Il PLR si fa male da solo e continua a farlo. Mai possibile che la dirigenza non si sia neppure chiesta che sfidare Lugano avrebbe portato alle ferite che sembravano rimarginate. Niente da fare, se si voleva un candidato debole che non avesse nessuna possibilità di insidiare il candidato ufficiale al CdS, si è fatta la scelta giusta. Non rendersi conto del bacino di voti che ha Lugano è chiaramente un segnale di poco realismo e di incapacità di leggere la politica ticinese. Questo fatto di non saper leggere il Ticino, per i Liberali si protrae da anni e da anni lo stesso partito stà perdendo velocità e consensi tanto da essere un partito di poca entità. Osserviamo da elettori, perché noi siamo elettori, che la lista liberale così come voluta dalla presidenza è lista debole che porta con se una grande paura: vi è concretamente il rischio di non riuscire neppure a mantenere un seggio in Governo. Ma facciamo un breve excursus liberale di questi ultimi tempi; leggiamo Opinione Liberale e ci accorgiamo come invece di porre le priorità sui temi, si continua imperterriti a criticare gli altri. E sappiamo tutti che attaccare gli altri non porta a buoni risultati. Hanno bruciato l’allora on. Masoni, hanno rifatto la stessa operazione con Sadis, e dopo averla messa alla “gogna” hanno richiesto alla stessa Sadis di rientrare nella partita, invito signorilmente declinato. Mandano i giovani a raccogliere firme contro la mobilità dolce, dai vari gremi attaccano chi non la pensa come loro, tanto da trovarsi confrontati con dialettiche diverse dove proprio i liberali escono sempre perdenti.
Lanciano iniziative di falso buonismo, vedi proibizione di pubblicità delle signorina, solo perché vi è un movimento in Ticino che va forte elettoralmente…. Parlano di un programma a favore delle valli, citando che si adopereranno per portare la fibra ottica nei posti discosti, senza sapere che in molti posti discosti questa tecnologia è già presente. Chiudendo il cerchio propongono un candidato al governo sconosciuto ai più e che, pur con tutte la capacità tecniche del candidato, non potrà disturbare il disegno strategico che la presdienza del partito ha già disegnato: Vitta in Governo, prima ancora che che la base si esprima e prima ancora delle votazioni, perché, pensano loro, che i liberali voteranno sempre secondo indicazioni. La sezione di Lugano, si è sentita messa da parte, a ragione, e ha alzato la testa, in maniera garbata ha esposto le proprie osservazioni annunciando un nome non di parata ma di un candidato che potrà portare “fieno” alla causa per le sue doti politiche, di esperienza acquisita in questo ambito e perché sostenuto da una sezione che rivendica almeno di essere considerata. In parole povere la dirigenza del partito ha nuovamente riaperto le ferite di una volta, liberali contro radicali, sopracenerini contro sottocenerini, e tutto questo a discapito dei temi e di trovare soluzioni condivise a favore della popolazione che è in difficoltà !!! Ennesima occasione persa salvo un passo a ritroso per cercare di agguantare la rotta giusta. Ma dietro a queste operazioni di marketing, di certo, dubitiamo vi siano altre dinamiche a nessuno note !!! E pensare male si sbaglia ma molte volte si fa centro ! (ETC/RB)