Già dal 1995 nella regione delle 3Valli si erano avviate delle trattative e si aveva già da allora la contestazione e i relatori hanno ribadito che loro discutevano già di città Ticino. Massimo Ferrari ha spiegato tecnicamente la situazione e le tematiche che hanno portato oggi a questa iniziativa che vuole combattere il degrado delle zone periferiche. Parla di rumori fonici di inquinamento e quant’altro. La pressione ambientale dopo Alpransit sarà un aumento enorme di treni e di traffico tra cui i due terzi di traffico merci. Senza le fermate Alptransit a Biasca si prospetta un isolamento generale della situazione. Biasca vuole essere la porta a nord e porta a sud. Si fa un grande paragone con il Vallese dimenticandosi le premesse turistiche del Vallese rispetto il Ticino e nella fattispecie della regione Tre Valli. Si lancia oggi una raccolta firme a tutta la popolazione del cantone. Nella foto il sindaco di Biasca che pone la prima firma sui formulari della petizione. Questo é un gesto politico dovuto. Prende la parola il sindaco di Biasca che spiega come questa petizione serve anche per creare coesione interna nella regione delle 3 Valli e non solo ma anche per farsi capire dalle altre regioni del Ticino che esiste un altro Ticino in estrema difficoltà. Il sindaco auspica che anche il mondo politico si muova in questa direzione. Raffaele De Rosa della regione Belli e valli supporta i vari interventi a favore della causa in oggetto. Fabio Ragazzi sostiene che Berna deve rendersi conto che anche il cantone Ticino merita la stessa sensibilità rispetto altri cantoni, per es il Canton Uri.
Alla nostra domanda relativa una politica debole e di coinvolgere il turismo al tavolo dei relatori é uscito una risposta di colpevolizzazione del Consiglio di Stato che a detta sia di Fabio Ragazzi come anche di Massimo Ferrari, il CdS nicchia e ha dormito e forse ancora dorme. Si spera che questa raccolta di firme possa sensibilizzare proprio il CdS a inserire una marcia nuova rendendosi conto che con la tecnologia e la nuova mobilità anche Biasca come tutte le 3 Valli potrebbero essere inglobate nella politica Luganocentrica del CdS intendendo proprio la città Ticino e non più i poli che sono un concetto ormai obsoleto.
E’ una nostra impressione, nella speranza di una smentita, che anche questa rivendicazione, giusta e dovuta sia gestita solo da una parte della politica senza un vero coinvolgimento del turismo, degli operatori alberghieri e dei commerci che uniti, attorno a questa petizione, dovrebbero intravvedere una delle ultime scappatoie per risollevarsi con le proprie gambe, smettendola di essere una regione a traino degli umori altrui e diventano una realtà autonoma e non continuamente sussidiaria. Intanto al termine della conferenza il sindaco di Biasca ha posto la prima firma su questa petizione nella speranza, a sua detta, che tutta la popolazione ticinese abbia ad aderire per avere una forza contrattuale degna di poter discutere.
Le cifre dei passaggi sono impressionanti; si parla di un aumento del traffico di oltre il 40 per cento per arrivare ad un numero di convogli oltre i 400 al giorno. Anche solo per questo disagio la rivendicazione dovrebbe essere accettata. Spetta poi agli operatori del luogo e non di comportarsi conseguentemente a favore del benessere di tutta la popolazione. Fino ad ora, da anni, da troppi anni, stiamo assistendo al nascere di un’infinità di progetti milionari che dopo qualche periodo si sciolgono come neve al sole. Che sia un discorso di mentalità che dovrebbe essere cambiata?
Foto e video di ETiCinforma.ch/Bosia
Ecco il comunicato stampa sulla petizione presentata questa mattina dalla Commissione regionale dei trasporti delle Tre Valli (CRT 3V), dal Municipio di Biasca e dall’Ente Regionale per lo Sviluppo del Bellinzonese e Valli (ERS-BV) per chiedere al Consiglio federale, alle FFS e alla Deputazione ticinese alle Camere federali di prevedere a Biasca alcuni scali giornalieri dei treni passeggeri di AlpTransit;
La concessione per il traffico a lunga distanza delle FFS, che scadrà nel 2017, prevede la fermata alla stazione di Biasca con cadenza oraria, fermata che sarà però effettuata unicamente dai treni che attraversano la Bergstrecke.
