del Film di Locarno, realizzerà un’istallazione in Via alla Ramogna, con degli interventi chiamati “Scotch Drawing”, di solito eseguiti in aree urbane disabitate. L’istallazione verrà realizzata dal 7 agosto, di giorno e di notte facendo interagire la bidimensionalità dello scotch e la tridimensionalità dello spazio. Per maggiori dettagli consultate il suo sito personale www.alexdorici.ch
(La foto sopra con l’artista Alex Dorici e il dir. ETiCinforma.ch R. Bosia è stata scattata da Drago Stefanovic dir. www.dossiercultura.ch)
Comunicato stampa in esteso come ricevuto:
ALEX DORICI, ARTISTA CONCETTUALE DI LUGANO
L’ARTISTA DELL’ANNO PER LA FONDAZIONE BALLY
Il Comitato artistico di Fondazione Bally per la Cultura, dopo avere valutato numerosi artisti tra fotografi, illustratori, pittori e scultori, ha deciso di scegliere come “Artista dell’anno” Alex Dorici. Nato a Lugano nel 1979 è un pittore, incisore e artista concettuale che inizia la sua formazione presso il liceo artistico Giuseppe Terragni di Como e prosegue gli studi all’Accademia di Belle Arti Aldo Galli, sempre a Como, laureandosi nel 2005. Ancora prima di terminare gli studi, nel 2003, partecipa al Concorso di studi Angelo Tenchi (Como), vincendo il primo premio nella sezione video con il cortometraggio “Saudade Itamar”.
Dopo la laurea si trasferisce a Parigi e lavora presso l’Atelier Contrepoint, noto anche come Atelier 17 dell’artista incisore Hayter, qui frequenta, studia e osserva l’ambiente artistico che gli permette di concepire la sua arte oltre la bidimensionalità. Nel 2010 rientra in Ticino e inizia a sviluppare e realizzare progetti artistici che coinvolgono lo spazio urbano, infatti, nel 2011 realizza un’installazione nella città di Lugano intitolandola “Stiamo lavorando per voi”. Recentemente, il 26 giugno 2015, ha vinto il premio indetto dalla Città di Lugano per la decorazione murale dell’atrio della nuova scuola elementare di Pregassona.
“Qual è il ruolo dell’artista all’interno di una società consumistica, tecnologica e globalizzata come quella contemporanea?”
Questa è la domanda che Alex Dorici si è sempre posto sin dagli inizi della sua ricerca artistica. Nato a Lugano, città indubbiamente ricca e benestante, in cui il sentimento del consumo è fortemente integrato con la quotidianità del vivere, della sua infanzia, ricorda di essere cresciuto vicino ad un’area destinata al riciclaggio dei rifiuti. Questa particolare situazione, oltre al fatto personale di possedere scarse risorse economiche, ha alimentato il suo interesse per i materiali destinati alla distruzione. Partendo da queste riflessioni l’Artista luganese ha trovato la risposta alla sua domanda, mettendo a fuoco il suo ruolo d’artista all’interno della società. Ha scelto di utilizzare materiali di scarto per la realizzazione delle sue opere, sostituendo colori e pennelli con mezzi d’espressione non esattamente assimilabili al concetto “popolare” di arte. In particolare, non si riferisce solo ad oggetti di uso quotidiano, che ogni giorno gettiamo nei nostri rifiuti, come bottiglie in PET, carta, cartone, alluminio, eccetera, ma a materiali più pregiati come il cartone da imballaggio, le piastrelle in ceramica, cordame, tubi in PVC, nastro adesivo e altri materiali utilizzati nell’industria. I principali fornitori di materiale per la realizzazione dei suoi progetti sono i centri di riciclo e smaltimento edile, i cantieri in costruzione ed in modo particolare i magazzini delle industrie cartotecniche. Oltre ai materiali, sono altrettanto importanti i luoghi e gli spazi urbani costituiti da edifici abbandonati o in disuso, i non luoghi e tutti quegli spazi che troppo in fretta sono destinati alla demolizione. Il suo Atelier è diventato da alcuni anni una sorta di città in cui vive e nella quale viene ospitato per realizzare le sue opere, sviluppando un linguaggio e una tecnica che gli permettono di interagire con ambienti diversi, siano essi privati o pubblici, mantenendo intatto il fil rouge della sua produzione artistica e portando, quindi, la sua ricerca d’equilibrio e di forma ad una dimensione tridimensionale.
Le opere realizzate, siano esse eseguite con migliaia di moduli in cartone, centinaia di metri di cordame, nastro adesivo o altri materiali, hanno un forte legame concettuale con il trascorrere del tempo e della vita.
ALEX DORICI AL FESTIVAL DEL FILM LOCARNO
In occasione della 68° edizione del Film Festival di Locarno Alex Dorici realizzerà un’istallazione in Via alla Ramogna, importante asse di comunicazione tra la Stazione di Locarno e Piazza Grande, cuore e anima del Festival. La nuova opera di Alex Dorici si inserisce in una più ampia serie d’interventi denominati “Scotch Drawing” solitamente eseguiti in spazi vuoti o abbandonati delle città e realizzati con il nastro adesivo di carta. Questo materiale, presente nella sua ricerca artistica sin dal principio, è utilizzato dall’artista per trasferire il tratto del pennello direttamente nello spazio urbano utilizzando la traccia data dal nastro di carta come impronta pittorica. L’istallazione verrà realizzata a partire dal 7 agosto durante tutta la durata del Festival. In vari momenti del giorno e della notte l’artista interagendo con gli edifici di Via alla Ramogna creerà forme geometriche dalle prospettive distorte richiamando l’architettura circostante e creando un rapporto tra bidimensionalità dello scotch e tridimensionalità dello spazio.