Nella prima riunione della Commissione della politica estera concernente i risultati delle negoziazioni riguardanti l’accordo quadro, le maschere sono immediatamente cadute. PLR, PPD, PS e Verdi, tutti insieme appassionatamente, hanno chiesto al Consiglio federale di concludere l’accordo quadro entro al massimo un anno. L’UDC ha chiesto con forza di non sottoscrivere questo accordo che ridurrebbe la Svizzera a una colonia dell’UE, ma siamo stati messi in minoranza. Evidentemente coloro che vogliono svendere il Paese usando la calcolatrice dell’economia d’esportazione sono ben rappresentati in Parlamento. Con l’accordo istituzionale cediamo la nostra sovranità. Questo è chiaro. Diamo una spallata alla nostra democrazia diretta e ci mettiamo alla mercee di giudici stranieri e delle loro sentenze. Possiamo scegliere di dire di NO se le leggi di oggi e quelle future dell’UE non le condividiamo, ma allora saremmo puniti con delle sanzioni che in diplomazia sono finemente chiamate misure di compensazione.
E questo con il nostro consenso. Eppure esistono degli imprenditori svizzeri che saggiamente ci mettono in guardia dall’accordo quadro, l’ultimo di una lunga serie é Nicolas Hayek, con il suo appello a non lasciarci ricattare dall’UE. Ma qui a Berna la “Grosse Koalition” ha già deciso. Contano i soldi, conta l’UE e non conta la sovranità del nostro Paese. Nulla di nuovo, sembra di rivivere il 1992 quando gli stessi partiti sostenevano strenuamente lo Spazio economico europeo. Ci auguriamo che questo accordo faccia la stessa fine!
UDC TICINO