Dopo la mozione “Nuova stazione e nuove fermate a Biasca: una risposta concreta a un reale bisogno nell’Alto Ticino” presentata da Raffaele De Rosa e cofirmatari in Gran Consiglio nell’aprile 2014 e il postulato di Fabio Regazzi “Fermate AlpTransit a Biasca: affinché la regione delle Tre Valli il treno” a Berna alcuni mesi dopo, la Commissione regionale dei trasporti delle Tre Valli (CRT 3V) ha ritenuto necessario ritornare su questo tema per far si che venga riconosciuta alla Regione Tre Valli e alla popolazione residente un’equa compensazione per i disagi subiti e il degrado futuro, evidenziati dal Presidente della Commissione Massimo Ferrari: aumento dei treni, soprattutto merci, in transito nella regione, sacrificio di pregiati terreni, vibrazioni, inquinamento fonico, ecc.
Con il pieno sostegno dell’Ente regionale per lo sviluppo del Bellinzonese e Valli (ERS-BV) e del Comune di Biasca, la CRT 3V ha lanciato questa mattina durante una conferenza stampa tenutasi a Biasca la petizione “Affinché la Regione Tre Vali non perda in treno! Fermate AlpTransit a Biasca!” per chiedere al Consiglio federale, alle FFS e alla Deputazione ticinese alle Camere federali di prevedere a Biasca almeno in alcune fasce orarie gli scali giornalieri dei treni passeggeri di AlpTransit, analogamente a quanto è stato deciso per la futura stazione AlpTransit di Altdorf, affinché le Tre Valli non vengano escluse dalla nuova trasversale alpina e possano anch’esse cogliere, come ricordato dal Consigliere nazionale Fabio Regazzi, le straordinarie opportunità offerte da AlpTransit.
In assenza di una fermata AlpTransit a Biasca, i passeggeri delle Tre Valli dovrebbero raggiungere Bellinzona e li prendere il treno AlpTransit, con un vantaggio di solo un quarto d’ora rispetto al viaggio attuale. Ciò non permetterebbe di integrare le Tre Valli nell’agglomerato urbano di Lucerna e Zurigo e il pendolarismo verso nord. La regione, già oggi in difficoltà, come sottolineato dal Sindaco di Biasca Jean-François Dominé, sarà confrontata sempre più allo spopolamento delle sue Valli e senza un allacciamento ad AlpTransit non avrà l’opportunità di elaborare una strategia di sviluppo che permetta di valorizzare il potenziale, in gran parte ancora inespresso, legato all’attrattiva residenziale e alle possibilità di insediamento di nuove realtà imprenditoriali, grazie alla presenza di un vasto territorio tutto sommato ancora intatto e alla disponibilità di terreni a prezzi moderati, così come garantire un futuro agli importanti investimenti in atto nella Regione citati da Raffaele De Rosa (Centro sci nordico Campra, Parc Adula, Cima Norma, Phoenix, polo dell’aviazione di Lodrino, zona industriale di interesse cantonale di Biasca, ecc.).
Con l’auspicio che la petizione possa essere un rilevante atto di sostegno quando si discuteranno gli scenari del traffico a lunga distanza post 2017, il primo firmatario è stato il Sindaco di Biasca Jean-François Dominé, seguito dal Consigliere nazionale Fabio Regazzi, dal Presidente e dal Direttore dell’ERS-BV Filippo Gianoni e Raffaele De Rosa, dal Presidente della CRT 3V Massimo Ferrari, dal Presidente della CRT Bellinzonese Simone Gianini, e da vari Sindaci e Municipali della Regione.
Il testo della petizione è scaricabile sul sito www.ers-bv.ch oppure è ottenibile presso le cancellerie dei Comuni delle Tre Valli. Le liste, complete o incomplete, devono essere ritornate entro il 31 dicembre 2015 a: CRT 3V, c/o ERS-BV, CP 1447, 6710 Biasca.