Signor Presidente
Signore e Signori Commissari
l’Associazione per la bi-genitorialità AGNA sin dalla sua costituzione si batte per il diritto dei minori ad avere relazioni serene con ambedue i genitori (padri e madri), dopo la loro separazione o divorzio.
Evidente quindi l’attenzione per l’iniziativa parlamentare 13.468 Matrimonio civile per tutti in generale, e all’emendamento relativo al nuovo articolo 259a del CCS in particolare.
AGNA condivide pienamente l’obiettivo “originale” della iniziativa parlamentare che invita il legislatore ad aprire tutte le forme di convivenza disciplinate dalla legge a tutte le coppie, indipendentemente dal sesso o dall’orientamento sessuale, con il conseguente diritto a fruire indiscriminatamente dei diritti fondamentali, diritti civici e obiettivi sociali elencati nella nostra Costituzione.
Diversa invece la nostra posizione nei confronti del nuovo articolo 259a del CCS aggiunto in seconda battuta e che disciplina il diritto alla genitorialità alle coppie di donne dello stesso sesso, anche ricorrendo alla medicina riproduttiva.
Art. 259a
1Se al momento della nascita del figlio la madre è sposata con una donna, questa è considerata l’altro genitore.
2Allo stato giuridico dell’altro genitore si applicano per analogia le disposizioni che disciplinano lo stato giuridico del padre
Come citato sopra, AGNA ritiene giusto riconoscere a tutti i diritti costituzionali istituiti per volontà popolare.
Ma la Filiazione non è un diritto stabilito dall’uomo!
È la conseguenza di una predisposizione biologica ben precisa, ci vuole un gene femminile e uno maschile.
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Predisposizione dall’importanza e influenza tutt’altro che marginale non solo per la nascita, ma anche per la crescita psico-fisica dell’individuo.
E la Genitorialità più che un diritto è un dovere conseguente per chi assume la responsabilità di allevare ed educare un figlio. (Art. 276 e seguenti del CCS “Del mantenimento dei genitori)
È quindi lecito chiedersi se è giusto:
– concedere il diritto a una donna di far nascere il proprio figlio, facendo incontrare artificialmente un gene femminile con uno maschile,
– e concedergli anche il diritto di negargli l’influenza maschile durante la sua crescita psico fisica? Diritto sancito dalla Carta dei diritti del fanciullo dell’ONU sottoscritta anche dalla Svizzera.
Il Consiglio Nazionale, per ora, concede questo diritto (di eliminare il padre biologico dalla vita dei propri figli), solo alle coppie di donne lesbiche.
Ma se questo diritto per le coppie lesbiche entrerà in vigore, non ci vorrà molto tempo e gli uomini gay chiederanno e otterranno il diritto (con l’aiuto delle madri surrogate) di fare altrettanto, e in quel caso sarà la madre biologica ad essere eliminata.
Siamo sicuri di agire per il bene dei minori?
AGNA ha dei dubbi e ritiene che prima di approvare definitivamente il nuovo articolo 259a del CCS sia molto più saggio attendere le conclusioni delle verifiche in atto da parte del Consiglio Federale per quanto concerne il rispetto della Convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1999 che all’art. 7 dice «il fanciullo ha diritto a conoscere i suoi genitori e ad essere allevato da essi».
Dalla nascita, e non solo dalla maggiore età, aggiungiamo noi. E per genitori si intendono una madre e un padre.
Durante il dibattito al Nazionale i sostenitori del diritto alla filiazione assistita per le coppie lesbiche hanno affermato che per i bambini quello che conta è la presenza di due genitori che li amino e li accudiscono con amore.
Che i genitori siano dello stesso genere non avrebbe nessuna importanza.
Ora, è vero che studi scientifici1 sostengono che i bambini cresciuti in nuclei omosessuali non presentano svantaggi rispetto ai bambini cresciuti in nuclei eterosessuali,
Ma è altrettanto scientificamente provato2 che in caso di separazione o divorzio (e le coppie omosessuali divorziano e/o si separano con la stessa facilità delle coppie etero per cui il problema si pone anche per loro), i bambini accuditi in affido congiunto3 (cioè con la presenza regolare della madre e del padre) si sviluppano psichicamente e fisicamente meglio dei bambini accuditi in affido esclusivo (di solito la madre single).
1 https://whatweknow.inequality.cornell.edu/topics/lgbt-equality/what-does-the-scholarly-research-say-about-the-wellbeing-of-children-with-gay-or-lesbian-parents/
2 https://www.twohomes.org/category/news/ International council of shared parenting
3 https://gecobi.ch/wp-content/uploads/2018/06/GeCoBi__CUSTODIA-ALTERNATA_italiano.pdf
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A conferma che l’influenza dei geni maschili e femminili nello sviluppo psico-fisico dei bambini non è un capriccio, ma una esigenza biologica.
D’altronde il mondo scientifico anche per il test di paternità si basa sul principio che ogni individuo eredita il proprio patrimonio genetico da ambedue i genitori, il 50% dal padre ed il 50% dalla madre.
E sono innumerevoli i testi scientifici che confermano l’influenza positiva della presenza anche dei padri e non solo delle madri per lo sviluppo psico-fisico dei bambini già dalla nascita.
Il diritto di filiazione non è più attuale.
Questo diritto è stato rivisto l’ultima volta nel 1976. Da allora sono trascorsi 44 anni e le strutture familiari sono notevolmente mutate. Il numero dei figli di genitori non uniti in matrimonio è aumentato e anche i modelli familiari sono più numerosi (famiglie monoparentali, famiglie ricomposte e famiglie arcobaleno). La medicina riproduttiva ha fatto enormi progressi e si è pure molto diffusa tanto che ha portato a sempre nuove questioni (in Svizzera e all’estero), per cui vi è pure il rischio di un turismo verso Paesi con le legislazioni più favorevoli.
Il Tribunale federale ha dovuto affrontare parecchi casi limite e si è appellato al legislatore affinché faccia chiarezza, poiché per la dimensione politico-sociale di queste tematiche spetta al legislatore intervenire e non la Tribunale federale.
Il Consiglio federale nel 2015 informava di essere favorevole alla modernizzazione del diritto di famiglia. Nel suo comunicato sottolineava l’accento sul bene del minore e che i quesiti legati alla filiazione dovevano essere affrontati prima del tema del matrimonio per tutti.
Il bene del minore presuppone che ogni figlio debba essere trattato allo stesso modo, indipendentemente dallo stato civile dei genitori.
Nel 2019 il Consiglio federale ha costituito un gruppo di lavoro di esperti sul diritto di filiazione che dovrà consegnare il suo rapporto entro il 30.06.2021. La materia è veramente complessa.
AGNA ritiene sia importante raccogliere informazioni, discutere e dibattere in profondità per evitare che le emozioni prevalgono sul resto, soprattutto sul bene del minore.
Quindi per tutto quanto precede, AGNA invita i membri della Commissione Affari Giuridici del Consiglio degli Stati, in occasione della trattazione di sua competenza della iniziativa parlamentare 13.468 “Matrimonio civile per tutti” a stralciare gli emendamenti relativi agli articoli che disciplinano la filiazione e la genitorialità dei coniugi dello stesso sesso (art 252 …. 259a CCS) e trattare tale questione in una tappa successiva, quando il
gruppo di lavoro di esperti sul diritto di filiazione costituito nel 2019 dal Consiglio federale avrà consegnato il suo rapporto.
A disposizione per chiarimenti, ringraziamo per l’attenzione e porgiamo cordiali saluti
Per il comitato di AGNA